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Creato il 13 febbraio 2013 da Malvino
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1. Sulle ragioni che avrebbero spinto Benedetto XVI alla rinuncia dell’ufficio petrino ci tocca sentire le ipotesi più fantasiose, mentre la più banale pare sfugga a tutti: si tratta di un 86enne che soffre da tempo di seri disturbi cardiocircolatori e che in anamnesi ha almeno tre episodi di ischemia cerebrale (Roma, 1988; Bressanone, 1992; Les Combes, 2005). Molto probabilmente morirà per gli esiti di un infarto o di un ictus, ma chi può garantire che non entri in coma e ci rimanga per mesi o addirittura per anni? Da ogni punto di vista, ma soprattutto sul piano giuridico, si tratterebbe di una situazione assai più complicata di quella data oggi con la sua rinuncia.
2. «È immaginabile una situazione nella quale Lei ritenga opportuno che il Papa si dimetta?». Molto citata, in queste ore, la risposta che Benedetto XVI dà alla domanda postagli da Peter Seewald in Luce del Mondo (Libreria Editrice Vaticana, 2010 - pag. 53)[...]Non basta a fugare i sospetti che la rinuncia sia dovuta ad uno scoramento di Benedetto XVI, ad una sensazione di impotenza dinanzi allirriformabilità della «cosa vaticana» che lo avrebbe frustrato, deluso, intristito e indotto a lasciare. È che al dimissionario non si nega un po’ della benevolenza che volentieri si concede a chi muore. Così gli si concede sia unanima bella piovuta dal cielo in un nido di vipere. Di colpo ci si dimentica che «in forza del suo ufficio, [aveva] potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che [poteva] sempre esercitare liberamente»(Codice di Diritto Canonico, 331), ma non se n’è servito neppure per rimuovere un po della «sporcizia»di cui si lamentava alla vigilia della sua elezione al Soglio Pontificio. Di fatto, allontanava Attilio Nicora e si teneva accanto Tarcisio Bertone. Dunque lascia perché si è reso conto di essere inadeguato alla soluzione dei problemi? Macché. Ne era sommerso e diceva:[...]
3. Accade ogni volta che muore un Papa, non fa eccezione un Papa dimissionario: si tende a dimenticare che merda duomo sia stato, chiudendo un occhio sui suoi difetti e costruendo virtù inesistenti. In questo caso, retroproiettando la rinuncia, si è arrivati a dire che non volesse diventare Papa, dimenticando quanto aveva rivelato suo fratello: «Joseph l’aveva sempre sognato, fin da quand’era bambino» (Süddeutschen Zeitung, 21.4.2005) [...] 

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