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Zia Bindi, San Wojtyla e le famiglie tutte

Da Allthebeauty
Zia Bindi, San Wojtyla e le famiglie tutte
Dopo un 25 Aprile che ha visto festeggiare la liberazione dal nazifascismo con una grigliata di Pasquetta, anche il 1° Maggio quest'anno è stato polivalente. La Festa dei Lavoratori, con immancabile concertone in Piazza San Giovanni, ha dovuto cedere parte del suo momento di gloria ad un altro festeggiato, in un'altra piazza di Roma: Papa Wojtyla, beatificato in tempi da record davanti ad un milione e mezzo di fedeli accorsi in Piazza San Pietro.
Io però non ero in piazza domenica, in nessuna delle due. Ero a celebrare il sole al Parco del Valentino, a Torino, con due amici che vivono lì. E la sera, cotta dal suddetto celebrato, a casa dei suddetti amici, grazie ad uno zapping compulsivo e dimentica del concertone su Rai3, ho beccato Rosy Bindi su La7, ospite di In Onda. Quello che ha detto in una trasmissione dedicata ai due eventi del giorno (no, il mio picnic al parco non è stato considerato degno di nota), ve lo riassumo e virgoletto qui sotto. Se avete la bocca piena e non volete sputazzare come ho fatto io, inghiottite il boccone prima di leggere la fine.
Minuto 00:37:15, la Bindi ha appena ricordato il dettame fondamentale del Cattolicesimo di spalancare le porte a Cristo, tanto caro al neo-beatificato Papa Giovanni Paolo II. Farlo, pare metta in secondo piano le incongruenze dei cattolici nella vita reale. Così dice lei che diceva il Beato. Questa visione del Cattolicesimo ricorda al giornalista Luca Telese la recente uscita di Giovanardi sulla pubblicità di Ikea Catania e chiede alla Bindi un parere.
Ecco qua, ora cosa c'entrava? Io per la Bindi ho una simpatia inconfessabile e forse immeritata, perché me la devi mettere in difficoltà? Passi Merlo, chi cavolo lo conosce. Il PD ha visto di peggio e mi tocca anche poco. Ma la Bindi.. è da un po' che non dice boiate come quella su orfani africani e adozioni ai gay, mi lasci illudere che nel frattempo abbia riflettuto e cambiato idea? Non la voglio sentire, cambio. Ok, non cambio, dai, spara.
Lei non spara, ma la prende alla lontana, gira intorno alla domanda: faccio un po' di fatica a commentare questa uscita del ministro, dice. L'ikea potrà ben decidere la sua pubblicità. Perché Giovanardi non chiede invece a Tremonti i soldi per le politiche per la famiglia? Poi però tenta un avvicinamento: la famiglia è certamente quella descritta nell'articolo 29 della Costituzione, però le persone scelgono liberamente le maniere in cui stare insieme, cosa che per un credente comporta una distanza tra morale cristiana e realtà. E qui sorprendentemente centra il punto, mentre io mastico: l'ordinamento giuridico di un paese non può lasciare in clandestinità le situazioni di fatto, deve regolarle. Lo dice senza riscaldamento, dopo anni dalla proposta di legge sui Dico, appare provata per lo scarso allenamento e indietreggia: fermo restando che nella nostra Costituzione la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna ha un riconoscimento e una priorità assoluta. E invece ci sorprende di nuovo, ormai ha fatto 30, e vuole fare 31: quella è la famiglia della Costituzione, poi ci sono persone che vivono in maniera diversa e sono titolari di diritti e di doveri che l'ordinamento non può ignorare. E: gridiamo famiglia famiglia e lasciamo sole le famiglie italiane, tutte, quelle dell'Articolo 29 e LE ALTRE. Le altre sono comunque famiglie, la Bindi lo riconosce. E' cattolica praticante, rappresenta l'ala moderata del PD, non quella di Concia, Scalfarotto o Alicata, ma lo afferma.
E forse allora ha un senso che io nonostante tutto non riesca a metterla tra i cattivi. O sarà che mi ha sempre ricordato mia zia Pina e mi frega, perché zia Pina dice qualunque cosa in buona fede.

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