Mentre il mondo intero è concentrato su Milano e la Fashion Week e si prepara già per la prossima località della settimana della moda del momento, io cambio continente. Il mondo occidentale del fashion blogging mi va stretto e mi porta a chiedermi: ma sono tutti cosi? Cioè anche in Giappone, Cina, Corea, India sono cosi? Anche dove la loro cultura è lontana anni luce dalla nostra la fashion blogger “arrivata” pensa alle fashion week occidentali e all’ultima borsa di LV?
La risposta, in parte, è no. Nel senso che, se guardiamo ad esempio il Giappone, una delle più famose fashion blogger è La Carmina: goth che riprende capi “ufficiali” in chiave “underground” oltre ad avere dei meravigliosi capelli rosa/viola…(io molto invidiosa, nonostante li abbia avuti anche io lei è indubbiamente più figa).Sul suo blog è presente anche uno shop di vestiti, e, se pensate che sia una blogger “alternativa” sappiate che è stata presentata a Firenze4Ever che mi sembra abbastanza inquadrato nei classici show modaioli. Sia che vi piaccia o che detestiate il genere goth non si può dire che le sue foto pecchino di qualità o che lei non si studi bene gli outfits. A me piace molto, sopratutto perché ci ricorda che la moda è anche un arte e un gioco, non solo griffe e sfilate.
La magia degli orientali: abbinare cose che su di noi occidentali farebbero schifo ed essere meravigliose. Studi scientifici sono in corso per scoprire come @@@@#### fanno!
Anche nella vicina Cina ci sono delle fashion blogger ( non residenti all’estero, ho cercato espressamente blogger che vivono in Cina), certo non usando facebook o Youtube per noi è più difficile rintracciarle, ma se capite il cinese consiglio Fil Xiaobai ( scoperta grazie a I hate bananas, blog stupendo che mi chiedo come abbia fatto a non scoprire prima. In realtà se scrivo questo post è grazie al suo post sulle blogger cinesi, che mi ha incuriosito e mi ha portato ad allargare l’argomento) anche lei da un lato molto “alternativa” ma pur sempre inquadrata nel sistema visto che l’hanno invitata alla settimana della moda di Parigi. Le foto sono meravigliose, ma attenzione: non guardatele se soffrite di bassa autostima, queste donzelle con occhi in 16/9 farebbero prender male una modella con la loro figaggine, figuriamoci noi! ( o anche solo me, visto che sono in Post Psm acuta. Piccolo avviso l’articolo esplicativo sulla pms l’ha scritto ovviamente un uomo ( facile irritabilità e abuso di dolci???!!! facciamo a cambio??) quindi non arrabbiatevi troppo e non leggete se siete in Psm acuta.)
L’unica donna al mondo che non suscita ribrezzo con le scarpe di plexiglass.
Diverso è il caso del’India. Mentre in Cina e in Giappone le fashion blogger più famose giocano con la moda ( occidentale e non), in India sono molto classiche (sarà per il retaggio inglese?), di un eleganza senza tempo. Alcune come Faux Pas giocano con elementi tradizionali, che siano abiti, decori o gioielli, altre invece come Stilettos Diary sembrano alla ricerca di un occidentalizzazione perfetta. Non che questa sia una critica, semplice mostra la grandissima differenza di uno stesso format tra paesi molto distanti, geograficamente e non.
Una cosa positiva delle fashion blogger indiane è che non sono perfette: alcune hanno nasi molto importanti, altre gambe non troppo filiformi ma indossano senza problemi gonne e sandali piatti che riescono ( come lo sanno solo loro) a valorizzare la loro figura. Nota negativa è che si invecchiano molto, o perlomeno sembrano più vecchie rispetto alla media d’età delle fashion blogger nostrane…
Stilettos Diary
Faux Pax
Paesi arabi: Non so cosa ne pensiate voi, ma a me affascina molto il rapporto tra donne Islamiche/abitanti di paesi a maggioranza islamica e moda. Questo perché siamo portati a credere che la loro vita sia tutta in un velo, un marito e una famiglia e non ci rendiamo conto di quanto occidentali siano. Un esempio è Arab Beauty and Fashion Factory, dove la ragazza si dichiara si islamica ( L’inizio della sua descrizione: Religion is Islam, Love for Fashion, Beauty is inside, Family for ever and a eye for Photography. Non sono un genio di inglese ma non credo di sbagliare definendola islamica) ma propone post su moda e beauty uguali a quelli nostrani; andando al di là delle critiche gratuite posso sintetizzare con un: potrebbe essere scritto da chiunque, in qualunque parte del mondo. Un unico riferimento al fatto che sia islamica l’ho trovato in questo post. Okay che non puoi mostrare il viso, ma mi piacerebbe vedere consigli di moda coniugati alla sua religione, insomma un mix moda ufficiale-dettami islamici che vada oltre la scena di sex and the city 2 i cui le salvatrici arabe mostrano sotto l’abaya di essere in realtà identiche alle fashion victim New Yorkesi.
Interessante anche la controparte: una ragazza occidentale (francese) che blogga da Dubai. Non vedo ne traccia di veli ne di marito segregazionista, anzi il suo blog è stato menzionato da importanti testate giornalistiche…ciò nonostante non so se sono solo io o se è lei particolarmente avanti ma il suo modo di postare, vestirsi, ecc.. mi sembra molto diverso rispetto ad una blogger francese che scriva dalla sua madrepatria. Che sia solo una mia fissazione? In ogni caso il blog Lily Dress Code vale davvero una visitina. (queste blogger aumentano sempre l’autostima, sopratutto quando riescono ad essere fighe con tuta e tacchi e tu sei ancora ferma al dramma viola-marrone)
Lily Dress Code
Altre blogger di paesi a maggioranza islamica sono Petite Avenue ( egiziana) e Sans Retouches. Il primo è un classico fashion blog molto aggiornato sulle ultime novità. Della scrittrice in se ho capito ben poco e dal suo blog non emerge molto, ma lo trovo carino sopratutto per l’attenzione dimostrata agli stilisti egiziani o arabi in generale. Insomma, a differenza delle Indiane non abbiamo un vero e proprio tentativo spudorato di imitare l’occidente ma si cerca piuttosto di coniugare le due cose con un occhio da entrambe le parti del mediterraneo.
Petite Avenue
Sans Retouche più che fashion blog è un magazine, con articoli su nuove marche e nuovi stilisti legati principalmente ( se non esclusivamente) al mondo arabo. Intendo ovviamente l’intero mondo arabo, dai ricchi occidentalizzati di Dubai agli europei di seconda generazione figli di genitori emigrati. Vale davvero la pena leggerlo, sopratutto per gli articoli sulle varie Abaye in uscita, gli articoli che invitano a imitare lo stile di donne arabe famose ( una per tutte: Rania di Giordania) e le rencensioni degli abiti indossati al Dubai Film Festival. Ovviamente si occupa anche di stilisti emergenti arabi, rispettosi della tradizione o no. Molto spesso, infatti, se pensiamo a stilisti arabi pensiamo a caffetani e veli…nulla di più lontano da alcuni di loro, che mostrano collezioni concettuali e provocatorie da far invidia ai nostri “big” della moda.
Anche qui l’occhio all’occidente è sempre presente, ma decisamente mixato con il mondo arabo. Il blog è rispettoso delle varie correnti all’interno del mondo arabo ( tradizionalisti, moderati e innovatori dell’avanti tutta sul modello occidentale) e presenta articoli e capi adatti a tutti i gusti. Penso che per farsi una cultura relativa al fashion blogging arabo sia il sito migliore, oltre a mostrare novità in fatto di moda, sfilate arabe, stilisti e collezioni molto carine che difficilmente arrivano fino a noi.
Spero che abbiate gradito questa cavalcata intorno al mondo sui blog, mi rendo conto di non averne presentati molti ne di aver fatto uno studio approfondito ma non volevo essere troppo prolissa. ( E poi, sappiatelo, per uno studio sociologico serio ci voglio mesi, anni! Un amichetto che mi sponsorizza mentre vado in giro per il mondo a conoscere fashion blogger ed intervistarle c’è? )
A presto,
Ele.