Salve a tutti. Oggi voglio parlarvi di un articolo, apparso sul Venerdì di Repubblica del 19 Novembre 2010 e che era intitolato "Jane Austen un grande bluff? No, a 15 anni era un genio".
Manoscritto brano di "The Watson"
JANE AUSTEN COME LA CONOSCIAMO I sei romanzi principali della Zia Jane ce la fanno conoscere come un'attenta e acuta osservatrice della natura umana, una donna molto intelligente anche se limitata dalle praticamente inesistenti esperienze di vita al di fuori dei piccoli dolori e delle piccole gioie della figlia di un prete di campagna, ma anche come una scrittrice dalla prosa veloce, immediata ma curata, semplice e leggera ma mai superficiale o scontata. Non solo quindi una grande donna, ma soprattutto una grande scrittrice, che nel suo caso non significa una persona che conosce bene i "trucchi del mestiere" e che sa ben applicare ciò che le è stato insegnato in qualche scuola di scrittura, ma una donna non inserita nella società culturale e letteraria dell'epoca, eppure aveva una naturale e spontanea facilità di comporre testi ben scritti, opere ben congeniate e ben sviluppate, e di esprimere con poche pagine l'universalità della varia natura umana. Credo che chiunque legga Jane Austen, a prescindere dal fatto che sia o meno interessato/a alla società che racconta, alle trame dei suoi romanzi o al genere letterario al quale essi appartengono, può ben riscontrare quanto suddetto."Nello scrivere era veloce e precisa, ciò che usciva dalla sua penna era compiuto e su qualunque argomento sapeva esprimersi con eccellente accuratezza" - Henry James, fratello di Jane -
L'ACCUSA
Manoscritto cap 10 di "Persuasion"
Evidentemente, tuttavia, non ho ragione dal momento che c'è stato chi, nel corso della storia, ha cercato di sminuire la sua importanza, e chi ancora oggi tenta di screditare la sua fama meritatissima di scrittrice fra le più grandi del mondo britannico di tutti i tempi insieme alle Bronte, a George Eliot, Virginia Woolf, Elizabeth Gaskell e Agatha Christie. In questo caso la figura della "pubblica accusa" è impersonata da Kathryn Sutherland, professoressa di lingua e letteratura inglese all'Università di Oxford, che dall'esame di oltre mille pagine autografe, frammenti dei sei romanzi di Jane. Secondo Sutherland l'autrice non rispettava le regole della grammatica, sbagliava la punteggiatura e commetteva spesso errori di ortografia a causa dell'influenza del dialetto in uso a Steventon. Esemplare pare essere la frequenza con cui si trova tomatas invece di tomatoes per indicare i pomodori. A spiegazione del motivo per cui, allora, i romanzi dopo la pubblicazione figurassero corretti e ben scritti, la studiosa da il merito al lavoro di editing compiuto da William Gifford, critico e poeta del tempo che lavorava come editor per John Murray, editore che pubblicò le opere di Jane Austen dal il 1815.RISCATTO L'ipotesi di Kathryn Sutherland non tiene conto però di alcuni fattori invece molto importanti, riassunti nei seguenti punti:
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Primo volume del Juvenilia
Sono disponibili solo brani, frammenti principalmente di Emma e Persuasion, che siano autografi. - E' praticamente difficilissimo, anche a volerli cercare per forza, trovare punti che dimostrino discontinuità di stile fra i romanzi pubblicati con Murray, sottoposti quindi all'editing di Gifford, e quelli pubblicati prima del 1815 con Egerton. E' evidente dunque che ci vuole impegno per sostenere che lo stile di Jane Austen sia fasullo e che derivi dall'opera di Gifford. Sicuramente egli avrà fatto il suo lavoro, ma difficilmente può aver influito a tal punto o può aver dovuto intervenire così pesantemente sugli scritti di Jane.
- Non è provato che i manoscritti, messi in rete nell'ambito di un progetto che includeva la Bodleian Library di Oxford, la British Library e il King's College di Londra, siano le stesure definitive di Jane, quelle destinate alla pubblicazione. Come scrittrice, seppur in erba, posso affermare con certezza che la stessa frase o parola può essere cambiata più e più volte ad ogni rilettura, come anche la punteggiatura, semplicemente nell'era di oggi non si vede perché facciamo tutto al pc e siamo salvati dal tasto CANC della tastiera! Per quanto riguarda gli errori di grammatica, nessuno è perfetto, Jane era colta per la sua condizione sociale ma era sempre una donna del Settecento istruita in famiglia, e inoltre quando si trascrivono frasi e parole che vengono dal proprio cuore o dal proprio genio, difficilmente ci si rende conto in prima battuta degli errori di ortografia, della formalità dunque in contrapposizione alla forma e alla sostanza del testo scritto.
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Prima pagina Jack and Alice, pag 22 Volume 1
Jack e Alice, breve racconto ora disponibile in italiano perché stampato da Donzelli, insieme agli altri componimenti di una Jane giovanissima, quindicenne, presentano una Jane non troppo diversa da quella dei sei romanzi della sua età adulta che ben conosciamo. Lo stile, il ritmo dei dialoghi, l'accuratezza formale e il talento che troviamo in questi si ritrovano, sebbene appena più acerbi, nella Jane adolescente.
Queste prove dimostrano che il talento e lo stile della zia Jane sono autentici, e che non per errore che si è formata e alimentata nei secoli l'ammirazione verso questa grande scrittrice, non solo limitatamente al suo tempo ma nell'intera storia della letteratura.
LINK UTILI
http://www.janeausten.ac.uk/manuscripts/blvolfirst/22.html dove trovate tutti i manoscritti autografi di Jane Austen digitalizzati e disponibili ( anche alla copia sul pc) http://www.ox.ac.uk/media/news_stories/2010/102310.html l'articolo originale che è stato ripreso dal Venerdì di Repubblica http://www.donzelli.it/libro/2218/jack-e-alice dove potete acquistare Jack e Alice in italiano e trovarvi tutte le informazioni utili
Con affetto, Irene