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Sotto una buona stella

Creato il 16 marzo 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

sotto-una-buona1Verdone sentenzia: «L’Italia non è un paese per giovani»

Commedia che disegna (nuovamente) la contemporaneità, Sotto una buona stella (2014) è l’ultimo prodotto diretto e interpretato da Carlo Verdone. La vicenda appare poco originale, eppure qualche gag funziona.

Federico Picchioni è un trader di successo. Ha tanti amici e una compagna molto più giovane di lui. Ma, come spesso accade, la vita gli presenta il conto. Difatti perde il lavoro (a causa di illeciti del presidente d’azienda), l’ex-moglie muore e i figli si trasferiscono da lui, avvenimento che fa scappare dall’appartamento la giovane compagna. Federico è in difficoltà, ma trova aiuto in Luisa, eccentrica vicina di casa, che nella vita fa la”tagliatrice di teste”.

Sotto una buona stella racconta la realtà. O perlomeno ci prova. Perché l’ultima opera diretta da Verdone soffre a causa di una sceneggiatura priva di picchi di innovazione, scricchiola sotto la pesantezza del disegno di un genitore incapace di gestire un’emergenza e non pare nemmeno così originale la trovata della vicina che si rivela inestimabile risorsa. Eppure, nonostante tutto, Sotto una buona stella non gira del tutto a vuoto grazie alla sua semplicità, al tratteggio da sitcom statica, alla sua padronanza degli spazi (quattro mura e nulla più). Difatti Verdone costruisce una commedia perbene, leggera e tenera, che si scontra con la dura realtà di un’Italia che si rivela un paese non per giovani. Perché, pur non facendosi da parte ma esibendo il suo lato egocentrico, l’attore prova a narrare le difficoltà di una classe (quella giovanile) sempre più schiacciata dalle generazioni precedenti. E non è un caso che stavolta non sia Verdone a lasciare l’Italia (come spesso aveva fatto nelle sue precedenti pellicole), ma gli attori più giovani; una fuga di cervelli alla ricerca di un’opportunità, della possibilità di ostentare la propria anima tormentata o depressa che sia. Tutto ciò è la traccia sopra cui si muove Sotto una buona stella, pellicola che rimane aggrappata a una desolante realtà priva di un futuro.

Eppure il film non è né drammatico né dichiaratamente sociale. Tuttavia l’aspetto sociale c’è ed è nascosto dietro a una vicenda abbastanza piatta, monocorde e statica, che non rientra nelle corde del solito Verdone. Perché la sua efficacia tragicomica in questo prodotto si perde nei meandri di una pellicola dall’aspetto televisivo e che va a ricercare il siparietto, che può apparire a volte “becero” e a volte azzeccato. E qui grande merito va all’interpretazione di Paola Cortellesi, ideale spalla con cui giocare e prendersi in giro. Un duetto irresistibile, che denota tutta la bravura della Cortellesi (se ben diretta) e la sua capacità di tener testa a quel “mostro” formato macchietta, che è Carlo Verdone.

Insomma Sotto una buona stella non ostenta il miglior Verdone. Anzi si ha l’impressione, dimostrandosi ben poco dinamica, che abbia sigillato dentro una gabbia interpretativa la capacità istrionica e meditativa del regista romano. Difatti costretto dentro quattro sottili mura, allegorico esempio di un impianto prettamente televisivo e che non trova adeguato sfogo sullo schermo cinematografico, Verdone grida sottovoce la sua denuncia e fatica a trovare quell’equilibro (tra commedia e dramma) che avrebbe fatto di questa pellicola sicuramente un prodotto migliore.

Uscita al cinema: 13 febbraio 2014

Voto: **1/2


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