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Yamamay: acquisti palindromi e prove costume

Creato il 06 giugno 2014 da Marianocervone @marianocervone
Yamamay: acquisti palindromi e prove costume Tempo d’estate, tempo di prova costume. Dopo aver camuffato difetti e chili in eccesso in maglioni di lana e t-shirt larghe, arriva inevitabilmente il momento in cui mettersi, letteralmente, a nudo: la prova costume. Rinviata dai più fino al momento di andare al mare, in molti, come me oggi, se la ritrovano in realtà di fronte già nel momento in cui devono andare a comprare un nuovo costume da bagno. Dopo essermi specchiato, e fatto coraggio, quest’anno ho ritenuto che il mio fisico, non più longilineo come quando ero poco più che un adolescente, avesse bisogno di qualche aiuto “strategico” per catturare meno l’attenzione sul girovita, e armonizzare un po’ la mia figura di bagnante con masse adipose ammassate in posti decisamente sbagliati. Scartati slippini e boxer parigamba, dopo aver girovagato per un po’ di negozi, mi sono affacciato alla vetrina di Yamamay. A catturare la mia attenzione è stato un costume da bagno disponibile nei colori senape o turchese, dalla modica cifra di € 19,90. Un modello semplice, senza fronzoli, con delle sole righe di contorno di colore diverso. Entro nel negozio, ed una commessa simpatica mi chiede come mi chiamo, mi chiama già per nome con aria familiare, e prende il costume che io desidero di due diverse taglie, prevedendo che la mia taglia è la M. Dopo qualche minuto mi ritrovo in mano ben due costumi da bagno di color turchese di taglia diversa, notando che uno è leggermente diverso da quello che io avevo scelto. Vado in cabina prova, indosso il primo costume, una L, e anche se mi sta, non mi sento sorretto come vorrei. Provo allora con la M, e preso dall’entusiasmo che la mia è una taglia media, tolgo anche la t-shirt per ammirarmi allo specchio. Decisamente una M. Non somiglio a Filippo Magnini, ma se non altro camuffo. Esco dalla cabina, vado alla cassa, restituisco i due costumi, indicando quello che compro: 29,90 €. Al che mi stupisco, chiedendo come mai, dato che io avevo visto e chiesto di un modello dal costo inferiore. La commessa mi risponde che ero stato io a non sentire il suo monito sul fatto che fossero due modelli diversi, di cui uno dal costo superiore. Io, sicuro che non mi sia stato detto, e indispettito dal fatto che la taglia che presumibilmente mi andasse fosse del costume dal costo superiore e non di quello che inizialmente volevo, chiedo se l’altro sia disponibile della mia taglia. Dopo un tentennamento iniziale, c’è, mentre io la sola cosa che riesco a pensare mentre mi danno l’elegante busta rossa con su scritto Yamamay, è che sia un nome palindromo, uno di quelli si legge allo stesso modo anche al contrario, come Anna. Fiero del mio acquisto, ritorno a casa indossando il costume che accompagnerà le mie giornate in spiaggia. Turchese, in tessuto leggero, di quelli che asciugano subito, rifinito molto bene, con tanto di piccolo taschino interno porta-monete/banconote, con laccetto bianco in vita a vista e righe leggermente in rialzo dello stesso colore lungo i bordi. Probabilmente non sono proprio un adone, ma il mio costume Yamamay, vendutomi da una commessa simpaticissima e disponibilissima (anche se un po’ furbetta), fa la sua bella figura. 

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