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Zero/18 a lezione di crisi. Hanno parlato agli studenti i protagonisti della decadenza di Cremona. E’ il momento dei progetti nuovi, non della solita auto-incensazione dell’esistente

Creato il 06 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Siamo molto preoccupati. “Qui a Cremona non si riesce neanche ad affondare con stile” diceva un consigliere del Pd, che appena viene nominato scatena reazioni inconsulte (Daniele Bonali, cioè il diavolo, come definirlo?). Ma quello che ci provoca un sussulto è stato pubblicato da Cremonaoggi, ovvero il solito show di Oreste Perri, Jane Alquati ovviamente, ma anche di Giandomenico Auricchio, che hanno fatto lezione alla Camera di Commercio per imprimere i volti del potere nella mente dei malcapitati alunni, per l’incredibile progetto 0/18. Il problema non è solo l’uso ostinato e per noi malefico di questa tecnica (politici che parlano ai bambini… anche se lo fa Obama, non ci convince questo modo di fare!!!! Che senso critico hanno i bambini se non sono informati preliminarmente?).

Il dato di fatto è che l’economia locale boccheggia: bisognerebbe semmai insegnare ai minori l’arte di far progetti e innovare, ma questi signori non lo stanno facendo nel loro ruolo istituzionale. I progetti su cui lavora Cremona, anche nelle politiche giovanili, sono format prelevati da siti internet e modificati. Per il Comune poi esiste solo la liuteria. E se la Cina invade il mercato e soffia il primato a Cremona? Si affonda ballando sul Titanic?

Il progetto ZERO/18 sollecita i vari soggetti della comunità cittadina a incontrare gli studenti e le loro famiglie per creare un dialogo tra scuola e territorio e costruire così una rete di collegamenti che favorisca l’incontro e sia di stimolo a nuovi indirizzi e innovazioni. Si tratta di un’opportunità che sostiene la scuola nel compito di far conoscere il territorio, così come previsto nei programmi, e aiutare i genitori nella scelta degli studi dei propri figli e del loro progetto di vita (Cremonaoggi)

 

0/12 è il nome di un’iniziativa della Benetton quando per i bambini il mercato dell’abbigliamento era ben più povero di proposte di oggi. Anche il nome dell’iniziativa è copiatuccio. Sin dal titolo troviamo il clone. E restiamo perplessi, veramente molto perplessi.

Il territorio è in grave crisi. Le istituzioni non stanno facendo molto. L’amministrazione provinciale presentò un documento strategico la cui efficacia si attende, ma soprattutto sta svendendo tutto il possibile, anche le partecipazioni. Ci sono mille problemi sul territorio: il mega-allevamento avicolo di Gussola, imposto da Cielle (detto in breve è così), la svendita del patrimonio immobiliare, la svendita delle partecipazioni azionarie… Quando i bambini cresceranno, se il clima non cambia, si troveranno risultati poco simpatici.

 

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