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Dove stiamo andando?

Creato il 30 novembre 2013 da Baraem
Dove sta andando questo Paese?
Me lo chiedo spesso ultimamente, e non so rispondere.
E credo che nessun egiziano dotato di un minimo di senso critico e razionalita' possa rispondere a questa domanda. 
Nessuno sa dove stiamo andando, e personalmente, ho l'impressione e la sensazione di essere un  puntino in un  vortice che veloce gira in un precipizio di cui non vedo la fine.
Ecco, forse e' questo, non vedo una fine. E parliamoci chiaro, chi riuscirebbe a vederla una fine sensata oggi?
Almeno quando avevamo Morsi sapevamo che ci sarebbero state elezioni dopo 4 anni e tutto si sarebbe potuto cambiare, forse, ma oggi, che certezza abbiamo e di cosa sopratutto?
Tutto sta accadendo velocemente.
Ogni giorno ci troviamo difronte a cambiamenti, distorsioni, esasperazioni ed ogni giorno sembra quasi che le basi della civilta', della liberta', della convivenza, dell'umanita', inizino ad essere degli optionals, degli extra, qualcosa che questo Paese non riesce a fare suo, o non vuole fare suo.
Le ultime settimane raccontano storie che quasi fanno ridere per quanto sono incredibili.
Storie che spiegano, in silenzio, quanta paura ha questo nuovo governo della liberta' di parola e di espressione e quanto sia facile convincere, grazie ai media, che tutto cio' che accade e' lecito e giusto.
Dove stiamo andando?14 ragazze tra i 16 e 22 anni sono attualmente in carcere, ad Alessandria d'Egitto, perche' partecipavano ad una catena umana pro Morsi, e portavano in mano palloncini con disegnato il famigerato simbolo di Rabaa, le 4 dita. Queste giovani donne sono state condannate ad 11 anni di carcere, e non complessivamente, come cercano di giustificarsi i sostenitori dell'esercito, forse troppo intimamente scioccati di una sentenza simile. Ognuna di loro, se il verdetto sara' confermato, passera' 11 anni ed un mese tra le mura di una prigione, per aver provato ad andare contro il volere e potere dell'esercito. 
Un ragazzino di 15 anni e' stato arrestato a scuola perche' sul suo righello c'era disegnata la mano a 4 dita di Rabaa. La sua maestra che aveva notato il disegno l'ha denunciato.
12 studenti pro Morsi dell'universita' dell'Azhar sono stati condannati a 17 anni di carcere per aver distrutto l'ufficio del rettore dell'Universita'. 
E tutte queste condanne fanno davvero venire i brividi se pensiamo che gli assassini di Khaled Said, il giovane blogger Alessandrino ucciso nel 2010 dalla polizia, di cui molte volte vi ho parlato, sono stati condannati a 7 anni di carcere.
Come se non bastasse, per far vedere i muscoli e rimettere tutti in riga, il Presidente a interim Mansour ha firmato una nuova legge che regola le manifestazioni. Questa legge, molto simile a quella che voleva firmare Morsi, ha scatenato e continua a scatenare, un finimondo. Oltre a regolarizzare con permessi ministeriali e della polizia le proteste, questa legge ha dei plus che nemmeno Morsi aveva inserito.
Sono stati vietati i sit in, la polizia potra' usare la forza letale se necessario, i permessi alle manifestazioni potranno essere cancellati senza preavviso, non si potra' manifestare vicino moschee o uffici pubblici e non si potra' manifestare a viso coperto (ne niqab ne maschere).
Ovviamente i sostenitori dell'esercito ritengono giuste tutte queste decisioni, e scambiano le richieste leggittime di liberta' di manifestare come richieste anarchiche.
Ora, fermiamoci un attimo a riflettere.
Sbaglio, o qui c'e' stata una Rivoluzione? Sbaglio, o qui la gente non poteva manifestare senza rischiare la vita ai tempi di Moubarak? Sbaglio, o qui i giovani se camminavano piu' di 4 insieme per la strada venivano fermati?
Qualcuno si ricorda che il Popolo ha sacrificato i suoi figli per cambiare tutto cio'?
Ma davvero questo governo e l'esercito credono che una legge del genere possa passare in silenzio e con l'approvazione di tutti?
Da quando e' stata firmata la legge, le manifestazioni non sono cessate. Manifestazioni contro le insensate sentenze giudiziare, contro le bozze di legge, contro l'esercito. E se prima di allora le strade erano piene a giorni alterni di sostenitori di Morsi e manifestanti anti golpe, ora in strada sono scesi, finalmente, di nuovo, i rivoluzionari, quelli della Rivoluzione del 25 Gennaio. E questo cambia tutto.
Cambia tutto perche' il regime si e' messo le zappe sui piedi, rimettendo in strada i giovani che hanno rovesciato un regime e che non esiteranno a rovesciarne un altro qualora fosse necessario. 
Tanto ormai qui funziona cosi' a quanto pare.
Le manifestazioni stanno invadendo tutto il Paese, tra manifestanti pro Morsi, anti Golpe ed ora anti esercito, molti quartieri sono di nuovo luoghi di scontri, di proteste, di marce, di lanci di lacrimogeni ( e conseguenti pneumatici bruciati).
E le universita' non sono da meno. Da settimane ormai sono teatri di manifestazioni, scioperi e proteste anche violente tantoche' il Ministro degli Interni, in segno di rispetto per i giovani ed il loro pensiero, ha autorizzato le forze dell'ordine ad entrare, in qualsiasi momento, per interrompere manifestazioni, usando naturalmente la forza. 

Dove stiamo andando?

Universita' del Cairo ieri

Ieri uno studente e' rimasto ucciso da colpi di arma da fuoco nell'Universita' del Cairo, ed altri studenti sono rimasti uccisi i giorni scorsi nell'Universita' dell'Azhar.
Sempre in rispetto del Popolo, naturalmente, il governo e l'esercito, hanno fatto costruire due monumenti in due Piazze che hanno visto il sangue degli egiziani versato proprio a causa loro, e questo non solo e' ridicolo ma davvero VERGOGNOSO.
A Piazza Tahrir, il giorno prima della commemorazione del secondo anno della battaglia popolare di Mohammed Mahmoud, il Primo Ministro El Beblawi ha messo la pietra di inaugurazione su un monumento costruito in memoria dei martiri. E, udite udite, dei martiri della 'prima rivoluzione' (quella del 25 Gennaio) e della 'seconda rivoluzione' (quella, secondo loro, del 30 Giugno scorso).
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Potete guardare la sequenza della distruzione del monumento a QUESTO link
Ora, nella 'prima rivoluzione' sono decedute 1000 persone quasi, ma nella ' seconda rivoluzione', qualcuno sa dirmi chi e' deceduto? No, perche' se non vado errata, in poche ore, mentre l'esercito fa foto dagli elicotteri e sempre dagli elicotteri lancia bandierine, e' difficile che nascano degli scontri.
Il ridicolo monumento ai martiri ha avuto vita breve. E' stato infatti distrutto dai manifestanti il giorno stesso in cui e' stato inaugurato.
Il secondo monumento, che e' ancora in piedi, si trova a Rabaa e rappresenta la polizia e l'esercito che proteggono la rivoluzione (quest'ultima e' la palla bianca nel mezzo). 
In parole povere, le forze di sicurezza hanno ucciso quasi 1000 persone in un giorno solo e si dicono bravi mettendo un ricordino del loro massacro.
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E non solo, per essere sicuri che la storia si dimentichi del fattaccio, e' in vaglio la proposta di cambiare il nome della piazza Rabaa al adaweya. 
Ridicolo e vergognoso.
Le settimane scorse hanno visto anche una grande partecipazione sportiva alle vicende politiche del Paese. 
Giocatori di calcio e kung fu si sono espressi a favore di Rabaa rischiando la carriera sportiva.
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Mohammed Youssef, medaglia d'oro di Kung fu, e' stato sospeso e con lui la sua premiazione, per aver portato una maglietta con il simbolo di Rabaa, e Ahmed Abdel Zaheer, giocatore dell'Ahly, ha pagato una salatissima multa per aver fatto il segno di Rabaa con le mani dopo aver segnato un gol. Nella stessa partita, in cui l'Ahly ha vinto la coppa d'Africa, l'attaccante Abou Treka, si e' rifiutato di ritirare la medaglia dal Ministro dello sport in quanto facente parte di un governo golpista.
Ora, personalmente, credo che sarebbe meglio non mischiare la politica allo sport, pero' mi chiedo perche' questi giocatori hanno ricevuto multe e sanzioni per aver mostrato il simbolo di Rabaa mentre chi ha mostrato una maglietta pro Sisi e pro esercito (foto in basso) non si e' visto dire nulla.

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A questa domanda ha risposto il Ministro dello sport dicendo che "sostenere pubblicamente Al Sisi e' giusto  mentre sostenere un "gruppo terroristico" rifiutato da tutto il Popolo e' un errore che deve essere punito".
Sempre rimanendo in tema di terroristi, il Movimento del 6 Aprile sta affrontando proprio l'accusa di terrorismo ed il suo ex leader Ahmed Meher e' attualmente indagato per incitazione alla violenza.
Con lui era indagato anche Alaa Abdel Fattah, blogger ed attivista che e' stato invece arrestato ieri, in piena notte, mentre si trovava a casa sua con sua moglie. Sia lui che la moglie sono stati picchiati, ed i loro pc e telefonini confiscati. Alaa e' accusato di aver incitato le manifestazioni che i giorni scorsi si sono tenute davanti il Senato, in cui sono state arrestati piu' di 20 attivisti. Le proteste che erano contro la legge della bozza costituzionale  che permettera' ai tribunali militari di giudicare i civili, sono state violentemente disperse dalla polizia. In quell'occasione una decina di attiviste,sono state arrestate, caricate su una camionetta della polizia, picchiate, molestate e lasciate infine nel deserto vicino a Helwan, al Cairo
Attualmente Alaa e' agli arresti.
E si trova agli arresti anche Ramy Jan, attivista cristiano copto fondatore del gruppo "i cristiani contro il colpo di stato", per incitazione alla violenza.
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Ed in tutto questo continua a crescere la produzione di gadget ed ogetti pro Al Sisi o pro Rabaa. Mentre il Ministro degli interni proibisce i negozi di grafica pubblicitaria di fare banner o manifesti con il viso di Morsi, o il simbolo di Rabaa, nasce la coca cola chiamata Rabaa, l'olio chiamato Al Sisi (con tanto di leone affianco al nome) che sembra essere stato prodotto dall'esercito, anelli con le mani di Rabaa, cioccolatini Al Sisi e dolci Rabaa ed ultimi arrivati, gli slip (femminili) Al Sisi (evito la foto per evitarvi gli incubi, se siete coraggiosi potete guardarli qui).
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Nascono nuove canzoni anti golpe e continua ad essere il secondo inno nazionale l'ormai noto "Taslem layedi", la canzone pro esercito.
Dal lato politico invece, le modifiche alla Costituzione sono terminate ed il referendum costituzionale si terra' a meta' Gennaio, mentre le elezioni presidenziali si terranno a Giugno (e pensare che la roadmap post colpo di Stato doveva prevedere elezioni in 6 mesi..).
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Nella nuova costituzione sono stati aggiunti articoli che stanno gia' preoccupando attivisti e gruppi per i diritti umani. Il primo fra tutti quello che dara' la possibilita' ai tribunali militari di giudicare i civili, legge approvata dai 50 membri della commissione, a cui fanno parte anche il leader dei Tamarod ed il regista "rivoluzionario" Khaled Youssef. Entrambi non si sono opposti alla legge ricevendo le ire dei propri "colleghi".
Altra legge discussa quella che permettera' al Ministro della difesa di rimanere in carica per 8 anni e che permettera' alla Giunta Militare di sceglierlo tra i membri di spicco delle Forze Armate. 
In attesa di approvazione invece la legge antigraffiti, altra grande stupidata del governo. La legge proposta dal Ministro dello sviluppo locale vieterebbe graffiti su edifici pubblici e privati e punirebbe i trasgressori con una multa di 100.000 lire egiziane (circa 14.500$) e 4 anni di carcere. Insieme alla legge potrebbero nascere, secondo il Ministro, comitati di quartiere che avrebbero lo scopo di punire chi fa
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"graffiti di nascosto".
 Ora non venitemi a dire che in tutto il mondo e' cosi'. Anche se lo fosse, in tutto il mondo non c'e' stata una Rivoluzione in cui i graffiti sono stati e sono tutt'ora un'immensa ed importante testimonianza storica e sociale. E sopratutto, visto che prima,
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ai tempi di Moubarak, non si potevano fare disegni di protesta o antigovernativi senza rischiare il carcere ( o la vita) non sarebbe il caso lasciare liberi i giovani di esprimersi sottolineando cosi' il rispetto verso la Rivoluzione?
Tornando alla politica rimane finora invariato il congelamento della membership dell'Egitto nell'Unione africana mentre sta nascendo a Londra in queste ore il "governo ombra" egiziano. Questo governo che avra' sede a Parigi e' stato gia' riconosciuto, prima di essere completo, da piu' di 15 Paesi, al contrario invece dell'attuale Governo a interim, riconosciuto da 8 Paesi soltanto (guardacaso quasi tutti del Golfo). 
Chissa' se questo cambiera' le cose, o se le complichera'. 
Finisco questo post con l'immagine di una fontana di Port Said riempita di colore rosso dai manifestanti.
Il messaggio, portato nelle fontane di  altre Piazze nel Paese, anche al Cairo, e' rivolto all'attuale regime:
"Smettetela di camminare sul nostro sangue".
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