Da cinque anni aspetto che Nicola Zingaretti diventi Sindaco di Roma. Relativamente giovane, propositivo, moderno, aperto ai giovani, bravo amministratore, Zingaretti rappresenta il candidato ideale per risollevare la Capitale dagli anni bui di Alemanno. Ed ora il Partito Democratico vorrebbe ‘dirottarlo’ alla Regione Lazio per proporre il Ministro Riccardi al Campidoglio? Eh no cazzo! Non ci stò!
Massimo rispetto per Andrea Riccardi ma Roma, già sede del Vaticano, non ha bisogno di un Sindaco così legato alla Chiesa. E lo dico da cattolico.
Cosi Riccardi ricorda la sua giovinezza:
“Io avevo soprattutto l’idea che il mondo dovesse cambiare, che fosse necessario interrogarsi sul modo di cambiarlo, che bisognasse inventare il futuro, cambiare le regole del gioco. Il discorso del 1968 era soprattutto questo. Allora ho preso coscienza di un cambiamento in atto, qui in Italia, in Francia, in America. C’era qualcosa che mi interessava, che mi inquietava. Infatti, è in mezzo a questa crisi generazionale che c’è stata la scoperta del Vangelo, una scoperta che ha fatto nascere in me un senso critico nei confronti delle ideologie e dei sistemi ideologici in genere. Ecco cosa è stato il Sessantotto – soprattutto per me (…) Pensavo che bisognasse cambiare l’uomo. In questo senso cominciai a leggere con insistenza il Vangelo, e poi la Bibbia”[3].
Io Riccardi non lo voto, ne al primo turno ne al ballottaggio. Anzi, cercherò in tutti i modi di fare campagna contraria. Non è accettabile che il PD, per fare ‘lingua in bocca con l’Udc’ arrivi a progettare candidature assurde come queste.
ROMA - Ore decisive per la scelta del candidato di centrosinistra per la Regione Lazio. La base chiede un nome forte e di rottura. Il più accreditato sembra ora essere Nicola Zingaretti, attuale presidente della Provincia, fino a oggi destinato a correre per il Campidoglio
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Secondo indiscrezioni, su Zingaretti in queste ore il pressing sarebbe altissimo anche da parte di alcuni cattolici del Pd, le cui speranze di ottenere il sì dal ministro Andrea Riccardi sono ridotte al lumicino, mentre resterebbero vive quelle di coinvolgere il fondatore della Comunità di Sant’Egidio in un progetto per il Campidoglio.