Aumenta la disoccupazione giovanile in Zimbabwe.
Secondo recenti rilevazioni il tasso di disoccupazione tra i giovani nello Zimbabwe è passato dal 70% del 2009 all'80% del2010, facendo registrare così un incremento del 10%.
Il calcolo è stato fatto dall'Istituto dello Zimbabwe per lo sviluppo economico e del lavoro.
Gli analisti, vicini ai sindacati del Paese africano, hanno monitorato il periodo tra dicembre 2009 e dicembre 2010.
E successivamente hanno quantificato la perdita dei posti di lavoro, che risulta decisamente elevata per un grande numero di giovani e quindi di grosse difficoltà per le loro famiglie.
Tra le cause principali ci sono le difficili condizioni economiche e sociali e la mancanza assoluta di una qualsiasi strategia del Governo per combattere il fenomeno e quindi creare posti di lavoro.
Un Paese, quello governato da un dittatore come Mugabe,che non ha certo problemi di reddito, destinato a precipitare nel caos inevitabilmente se non si metterà un argine al degrado endemico in cui versa ormai da troppo tempo.
E, quando il bubbone esploderà, perché prima o poi esploderà, si avrà in Africa un'altra nazione destabilizzata,che porterà la sua gente ad una nuova guerra civile e quindi allo spargimento di sangue innocente.
L'interrogativo spontaneo a questo punto è: perché consentire ad un tiranno come Mugabe di continuare indisturbato ad affamare la sua gente e non muovere un dito a livello internazionale per impedire che ciò accada?
Un suggerimento?
Una corretta politica di cooperazione internazionale forse potrebbe evitare il peggio, specie se fatta per tempo.
Come ci si è mobilitati in situazioni analoghe, nord e sud del mondo in intesa, sarebbe ora di farlo anche nello Zimbabwe.
Ovviamente trovando le giuste alleanze e gli idonei percorsi.
Vedere un Mugabe a Roma per la beatificazione di Giovanni Paolo II , sapere cosa si cela dietro quel volto "satanico", che poco o nulla ha di umano(magari riverirlo con tutti gli onori dovuti ad un capo di Stato) e il non fare nulla... è veramente inconcepibile.
Sa, piuttosto, di grave complicità con un assassino.
A cura di Marianna Micheluzzi(Ukundimana)