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Robin Williams, il volto buono di Hollywood.

Creato il 12 agosto 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Un altro grande interprete del cinema americano se n’è andato. Forse perché la depressione è una malattia devastante che colpisce moltissime star di Hollywood, che dopo aver ottenuto quella fama così ricercata, e così preziosa, si rendono conto che, per quanto possa essere stata sfavillante, ad un certo punto, opacizza. Sopratutto quando si ha la sensazione di essere dimenticati o abbandonati. 

E’ stato la nostra tata, il nostro medico pagliaccio, il nostro professore idealista, lo psicologo al quale avremmo raccontato tutti i nostri problemi, ma è stato anche un assassino calcolatore in Alaska, un maniacale collezionista di foto, ed un disperato padre di famiglia sull’orlo della bancarotta.

Robin Williams è stato i mille volti dell’essere umano e questa notte ci ha lasciato, complici probabilmente la depressione di cui soffriva negli ultimi anni, e l’alcolismo.

Che di un attore tanto talentuoso e umano si parli solo nel momento della sua morte è una delle cose più odiose. Ma a coloro che rimangono non resta che tirare le fila, e onorare una grande icona del cinema.

Un quadro che dipinge un attore dallo spirito caratterista, ma dalla vocazione di protagonista. Un talento trascinante e un volto buono, morbido e versatile, lo hanno portato alla fama, e ad interpretare ruoli di grande spirito e ironia. In Hook – Capitan Uncino era il Peter Pan troppo cresciuto che torna alle sue origini e al suo spirito fanciullesco, in Mrs. Doubtfire interpreta in modo magistrale il ruolo di un padre che pur di stare insieme ai suoi figli si traveste da tata attempata. Ha fatto ridere grandi e piccoli ballando per il corridoio mentre passa l’aspirapolvere, nella famosa sequenza di quel film o infilando la faccia nella torta di panna per sfuggire ai controlli di un assistente sociale.

Sotto quel sorriso coinvolgente, alcuni registi hanno saputo scorgere la sua infinita capacità di commuovere, in fondo ci vuole una grande sensibilità per far ridere di cuore gli spettatori In Good Morning Vietnam, per cui vinse il Golden Globe ma non l’Oscar, dimostrò le sue capacità di attore drammatico, lasciando tutti senza fiato. Come in Patch Adams, Will Hunting – Genio Ribelle, L’attimo fuggente e tanti, tantissimi altri.

Moltissime sono state le manifestazioni di affetto per l’attore. Fiori, pensieri e  dichiarazioni pubbliche.

Per chi come me, lo ricorderà per sempre per la sequenza di Harry a pezzi di Woody Allen, avremo l’ulteriore tristezza di sentirci tutti un po’ fuori fuoco, quest’oggi.

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