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ZOMBI 2 (1979) di Lucio Fulci

Creato il 25 gennaio 2009 da Close2me
ZOMBI 2 (1979) di Lucio FulciConosciuto a livello internazionale come Zombie Flesh Eaters, la prima esperienza di Fulci con la materia propriamente horror è sconvolgente: la profonda sensibilità nell’evocare, attraverso cambi di fuoco, battute o violenti movimenti di macchina il terrore più puro è già pienamente manifesta. Immaginare che l’avrebbe dovuto girare Enzo Girolami Castellari (precedentemente si fece anche il nome di Massaccesi) spiazza non poco, in quanto la scelta avrebbe innegabilmente segnato la futura carriera di Fulci e nondimeno avrebbe condotto l’opera verso una soluzione filmica più spettacolare e (con probabilità) semplificatamente action.
"Una imbarcazione, chiaramente alla deriva entra nella baia di Hudson. Il poliziotto che sale per una ispezione si trova di fronte ad una figura mostruosa dal volto lordo di sangue. La notizia si sparge e due persone si incontrano con il medesimo interesse a fare luce nel mistero: Bryan Hurt, un giovane giornalista mandato dal proprio giornale, e Ann Bolt, la figlia dello scienziato già padrone del battello alla deriva. Decisi a recarsi tra le isole delle Antille, ove si era recato il padre di Anna, i due trovano ospitalità nella goletta di due giovani sub: Peter West e Susan Barreto. Giunti all’isola ricercata, i quattro scoprono che il dr. Menard, con l’aiuto di alcuni collaboratori, sta contemporaneamente cercando di curare gli indigeni malati e di combattere un esercito di "zombi", stranamente in "libera uscita" dopo secoli di sonno. " (Mymovies.it)
Tralasciando la risibile polemica con Argento e Romero sulla paternità cinematografica del morto vivente, le rivendicazioni su parti della sceneggiatura (di Dardano Sacchetti, ma firmata dalla moglie Elisa Briganti) e le note sfuriate del regista nei confronti soprattutto del cast artistico, l’opera ultima resta, a tutt’oggi, una personalissima visione "rigenerativa" ed originale del cinema dell’orrore Italiano fino ad allora prodotto. Né pura macelleria né prodotto di mera imitazione (tecnica e tematica). La paura incontra il background culturale di un intellettuale vero (Fulci lo era sul serio, senza tuttavia il bisogno di doverlo però ripetere come molti colleghi), la cui lunga gavetta al fianco di grandi maestri è valsa certamente più del Centro Sperimentale di Cimetografia.
Gli effetti speciali del grande Giannetto De Rossi, coadiuvato dal trucco di giovane e già capace Rosario Prestopino, delimitano la poetica fulciana della crudeltà: degradazione della carne e dei sentimenti, deflagrazione di shock visivi che sottolineano in ogni frame l’amore per la messa in scena. Un amore tanto intimo ed irriproducibile che solo i capolavori come Zombi 2 riescono a far trasparire. 
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