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Xanax, mon amour - ma cosa c’è di strano in me?

Da Ciro_pastore

XANAX, MON AMOUR -  MA COSA C’È DI STRANO IN ME?NOTA BENE:
Per il contenuto scabroso del seguente testo se ne sconsiglia la lettura a coloro i quali per motivi etici, morali e religiosi potessero sentirsi offesi da un linguaggio sessualmente esplicito
Dopo una lunga pausa, prosegue il mio velleitario progetto di romanzo eroticoXANAX, MON AMOUR
Terzo Capitolo

MA COSA C’È DI STRANO IN ME?Stamattina, ho un diavolo per capello. Mi sono alzata con la luna storta. Dopo la doccia passo qualche minuto a massaggiarmi il volto ed il corpo, usando le mie costosissime creme. Sono completamente nuda davanti allo specchio ed osservo il mio seno sempre più cadente. La pelle del collo, bruciata dal sole è raggrinzita ed ispessita. Sembra quella di un’iguana. Scendendo fra le due tette si creano delle pieghe bruttissime a vedersi e che nessuna infiltrazione può eliminare. I capezzoli cominciano a rientrare nelle aureole che in compenso, però, sono molto grandi e definite. Mi piace toccarmi il seno e, soprattutto, farmi mordicchiare i capezzoli dai miei amanti. Superati i cinquant’anni, gli effetti del rimpolpamento al seno, che feci qualche anno fa, stanno svanendo. Il seno diventa sempre più floscio e cadente ma con un buon reggiseno push-up imbottito da vestita ancora non si nota, fortunatamente.Le mani piene di crema idratante scorrono lungo il ventre ed i fianchi. Ecco una cosa di cui mi vanto, non ho cellulite anche se la pelle ha perso tono. Ho sempre molta cura del mio corpo. Ho pochi problemi di pelo superfluo, ma ho il vezzo di fare una ceretta completa del pelo pubico e della zona inguinale. A dire la verità, alla mia estetista chiedo di lasciare una sottile striscia di pelo che va fino alla vagina, quasi come fosse un irsuto percorso da seguire per i miei amanti. Per il resto sono completamente depilata: agli uomini piace molto trovare tutto rasato, senza peli che possano nascondere le grandi labbra. Mi ha sempre eccitato guardarmi attentamente la figa. L’ho sempre confrontata con quella di altre donne e la trovo davvero stupenda. Mi piace molto che gli uomini mi lecchino le labbra della figa, che sono di un colore molto scuro ma non tanto grosse. Il colore interno della vagina non rosso come è per la maggior parte delle donne. La mia carnagione tendenzialmente olivastra ha reso le mie labbra esterne molto scure. La mia figa all'interno è color albicocca, quasi il colore delle cozze del mare della mia Puglia.
Continuo a spalmarmi la crema sul corpo, mi giro con il culo verso lo specchio. Ecco, il culo non è proprio il mio punto forte. Ho la vita stretta ed i fianchi larghi ma il culo è piatto, purtroppo. Quanto invidio quelle donne che possono vantare quei bei culi a forma di mandolino che tanto piacciono agli uomini. Le gambe sono corte ed esili, unico retaggio del lungo periodo in cui ero talmente magra da sembrare anoressica. I piedi sono davvero bruttissimi, con gli anni si sono notevolmente deformati. Lungo le gambe ci sono molte cicatrici, risultato del mio irrefrenabile desiderio di grattarmi via le piccole crosticine che si formano perchè nervosamente non faccio altro che martoriarmi i foruncoli. Come a molti accade, la pelle è il punto in cui somaticamente scarico tutto il mio disagio psicologico. A dire il vero, anche il mio intestino subisce gli effetti delle mie nevrosi. Sono così stitica che per intere settimane non vado al cesso e, spesso, devo sottopormi a violenti clisteri.
Continuo a massaggiarmi le gambe, sono lisce e senza peli. Non perché faccia la depilazione, anzi. Potrei proprio evitare di farla. A differenza di tutte le donne meridionali ho scarsissima peluria. Saranno le mie lontanissime origini arabe, tipiche delle popolazioni che vivono sulle coste orientali dell'Italia meridionale. In quei luoghi furono sempre vittime degli sbarchi saraceni nei secoli passati. Qualcosa di arabo c’è in me, sicuramente. Sarà forse questo il motivo per cui, quando viaggio nei paesi del medio oriente, sono sempre attratta eroticamente da quegli uomini dalla pelle olivastra, gli occhi scuri e tutti così ben dotati.
Amo essere massaggiata, l’olio caldo sul mio corpo mi eccita. Avevo un amante che tra un amplesso e l’altro mi riempiva di olio il corpo. Sfregava le sue mani sapienti l’una contro l’altra, provocando così tanto attrito che riusciva a riscaldare l’olio. Poi, faceva correre le mani piene d’olio sul mio corpo, dai piedi al collo. E quando ero al colmo dell’eccitazione, si gettava con il suo corpo sul mio e mi prendeva da dientro, prima dolcemente poi sempre più con vigore. Sentirlo scivolare su di me era un piacere indescrivibile. I nostri corpi unti di olio si congiungevano in amplessi anali facilitati dal potere lubrificante di quel liquido caldo.Il sesso anale è davvero il contatto più profondo tra un uomo ed una donna. Provo un piacere intenso perché sentire un uomo dietro di me che spinge mi apre completamente alle sensazioni che solo un orgasmo anale può dare ad una donna. Personalmente, quel tipo di orgasmo è molto più intenso di quello di un rapporto classico.
A volte io stessa mi chiedo cosa ci sia di strano in me. Cosa mi spinge ad essere come sono. Quale assurdo demone si impossessa di me e mi trasforma nell’incarnazione del male. Certi giorni mi sveglio con una voglia irrefrenabile e devo, necessariamente, compiere azioni di cui poi io stessa mi vergogno. Ordire trame in cui gioco con la vita degli altri mi eccita. D’altronde, cosa fareste voi se foste costrette ad una vita anonima e noiosa. Quegli interminabili fine settimana, costellati da un monotono tran tran abitudinario. Sabato mattina pulizie domestiche, poi colazione in pasticceria, quindi, una scorrazzata in auto nel silenzio tombale tipico di coppie senza più alcunché da dire. Mi vesto di tutto punto, manco dovessi andare ad un vernissage e faccio da accessorio dell’auto. Sembro uno d quei cagnolini di peluche che negli anni ’60 gli italiani mettevano in esposizione sul lunotto posteriore delle loro piccole automobiline dell’epoca. Vi ricordate come muovevano la testa ad ogni scossone o svolta dell’auto? Il cagnolino con la testa semovente, che personalizzava l’auto degli italiani come il plaid da picnic (spetto tarmato), o come l'immancabile San Cristoforo con la scritta "non correre papà", o ancora la coda di volpe sull'antenna e, nei casi più tremendi, il coprivolante in pelliccia di coniglio. Però, nulla era peggio del cane che muoveva la testa sul lunotto posteriore. Solitamente trattavasi di una bestiola di pelouche con occhio girandolato tipo l'esorcista, che dava a tutto l'insieme un aspetto inquietante. In alternativa, per gli automobilisti trendy, c'era l'orrida manina che faceva ciao ciao. Ecco, io sono come quel cagnolino di peluche. Resto silenziosa, al massimo annuisco qualche volta, faccio da inutile optional nella mia piccola automobilina a due posti.La domenica mattina si replica, ma questa volta, al posto della colazione c’è l’aperitivo nel bar che si affaccia sul golfo, poi si passa ad acquistare i carciofi arrostiti e, puntuali, alle 13 si corre verso casa.
Ora capirete come con una vita così monotona debbo per forza trovare dei diversivi. I miei diversivi sono sempre stati le avventure extraconiugali, meglio se posso ricavarne anche vantaggi economici. Così negli anni decine di uomini si sono avvicendati nella mia vita. Eppure, spesso, quando mi guardo allo specchio non capisco come quegli uomini potessero essere attratti da me. Certo, negli anni con l’aumentare dell’esperienza e con non pochi investimenti economici per ristrutturazioni estetiche su me stessa, sono riuscita a creare un personaggio. Il mio corpo, che io odio, non è l’attrattiva vera. Oramai so bene che la vera attrattiva è la mia spregiudicatezza e, soprattutto, il fatto di essere una donna sposata. Alla fine è questo che piace agli uomini che mi frequentano. Sono una moglie che tradisce e questo per i maschi ha un potere eccitante sempre forte. Sapere che la donna che stai possedendo poi torna a casa dal marito cornuto è il migliore degli afrodisiaci. Non c’è niente di più eccitante per i miei amanti che ascoltarmi rispondere rassicurante al telefono al mio maritino, proprio mentre sono con loro in una stanza d’albergo ad ore o in un’auto appartata nel buio di un viale di periferia.

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