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Il sogno di Diliberto? Far rinascere il PCI e riunire sotto la falce e il martello tutta la sinistra

Creato il 25 gennaio 2012 da Iljester

Il sogno di Diliberto? Far rinascere il PCI e riunire sotto la falce e il martello tutta la sinistra

Ormai la storia lo ha assodato sotto tutti i punti di vista: il comunismo è stato il più grande male del secolo ventesimo. È stato il peggiore fra tutte le ideologie totalitarie e quella che ha prodotto più morti in tutto il mondo. Ritenere il contrario è negare la storia. Significa abbracciare una visione parziale degli accadimenti del più sanguinoso periodo della esistenza umana moderna.
Eppure esiste un paese nel quale il comunismo è ancora percepito come un’idea sana e positiva. Come un’ideologia romantica in cui il povero piega il ricco. Come un’ideologia eroica nella quale tutti sono uguali e tutti hanno il necessario. Ed è un vero peccato che quel paese sia l’Italia, dove il comunismo ancora invade la nostra società e il nostro pensare come la gramigna infesta il grano. Ed è un vero peccato che ci siano ancora dei comunisti che esprimono le loro eresie marxiste e che, pari tempo, si scandalizzano se qualcuno pensa anche solo minimamente di riconsiderare il periodo fascista, non tanto per esaltarlo o renderlo un periodo positivo, quanto per setacciare quel poco di buono che il ventennio diede all’Italia. Ecco dunque che i revisionisti di ‘destra’ sono dei negazionisti della verità, mentre i criminali comunisti sono degli eroi che hanno lottato per quella libertà. E poco importa se poi per raggiungere i loro scopi (che tutto erano fuorché liberali e democratici), si siano lasciati dietro una marea di morti e una scia di sangue più lungo del Rio delle Amazzoni.
Dunque, in Italia si vive ancora come se fossimo agli inizi del ventesimo secolo, quando il comunismo (allora chiamato socialismo) era al massimo della sua popolarità e si pensava sul serio che fosse la chiave per risolvere le ingiustizie sociali. Un vero ‘peccato’ che prima Lenin e Stalin, e poi Mao e Castro (e tutti i dittatorelli minori più o meno coevi), abbiano sconfessato appieno questa idea, mettendo a nudo il Re. Eppure, nonostante questo, in Italia i comunisti sopravvivono e addirittura pensano di ricostituire il grande PCI. Diliberto sul punto ha le idee piuttosto chiare: «Torniamo a un unico partito comunista e facciamo una grande alleanza con le forze a sinistra del Pd: noi, Rifondazione, Sel e Italia dei valori.» Per far cosa, mi chiedo. Per contribuire ancor più a fare affondare l’Italia nel mare della immigrazione clandestina e della povertà per tutti?
La verità è che si dovrebbe iniziare a ridestare le coscienze e si dovrebbe iniziare a dire come stanno davvero le cose. Il comunismo è morto. Addirittura, in alcuni paesi che lo hanno vissuto sulla loro pelle — parlo per esempio della Polonia — è un reato ricostituire il partito comunista, che è fuorilegge per costituzione. Anche noi dovremmo fare altrettanto. È fuorilegge il Partito Fascista? Bene. Lo sia anche il Partito Comunista. Non si può intestare una via a Giovanni Gentile? Benissimo, e allora dovrebbero essere cancellate quelle dedicate a Palmiro Togliatti, uno che fu orgoglioso di non essere cittadino italiano, ma di esserlo piuttosto dell’Unione Sovietica. Le vie delle nostre città e dei nostri paesi si dovrebbero dedicare ai patrioti e a chi ha amato l’Italia. Ditemi voi se costui merita tutte le vie che i comunisti gli hanno dedicato nelle città e nei paesi in cui hanno amministrato:

È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica. Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin.

Sinceramente, mi vergogno per tutti noi quando passo per le ‘vie Togliatti’. Nessun paese, con un minimo di orgoglio nazionale, avrebbe mai ricordato un simile politico già solo perché fu comunista. Figuriamoci poi se avesse pronunciato le parole sopra riportate! Altro che rifondazione del Partito Comunista come sogna Diliberto! Tzè!

di Martino © 2012 Il Jester 


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