.§nontiscordardime§.
Il loro fu un incontro casuale, privo di fantasia. di buon mattino, al parco, entrambi immusoniti sebbene in compagnia. lui spingeva il passeggino indaco – regalo di sua suocera, con dentro il pupetto smanioso come non mai, mentre lei accompagnava il suo volpino candido come la neve al suo appuntamento quotidiano a zampetta alzata con il suo albero preferito. riconoscersi con sorpresa, per poi abbracciarsi con trasporto fu un tutt’uno. piovvero sulle testoline innocenti del pargolo e del quattrozampe scodinzolante montagne di ricordi e di sorrisi ammiccanti, sorrisi che annegavano volentieri in un cremoso caffè consumato insieme al tavolino di un bar. furono interrotti soltanto dallo squillo del cellulare di lei, che li richiamò alla realtà.
ma che ore sono? oddio il mio appuntamento!
oddio devo portarlo a casa dalla mamma sua!
oddio scambiamoci il numero…così ci teniamo in contatto…
ma quando ci rivediamo? presto vero? non sparire così eh ! guarda che me l’hai promesso!
quella sera stessa l’arrivo di un messaggio illuminò il display del cellulare del neo papà. furono attimi concitati. una scusa, una scusa qualsiasi gli serviva per uscire di casa. la trovò e si diede con gioia una manata sulla fronte spaziosa.
cara mi sembra stia per finire il latte, faccio un salto in farmacia ma torno subito eh!
nemmeno il tempo di sentire la sua risposta e già aveva sbattuto la porta. non aspettò l’ascensore, ma volò per le scale letteralmente. era troppa l’impazienza. perchè giù per strada, c’era lei. le sue mani, i suoi occhi, le sue labbra e la sua gioia di vivere.
lei che inondata dalla luce di un lampione come un tempo sorrideva piegando la testa di lato, con lo sguardo ricco di promesse dolci come il miele.
lei - il suo primo e indimenticato amore.