Mancano 2 giorni al 25 Gennaio.
Mercoledi’ si festeggera’ un anno dall’inizio della
Rivoluzione, ed il Popolo ed il Governo si stanno preparando.
Ieri i piani alti dello Stato si sono dati un gran da fare,
cercando con un “last second“ di rattoppare piu’ strappi possibili.
Sono stati liberati circa 2000 prigionieri politici e non
dalle carceri militari, e sono stati dati indennizzi a tutti.
Sia i familiari dei Martiri della Rivoluzione, sia i feriti,
hanno ricevuto un’impiego statale a vita come indenizzo economico.
E’ nata poi la medaglia al valore della Rivoluzione, che
sara’ consegnata agli attivisti ed ai militari che hanno appoggiato e
combattuto nei vari scontri di quest’anno.
Insomma la Giunta Militare ed il Governo transitorio
cercano, come sempre all’ultimo minuto, di assorbire il discontento generale
con azioni caramella che in finale non fanno altro che aumentare e fermentare
il disappunto.
Il Popolo invece si prepara a modo suo al 25 Gennaio.
Da due giorni la Piazza ha pacificamente ricominciato a
riempirsi e le strade si stanno colorando nuovamente dei colori della bandiera
egiziana dei venditori dei gadget della Rivoluzione.
L’affluenza a Tahrir sara’ grandissima e l’unica grande
paura e che qualcuno provi a trasformare quest’importantissimo anniversario in
un altro giorno da dimenticare della storia della Rivoluzione.
Intanto oggi il Parlamento, al cospetto di Tantawi, si
riunira’ per la prima volta e sara’ possibile, finalmente, seguire la riunione
in diretta TV nel canale appositamente creato.
I risultati ufficiali delle elzioni hanno confermato il gruppo
“Liberta’ e Giustizia” dei Fratelli Musulmani come vincitori con il 47,1% e 235 seggi nell’ Assemblea del Popolo seguiti
dal partito salafita “Nour” e quello liberale il “Waft el Gidid”.
Per finire in bellezza Farid el Dib, il capo degli avvocati
di Moubarak, ha chiesto l'immunita' per il Rais. Ha affermato che il vecchio presidente ha servito l’Egitto
per 60 anni (30 da militare e 30 da presidente) e che deve essere rispettato
per questo. L’ha coraggiosamente definito un uomo onesto e devoto all’Egitto, ma sopratutto ha
affermato che Hosni non aveva mai avuto intenzione di fermare le proteste, che
a detta sua, appoggiava e considerava leggittime.
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