Zitti, zitti: la boiata che sconquassa

Creato il 30 dicembre 2010 da Gianlucaciucci
Era tutto pronto per salutare l'anno 2010, foriero di cagate impareggiabili, iniziative riprovevoli, ricchi premi e cotillons. All'improvviso su LA STAMPA a pagina 25 leggo 'sta cazzata: a Castel Condino, Trentino-Alto Adige, ci si prepara a vivere il Capodanno in silenzio, con tanto di ciaspolata (camminata sulla neve con racchette dette ciaspole, appunto) a bocca chiusa. A Roma invece tutto è pronto per il party "Zitti zitti" con isolamento acustico assoluto. Manco a dirlo la moda delle feste a zero decibel (silent party, mutus party) arriva dagli Usa ma in Italia ha già un suo bel seguito ed è nata pure l'Accademia del Silenzio con 200 iscritti in cinque giorni. La sede sarà nella Libera Università di Anghiari e i responsabili sono Duccio Demetrio (professore di Filosofia dell'educazione e di Teorie e pratiche della scrittura alla Bicocca) e la giornalista Nicoletta Polla-Mattiot, i quali illustrano la loro iniziativa come un modo per iniziare il 2011 in modo meno strillato. Si preannunciano seminari, lezioni e dibattiti tesi a rivalutare la peculiarità del silenzio assoluto (trova gli intrusi). Vi risparmio le successive elucubrazioni tra new age e spocchia, d'altronde chi vuole può farsi illuminare dall'articolo completo. Credo che, come al solito, si cerchi di rivalutare la sobrietà facendosi talebani, un po' come il nostro Premier che si appella al buon senso dei moderati. Credo che il silenzio, soprattutto quello conquistato con fatica, sia una cosa molto importante, direi anzi fondamentale per poter vivere in maniera dignitosa. Da questo ad imporsi un tignoso autismo ce ne corre però, come tra l'abbracciare una pratica virtuosa e il creare accademie e filosofie che decodifichino e rivendano in uno scintillante imballaggio la virtù di cui sopra.

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