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102. Vie di scampo

Creato il 17 agosto 2011 da Fabry2010
102. Vie di scampo

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La folla si accalca, sono formiche che vanno e vengono, come nuvole o pensieri cattivi che s’insinuano perfino nelle giornate solari, o ciuffi d’erba che spuntano sul muro a tradimento e non sai se rallegrarti o chiederti se allo stesso modo non possa allignare un tumore nel tuo corpo e non faresti che dondolarti con il libro in mano, come l’ebreo ortodosso con la lunga veste e il cappello a cilindro arrotondato, la barba e le treccine, gli occhiali da lettore accanito, perché la legge è legge, è lì che troverai il segreto, ipocriti!, che lavate l’esterno del bicchiere e del piatto, negli occhi azzurri di Yeochoua si scorge una furia feroce, la spianata del tempio è uno specchio d’acqua in cui si solleva la tempesta, maestro, non t’importa che moriamo? i politici programmano l’azione nel dettaglio al ritmo delle parole di fuoco che continuano a frustare, come volesse liberare lo spazio del tempio dai pensieri cattivi, dalle nuvole che vanno e vengono, rovesciando le sorti di chi compra e vende la fede, i tavoli in cui si pianifica lo sterminio scientifico dei poveri, dove il destino della colomba è già segnato , Shime’on, bar Iona, ricorda, obbedienza alla vita profonda: questo significa il tuo nome, e Giona- colomba è memoria necessaria di sincerità, la collera ardente nello sguardo, ipocriti, che fate miglia e miglia per guadagnare un discepolo e lo rendete figlio di Ghe Innom peggio di voi! ora il cielo nuvoloso è ferito da raggi assurdi di sole che incendiano gli occhi di Yehochoua, Figlio di Davide, abbi pietà di me! Cosa vuoi che ti faccia? Signore, che io veda! i cipressi sono bianchi per la luce, le formiche inorridiscono perché costrette a uscire allo scoperto, perfino le nuvole diventano sprazzi d’incenso abbaglianti e insostenibili, colleghi, non sono ammessi dubbi, o finiremo come i topi, Chochana sta piangendo, lacrime aspre come fessure ingolfate dall’erbaccia, tumori che stanno per spuntare a tradimento, metastasi di nuvole che vanno e vengono come pensieri cattivi in un giorno luminoso, ipocriti, pulite l’interno del piatto e anche l’esterno sarà netto! per loro è un fantasma che cammina sull’acqua putrida della spianata, le formiche si rincorrono cercando vie di scampo dalla luce che acceca, che le smaschera.



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