Javier Zanetti in occassione della presentazione del padiglione argentino per Expo 2015, ha parlato cosi:
Con l’Expo ti sentirai ancora più a casa visto che verranno tanti argentini per la manifestazione…
«Sì verranno in tanti, questo padiglione sarà molto importante per il nostro Paese e speriamo che possa esserlo anche per altri Paesi che verranno a visitarlo».
Se dovessi descrivere con una parola la tua Argentina?
«Solare… e speranzosa, siamo un Paese che ci tiene tantissimo. Nel nostro Dna c’è il cibo e la carne, e la portiamo dappertutto».
Speranzosa… come l’Inter di arrivare in Europa League?
«Sì, soprattutto per gli ultimi risultati che stiamo ottenendo, ieri è stata una partita sofferta fino alla fine ma i 3 punti sono fondamentali e vediamo alla fine. Ha detto bene il Mancio dopo Parma, è stato per noi un esame di coscienza, per tutti, anche per noi dirigenti che dovevamo fare qualcosa in più e in queste partite si stanno vedendo dei miglioramenti. Non so se basterà perché ci sono tante squadre davanti a noi, ma come società abbiamo l’obbligo di provarci. mancano ancora delle partite, punti importanti e speriamo che alla fine la classifica dica Europa».
Il tuo amico Stramaccioni ci è rimasto male per qualche decisione arbitrale…
«Ieri è stata una partita difficile anche a livello arbitrale, può capitare a chiunque. Al di là di questo credo che bisogna fare i complimenti a Stramaccioni, all’Udinese perché fino alla fine con due uomini in meno ci ha creduto e ha avuto la palla per fare il 2-2 all’ultima giocata e credo che bisogna fare i complimenti anche all’Udinese».
In virtù proprio di questi ultimi 10 minuti di ieri di grande sofferenza, tu credi che per il futuro manchi qualche giocatore come chiede Mancini di grande personalità in campo per gestire meglio situazioni come quelle di ieri che quasi portavano al gol beffa?
«Credo che la cosa più importante è che questa squadra sta crescendo e lo sta facendo. Credo poi che se in futuro arriveranno altri componenti che la rinforzeranno sarà un bene per tutti quanti però già avere una base che ti permetta di crescere è già fondamentale per il futuro».
Il ritiro della maglia ti consolida sempre più come uomo Inter…
«Il presidente mi ha colto di sorpresa perché non mi aspettavo questo annuncio soprattutto non mi aspettavo che la maglia venisse ritirata lunedì nella mia partita organizzata per Expo e mi fa un enorme piacere. Ne sono orgoglioso. C’è tanto amore e tanto affetto da parte mia nei confronti dei miei tifosi, di tutta la famiglia nerazzurra e viceversa. E così spero di continuare a rendermi utile in questo nuovo ruolo. Sto imparando tante cose, sto scoprendo cose nuove e abbiamo come obiettivo sempre quello di vedere l’Inter tornare in alto, speriamo di poter contribuire perché torni al livello che le compete».
Ti chiediamo un’ultima cosa su Icardi, hai lavorato con grandi attaccanti. Secondo te a chi somiglia e dove può ancora migliorare?
«Icardi è molto giovane e può migliorare tantissimo, ma quello che sta dimostrando per noi è importante e lo è anche per la sua crescita. Siamo in presenza di un attaccante che sotto la porta difficilmente sbaglia, somiglia a Higuain in questo senso, però ha le sue caratteristiche. Conta che lui sia contento con noi e noi con lui e speriamo che possiamo continuare insieme, perché credo che su di lui si possa contare per puntare a grandi traguardi».
Forse manca un po’ nel gioco di squadra, gli possiamo assegnare questo difetto per ora?
«Dipende dalle partite, ce ne sono tante in cui viene spesso dietro a fare sponda e da appoggio e credo faccia parte della sua crescita. Ma quello che sta dimostrando è grandioso e se continua così sarà un grandissimo attaccante per noi e per l’Argentina anche».