Sono preoccupato. Sono passati già almeno trenta giorni da quando è sceso in campo e non mi ha ancora stretto la mano. Una volta mi è pure passato di fianco, Giovanni Barosini. Sarà che avevo il gelato, sarà che stava discutendo con i suoi due scudieri che probabilmente lo seguono anche quando va in bagno, sarà che era contro sole… Sarà che quello non era il giorno per le strette di mano… Eppure, dico: ha detto che stringerà mani a tutti i centomila alessandrini, beh, dovrebbe cominciare a farlo. Cioè, mi auguro abbia iniziato, altrimenti poi sarà costretto agli straordinari, a stringere mani dal mattino alla sera, e non vorrei essere nei panni degli ultimi della giornata che si dovranno confrontare con cinque dita sudaticce e col suo scazzo, perché sarà pure un democristiano all’ennesima potenza, ma perfi no i più imperterriti scudocrociati, secondo me, si rompono i maroni. E Paolo Filippi, con quella faccia un po’ così e quell’espressione un po’ così, ne è un esempio concreto. Dunque, sono passati trenta giorni, almeno, e Barosini non mi ha ancora stretto la mano. Spero mantenga la promessa, altrimenti sarà dura votarlo: se non ottempera a un proposito del genere (stringere mani a centomila alessandrini) fi guriamoci quando dovrà districarsi – da sindaco – con un ponte, una strada, i problemi del lavoro, e magari due tenaci consiglieri di opposizione come Piercarlo Fabbio e Rita Rossa. Lo so, mi sto spingendo un po’ troppo in là, ma Barosini mi è simpatico a pelle (figlio di Apollo, direbbe a questo punto il mio amico comico). Da quando poi l’ho visto sui cartelloni pubblicitari, col fumetto… lo sfondo giallo, la sua faccia che sembra l’orso Yoghi che ha appena trovato il vasetto di miele… No, no: Barosini mi è simpatico; dopo l’orsetto bacia-tutti c’è lui: Yoghi-stringimani. Cavolo se mi è simpatico. Lo so che magari, se non arriverà al ballottaggio, cederà i suoi voti al miglior offerente (mi viene di nuovo in mente Filippi e non so perché), ma chissenefrega: fosse il primo che fa una cosa del genere!
E’ mica colpa sua se c’è un sistema elettorale amministrativo a doppio turno che fa sentire un po’ tutti ‘porcellum’ anche se il ‘porcellum’ vero è alle Politiche. Mentre penso a Giovanni ‘Yoghi’ Barosini, mi chiedo cosa mai starà facendo oggi Rita Rossa. La immagino impegnata negli spogliatoi dei Grigi a spiegare come funziona il 4-4-2 e a cazziare Ciancio che non ha ancora capito come si fa la diagonale su un campo di pallone.
E poi la immagino a confronto con Artico: “Fabio, è inutile che insisti. Il Comune di Alessandria fa le gare dei ‘nonni olimpici’: perché non ti iscrivi anche tu?”. Però, la Rita. Si sta dando l’anima per il calcio. D’altronde al basket c’è già chi ci pensa (basta con sto Filippi!). Rita in conferenza stampa, Rita agli allenamenti. Rita vicino alla presidentessa. Rita che probabilmente, col telefonino, decide le sostituzioni. Rita che per scegliere gli undici da mettere in campo convoca le primarie (e Parise le perde). Rita che fra un po’ farà la radiocronaca su Radio Alex (anzi no: troppo poco di sinistra. Meglio Gold). Rita che aizza i tifosi contro Fabbio (con due B; Artico stavolta non c’entra). Rita che prende cazzuola e cemento e costruisce da sola il nuovo stadio, magari dopo una lungimirante operazione immobiliare strategica (tipo Mara-Guala). Mentre penso a Giovanni ‘Yoghi’ Barosini e alla Rossa tra i grigi (la immagino con acqua e sapone che lava le pettorine), mi viene in mente pure Fabbio. Piercarlo nostro, dico. Che sta coprendo d’asfalto i buchi della città ma con altri buchi non sa come fare. Per intenderci: non tutte le ciambelle riescono col buco, ma il suo bilancio… di sicuro. E la ciambella in questione è quella che tutt’al più gli possono lanciare quei brillantoni della Lega Nord, sempre ammesso che il tenero Locci la smetta di muoversi come un elefante nella cristalleria. Sindaco, gli dia una calmata a sto ragazzo: come si permette di dire una cosa che pensano quasi tutti?
Qui c’è di mezzo la tenuta della maggioranza e il rischio di fare dei rotti è molto concreto. Forse lo sa anche Fabbio. Che se rompe (la maggioranza) paga (le conseguenze). Ma i Locci sono suoi.
Magazine Informazione regionale
Yoghi stringe mani, Rossa ingrigisce, Fabbio se rompe paga (ma i Locci sono suoi)
Creato il 17 ottobre 2011 da LapulceonlinePotrebbero interessarti anche :
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