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Puglia: per un lavoro stabile i giovani puntano sulla cooperazione

Creato il 21 novembre 2014 da Afrodite
Sono ragazzi e ragazze tra i 18 e i 35 anni, molti lavorano come "autonomi" o con contratti precari e intermittenti, parecchi studiano ancora. Maschi e femmine quasi in uguale proporzione, tutti con un'idea di impresa e il sogno di un'occupazione stabile.
Candidati in 350, se ne sono presentati 245 per partecipare ai laboratori di Coopstartup Puglia, il bando di Legacoop e Coopfond per la nascita e il supporto di nuove idee d'impresa.
Distribuiti tra Lecce (8-9 novembre), Valenzano in provincia di Bari (15-16) e Trani (24-25), vogliono misurarsi con una eccezionale opportunità di apprendimento per arrivare a trasformare la loro idea in un progetto fattibile.
I settori più gettonati sono l'agricoltura, il turismo, il recupero di beni ambientali, le attività artistiche e culturali, oltre al più tradizionale settore del sociale.
Solo massimo 15 saranno i progetti che entreranno nel vero e proprio incubatore, ovvero il percorso di accompagnamento al pre-startup, alla costituzione e al post-startup di un'impresa cooperativa. La selezione avverrà secondo criteri che valuteranno la compatibilità dell'idea con il modello cooperativo, la possibilità di generare posti di lavoro e i benefici per la collettività.

PUGLIA: PER UN LAVORO STABILE I GIOVANI PUNTANO SULLA COOPERAZIONE

I partecipanti al laboratorio di Valenzano (Bari)


Ma anche chi non riuscirà a superare la selezione non andrà a casa a mani vuote.
Nei laboratori si impara a costruire un modello di business, a valutare competenze, comportamenti e risorse individuali e a saperle integrare nel gruppo, a gestire il rischio e la paura del fallimento.
"Abbiamo verificato che i giovani hanno molte difficoltà a riconoscere le proprie competenze e a metterle a valore - afferma Annamaria Ricci, vicepresidente di Legacoop Puglia - Quando nei laboratori chiediamo di indicare una capacità, una conoscenza e un oggetto che ciascuno di loro potrebbe mettere a disposizione del gruppo fanno molta fatica. Ma anche quando poi riescono a individuarli, si stupiscono che possano costituire delle risorse per il progetto".

PUGLIA: PER UN LAVORO STABILE I GIOVANI PUNTANO SULLA COOPERAZIONE

Un momento di lavoro nel laboratorio di Lecce


La paura del fallimento poi è molto diffusa: secondo una ricerca di Amway la propensione dei giovani italiani all'autoimprenditorialità sarebbe molto alta, ma 9 su 10 aspiranti imprenditori sarebbero frenati dalla paura di fallire (http://news.amway.it/tra-i-giovani-del-nord-est-ce-voglia-di-fare-impresa-8-su-10-favorevoli-allautoimprenditorialita-ma-il-freno-piu-grande-e-la-paura-di-fallire-2/?srch).
"E' una realtà che abbiamo ben presente - conferma Annamaria Ricci - Noi suggeriamo di aggregarsi tra progetti simili e di bandire gelosie e competitività puntando sulla collaborazione. Devo dire che in effetti in queste giornate si è stabilito un clima molto positivo".
Il contesto pugliese è indubbiamente favorevole. In questi ultimi tempi in Puglia si sta verificando un grande fermento evidente anche nell'affermazione di realtà innovative come per esempio Discovery Food incubata da Working Capital (http://lospiteinquietante.blogspot.it/2014/07/working-capital-e-il-sogno-di-tre.html) o Nextome, la startup più votata online tra le 2.000 partecipanti al Web Summit di Dublinohttp://www.gizmodo.it/2014/11/11/nextome-lapp-che-vi-da-la-direzione-ai-grandi-eventi.html.
Le politiche regionali hanno in effetti puntato molto a favorire la partecipazione dei giovani e l'innovazione, creando un programma ad hoc che si chiama "Bollenti Spiriti".
"I giovani pugliesi sono pronti a presentare un'idea, sono molto proattivi - rileva Ricci - Spesso però mancano le competenze tecniche e in questo noi possiamo aiutarli".
Un aspetto che si è rivelato vincente nell'esperienza in corso è il mix tra mondo della cooperazione e innovatori.
Ai laboratori infatti hanno partecipato sia realtà cooperative come Informa, PazLab, Officine Cantelmo, Generazioni Legacoop che realtà esterne come l'associazione The Cube e l'acceleratore d'impresa Quiris.
"Questa contaminazione tra realtà diverse ci ha molto arricchito - sottolinea la vicepresidente - E ci sta confermando che la sfida di Coopstartup è una sfida possibile".
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