Blog – Recensioni
Sito: Zollette di Yogurt
Zollette di Yogurt è il blog di Stefania (“una giovane donna in cerca di senso”). I suoi post sono sempre esilaranti, spesso graffianti e talvolta politicamente scorretti. Leggendola ho l’impressione che sia la versione acculturata e schietta di Sex and the city, ma questo paragone non rende affatto l’idea. Zollette di Yogurt infatti mostra luci e ombre della vita di una giovane donna, speranze e delusioni, la fatica di andare avanti e il coraggio di non mollare. Il tutto condensato in uno stile frizzante che lascia col sorriso sulle labbra e qualche bella domanda piantata nel cervello.
Alcune citazioni, tanto per rendere l’idea!
DA ‘VENERE, BREVEMENTE‘:
Il mondo è un circo.
Ci sono donne che si travestono da femme fatale per essere non soltanto scelte, ma decretate vincitrici da una platea maschile: sono le funambole, che non devono perdere l’equilibrio per non morire.
Donne aggressive, le sputafuoco, che l’uomo se lo prendono che lui lo voglia o no. E, se non è d’accordo, lo inceneriscono.
Donne passive, quelle cui lanciano i coltelli, che si fanno scegliere senza che neanche venga chiesto loro il permesso.
Donne che agiscono, donne che subiscono.
Poi ci sono le donne clown, che non vedi bene il volto che c’è sotto, ma ne intravedi lo sguardo pulito, quelle che vorrebbero vederti sorridente e felice nell’attimo stesso in cui ti si parano davanti.
Non le devi chiamare primedonne, non ti prenderanno con la forza, non subiranno la tua scelta, ma se allungherai una mano le troverai lì, col naso rosso, il fiore che spruzza acqua, a dirti – senza tanti giri di parole – “ridi”.
Da ‘COMPLEANNI, KARMA E BIRRA (LA DEBOLENZA)‘:
Pare che a un certo punto della vita tu debba per forza dare un significato a tutto quello che fai, e il bello è che dovrebbe essere così fin dalla nascita. E, cosa peggiore, vuoi dare un significato a tutte le cose che hai fatto in passato.
DA ‘LA SINDROME DI ENRICO VIII‘:
In queste ultime settimane mi sono appassionata a una serie televisiva ispirata ai Tudors e, in particolare, alla vita di Enrico VIII. Tenendo presente che sicuramente in una fiction vengono inseriti anche elementi di pura invenzione letteraria, tanto per dare più corpo agli eventi, è stato interessante fare un ripasso di storia inglese, un piccolo corso accelerato che mi ha portata ad una constatazione di alto valore intellettuale: Enrico VIII era un grosso pezzo di merda.
Da ‘COSE SCONTATE‘:
Premetto che ero entrata saltellante con l’Ipod nelle orecchie canticchiando “ho deciso di perdermi nel mondo, anche se sprofondo” e sospetto che, se provo ancora a fare un’altra entrata come quella, la prossima volta il direttore mi chiederà di fare il test antidoping. Mica siamo al circo Togni, signorina, mi dirà. E si guardi un po’ la carta d’identità ogni tanto, che non ha mica più vent’anni, rincarerà la dose. Veramente non ne ho nemmeno più trenta a dirla tutta, risponderò orgogliosamente io col petto in fuori. E pensando che non ne ho più nemmeno quaranta mi verrà una crisi depressiva acuta e lascerò il supermercato con la coda tra le gambe come un cane bastonato.
A parte questo film che mi sono fatta nella testa, per me il supermercato “risparmioso” è una sorta di teatrino, soprattutto quello lì, quello dove mi capita spessissimo di fare le peggiori figure, ultime tra tutte l’essermi tirata in testa una confezione famiglia di salmoni affumicati e aver fatto esplodere una lattina di birra che mi ha lavata dalla testa ai piedi. I commessi mi adorano e sono sicura che a breve mi chiederanno l’autografo.