con questo post partecipo al writing tuesday di silbietta.
.§password§.
la scritta era comparsa a caratteri rossi sul monitor del computer: password o ID non valido riprova di nuovo. e lui ci aveva provato una volta ancora. e poi ancora e ancora. ma niente da fare. il codice di accesso non era più quello. tentò di immettere le magiche paroline neglialtri siti di sua gestione personale. anche lì buio totale. come se qualcuno a lui sconosciuto si fosse divertito a modificare l’accesso a sua insaputa. e così era per il PIN del conto corrente online, per il suo profilo su facebook. negato ogni accesso. come se lui non esistesse più, e un’altra persona digitalmente parlando si fosse impiantata nella sua vita. nemmeno i comandi vocali del suo iPhone rispondevano agli impulsi originati dalle sue onde sonore. si sentiva fuori dal mondo, senza la possibilità di comunicare a un qualsiasi essere umano il suo disagio, in quell’inizio di giornata che sembrava replicare il più riuscito degli incubi di Kafka. l’angoscia lo percuoteva interiormente, finchè non stabiliì di avventurarsi fuori casa, alla ricerca di un volto amico. si rifugiò nel primo bar aperto. al bancone chiese un caffè e un cornetto. ristorato dal cibo zuccherino e dalla bevanda corroborante, si sentì più disteso: ora era pronto per affrontare il problema di carattere multimediale in cui era incappato. al momento di pagare il conto si rese conto però di essere sprovvisto di moneta.
-pago con la carta va bene lo stesso?
-nessun problema! , fece l’uomo alla cassa.
e gli porse l’aggeggio sul quale digitare il codice. con un sorriso che aveva il sapore di una sfida di sapore epocale dalla quale lui ne sarebbe uscito sconfitto.