Il messaggio lasciato nella Cappella dell’ospedale di Rho è opera di un mitomane. L’uomo, sessantenne, aveva contattato il centralino del presidio sanitario, affermando: «Mi chiamo Mario, sono malato di cancro. Sono io l’autore del messaggio in Chiesa su Yara. Volevo solo sapere se il cappellano ha ricevuto la mia lettera». Il sessantenne aveva infatti scritto una lunga lettera indirizzata a Don Antonio Citterio e gliel’aveva infilata sotto lo zerbino di casa.
Mario, nome che si è rivelato essere fasullo, aveva scelto il Cappellano dell’ospedale di Rho come tramite su questioni delicate, almeno secondo le indiscrezioni relative alla missiva inviata al sacerdote. Questa mattina l’uomo si è presentato presso la redazione de “L’Eco di Bergamo” affermando di voler fornire ai giornalisti la propria versione dei fatti.
Il sessantenne è stato intercettato e fermato dalla Polizia mentre usciva dalla sede del giornale. Per il momento non è stato reso noto il vero nome dell’uomo, ma è stato specificato che è residente a Bergamo. Le autorità sono convinte che si tratti di un mitomane, ma nessuna pista viene tralasciata sull’omicidio di Yara, pertanto sono in corso alcuni accertamenti sul sessantenne, che per altro, non sembra avere a che fare con il ricercato definito “Ignoto 1″.