1984 - George-Orwell
Marzo 2010: la censura dei Wu Ming si muoveva su quella che era allora la piattaforma Splinder.
Chi o cosa cercavano? Un salto indietro nel tempo…
Ma prima è bene ricordare che i Wu Ming sarebbero, in linea teorica, per la libertà, nel senso più largo del termine. Dico in linea teorica perché la libertà la invocano solo per alcuni soggetti, come Cesare Battisti il terrorista rosso oggi in Brasile (qui la lista di quanti ieri firmarono e appoggiarono Cesare Battisti non credendo nella sua colpevolezza – la raccolta firme fu pubblicata sulla webzine, capitanata da Valerio Evangelisti, Carmillaonline, in data 17 febbraio 2004).
Io non sono tra i firmatari.
Roberto Saviano, nel gennaio 2009, ha ritirato la sua firma (leggi qui su Panorama l’articolo di Marco Ventura «Cesare Battisti, il pluriomicida che trasforma il “Carnevale della vita” nel “Carnevale della morte”»)
Perché tanto accanimento contro il sottoscritto, Giuseppe Iannozzi, da parte di alcuni personaggi? Forse perché non appoggio Cesare Battisti? O forse perché, al pari di altri critici, ho osato stroncare il New Italian Epic? Una risposta che sto cercando di sviscerare è nel Quaderno delle calunnie.
[ g.i. ]
Wu Ming 1 invoca l’oscuramento di blog e post – Mi viene intimato di rimuovere entro 3 giorni i post.
I tre post non possono essere rimossi in quanto è mio inalienabile diritto quello di fare informazione, critica e satira.
Il primo post è un invito a non lasciarsi sedurre dal “New Italian Epic”.
Il secondo post è una satira sempre sul “New Italian Epic” e sulla sua inutilità culturale. La satira evidenzia che il “New Italian Epic” è a mio giudizio solamente una macchina per fare soldi e non altro.
Il terzo post è invece costituito da alcune “finte poesie” scritte da Giuseppe Genna e Wu Ming 1 con il solo fine, gratuito e oltremodo maligno, di dileggiare pubblicamente il sottoscritto Iannozzi Giuseppe. Essendo stato dileggiato con delle “finte poesie” spacciate in Rete per mie, il minimo che potessi fare era di pubblicarle anche in questa sede, su biogiannozzi.splinder.com.
Wu Ming 1, o chi per esso, rivolgendosi alla Redazione di Splinder chiede la cancellazione in toto dei tre articoli.
Perché?
Perché gli danno fastidio e non sono delle critiche positive così come lui desidererebbe.
In pratica, Roberto Bui aka Wu Ming 1 si schiera con QUELLI CHE LA CENSURA SÌ
Io non sono il solo destinatario di QUELLI CHE LA CENSURA SÌ.
Lucio Angelini, scrittore e traduttore, che come me ha criticato l’operazione “New Italian Epic”, è stato invitato, per usare un eufemismo, a cancellare i suoi post altrimenti il suo blog verrà oscurato.
TUTTO CIO’ E’ INAMMISSIBILE
E’ UN ATTENTATO GRAVISSIMO ALLA LIBERTA’ DI INFORMAZIONE
L’art. 97 L. 633/’41 dispone che si possa prescindere dal consenso, nei casi in cui ciò sia giustificato da motivi di notorietà del personaggio ritratto.
A Lucio Angelini viene ordinato di cancellare una foto innocua e banale che ha per soggetto Roberto Bui. Ma Wu Ming 1 in quanto personaggio pubblico non può accampare nessunissimo diritto sulla foto, tanto più che questa è stata scattata in una apparizione pubblica.
La foto contestata è questa:
wu ming 1 = roberto bui
Nessuno, e dico proprio nessuno, in nessun tribunale darebbe oggi anche solo un pelo di ragione a Roberto Bui aka Wu Ming 1.
Rimuovere la detta foto costituirebbe una gravissima violazione alla libertà di informazione.
Né può richiedere che vengano rimosse critiche e satire fatte su di lui, su biogiannozzi.splinder.com, su lucioangelini.splinder.com o su altri blog, siti e/o testate giornalistiche online e cartacee. Sarebbe come pretendere che su Berlusconi non vengano fatte più satire e che vengano rimosse tutte, una per una, dalla faccia del globo terrestre. Possono piacere o no critiche e satire avanzate. Si può condividerle, ma ognuno è libero di criticare l’operato del collettivo Wu Ming in quanto è il collettivo costituito da personaggi pubblici che appaiono in pubblico.
Se io sono (mi trovo) in strada e un fotografo mi scatta una foto nel corso di una manifestazione aperta al pubblico, non posso limitare assolutamente la libertà del fotografo.
Se invece un fotografo si infiltrasse in casa mia fisicamente o con prodotti dell’ingegno per carpire informazioni sul sottoscritto siano esse registrazioni vocali, fotografie, ecc. ecc.
A Lucio Angelini scrivo sul suo blog: “A livello di immagine il fatto che ti è stato chiesto, come a me del resto, di rimuovere immagini e critiche sui Wu Ming costituisce un fatto di inaudita gravità per la libertà di informazione. E’ impensabile che se io scrivo una recensione negativa questa mi venga censurata in un paese democratico, fino a prova contraria: il libro è per il pubblico che ha il sacrosanto diritto di criticarlo in positivo e in negativo, ma nessun autore, foss’anche un premio Nobel, può accampare il diritto di rimuovere critiche che non gli sono gradite. Se non vuole critiche, può decidere di non pubblicare i propri scritti e di tenerli nel cassetto. Se non vuole che in manifestazioni e convegni aperti al pubblico gli vengano scattate foto, ha solo da non partecipare agli eventi aperti al pubblico. Nel momento in cui io partecipo a un evento aperto al pubblico come ospite o relatore o che altro, divento personaggio pubblico.
Wu Ming 1, né chi per esso, può chiedere la rimozione della foto e dei post.
La rimozione della foto potrebbe essere possibile solo in casi estremi al fine di tutelare l’integrità fisica del soggetto: ad esempio se Wu Ming 1 fosse sotto minaccia di morte, allora sarebbe suo diritto chiedere di non essere ritratto. O anche se in foto fosse (stato) ritratto insieme a un minore di 18 anni.
Se qualcuno, sia esso Wu Ming 1 o qualcuno altro dovesse spingerti a rimuovere post di critica o immagini, o venisse operata la censura d’ufficio, tu Lucio Angelini sei nella perfetta condizione di sporgere denuncia e chiedere un risarcimento anche pecuniario. Va da sé che l’oscuramento del blog o di parte di esso per i capricci di una persona o due, sarebbe immediatamente configurato come attentato alla libertà di informazione e creerebbe un precedente pericolosissimo in Italia per la libertà in Rete. Che si allineerebbe a paesi come la Cina o il Venezuela.
La foto in questione non è in alcun modo lesiva dell’onorabilità di Wu Ming 1. E’ una foto normalissima. Banale, se mi permetti: innocente punto e basta.
A me sono state contestate critiche che ho fatto al New Italian Epic. Ed immagini satiriche. Ma non era proprio Roberto Bui aka Wu Ming 1 che non troppo tempo fa si accalorava che la satira è addirittura tutelata dalla Costituzione americana, in quanto espressione di libertà d’informazione?
Se Roberto Bui e compagni oggi si rimangiano le loro stesse dichiarazioni adoprando il metro dell’ingiustizia dei maiali orwelliani “che tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri”, allora non solo cadono in contraddizione – che sarebbe comunque il meno -, ma si dichiarano, e bisogna sottolinearlo, con la loro stessa bocca censori e critici parzialissimi.”
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Inviato il 29 aprile a 11:10
basta chiamare linea editoriale la censura ed il gioco è fatto.