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La storia bizzarra, o forse semplicemente curiosa, simpatica certamente, divertente tantissimo, del più o meno trentenne Hlynur, della di lui madre Berglind e della spagnola Lola, semi-giovane e carina ballerina nonché insegnante di Flamenco, "amica" della madre che diventerà "amica" pure del giovane. "Il triangolo Sì!" dovrebbe cantare il massificatore di sorcini in questo caso.
Copula con quella che capita di turno, ha addirittura una spasimante fissa alla quale non riesce ad affezionarsi del tutto, come con chiunque altro/a del resto. Nel pub che frequenta assiduamente non solo Hlynur ma tutti e tutte si sono più o meno scambiati fra loro i piaceri del sesso. L'altra sua principale passione sono le tv satellitari che trasmettono porno e lo tengono impegnato notti intere. Vive solo con la madre, il padre alcolizzato è da tempo andato via. Un giorno Berglind le presenterà Lola, caliente e intraprendente, lasciandola con lui a Natale mentre lei andrà da parenti e proprio la notte dei magi... Proverà un certo imbarazzo il buon Hlynur quando la madre al suo ritorno lo chiamerà da parte per parlargli, lui certo pensa "questa sa tutto", invece gli dirà che è lesbica e che Lola è la sua compagna. Vogliono avere anche un figlio lei e Lola con l'inseminazione, ma Lola resterà incinta sì, ma forse di lui? Non è chiaro, mentre invece è chiaro che l'altra amica affezionata di cui parlavo, è incinta e stavolta non ci sono dubbi che sia suo il figlio potenziale. Che faccio, ricapitolo io tutto il pateracchio?
Un vero spasso, non esagero con titoli da assegnargli però è un film che consiglio senza meno.
Hlynur, interpretato dall'impronunciabile Hilmir Snær Guðnason, è un curioso nichilista-fatalista. Alla lontana e in chiave moderna ricorda "Oblomov". Chi ha visto il film ma soprattutto letto il capolavoro di Goncharov capisce cosa intendo. Passati alcuni attimi di stupore in ognuna delle "sorprese" che vivrà, il giovane prosegue nelle sue riflessioni sulla vita narrate fuori campo, sulle relazioni umane e sul luogo dove vive e sguazza. Disoccupato cronico che agisce affinché nulla possa turbare quella paciosa cronicità, il solo sbandamento d'intensità significativa sarà causato dall'innamoramento per Lola, la quale però non ci pensa minimamente a cambiare abitudini sessuali (anzi, prova a portare "il verbo" saffico anche tra le amiche del giovane, compresa la mancata fidanzata) e l'episodio natalizio resterà unico. Certo che per un uomo avere come rivale in amore la madre non è consueto.
Lola è il personaggio che gode della migliore interpretazione. E' la bravissima attrice spagnola Victoria Abril, con alle spalle una lunga carriera già all'uscita di questo film. Ha lavorato col meglio dei registi spagnoli, Pedro Almodovar compreso.
Menzione, che ogni scusa per me è buona, per la "Zentropa Entertainments", casa di produzione cinematografica fondata dal mio mito Lars von Trier, che ha co-prodotto il film.
Qualche citazione di dialoghi/pensieri:
Hlynur - "il donatore di sperma dev'essere un bel lavoro, sì, non mi spiacerebbe farlo" - al che Lola risponde prontamente - "eh! perché non domandi all'ufficio di collocamento! hai visto mai che ti ritrovi un lavoro fra le mani".
Hlynur - "la cosa peggiore dell'AIDS come sistema di suicidio è che ci metti un sacco a morire".
Hlynur - "dall'accoppiamento tra l'alcolista e la lesbica nasce il Cleaner, estremamente lento nello sviluppo e inabile al volo, rimane con la madre per più di trent'anni. Il Cleaner è sempre sulla difensiva ma è fondamentalmente innocuo".
Hlynur - "tutto è giusto e sbagliato, tutto è buono e cattivo, tutto è... punto".
L'ultima è banale forse, però quanta sanità di mente occorre per essere così semplici nei confronti del sesso e dell'amore, per prenderlo così com'è e viene, senza costruire inutili sovrastrutture etico-morali ogni volta che non servono a nulla se non a mortificare? Ne occorre poca secondo me, basta appunto essere sani di mente e se proprio non si può fare a meno di rivolgersi a religioni e similari meglio farlo con le pinze, ritrovarsi con le manette al cervello è questione di un attimo.
Robydick
Godetevi questo frameshow accompagnato da illustri connazionali del regista, i Sigur Rós con la loro famosissima "Hoppípolla". Penso soprattutto agli affezionati lettori mattinieri, è un pezzo che predispone l'animo. Con l'occasione consiglio a chi non lo avesse visto il bellissimo docu-film "Heima" del citato gruppo, raccolta di una loro grande esperienza di concerti nella patria terra d'Islanda.
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