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Riceviamo dal medico Maurizo del Movimento 5 stelle – Firenze
Sono contento di essere tra i medici che hanno firmato questo appello contro il Dissociatore molecolare che vorrebbero costruire alla periferia di Pontedera. Con questo appello siamo riusciti a rinviare la decisione di un anno. Sentendo poi le dichiarazioni del Presidente della provincia Andrea Pieroni, sono convinto che la Salute dei cittadini verrà sempre dopo al bisogno di fare “cassa”. La speranza è che sempre più medici seguano questa via e facciano cambiare rotta agli Amministratori su tutte le opere che provocano danni alla Salute.
La lettera appello
Al Presidente della Provincia di Pisa ed ai Signori Sindaci
Con questa lettera intendiamo rivolgere a tutti Voi un caloroso appello per un’ulteriore, opportuna riflessione sul problema dell’impianto di trattamento termico dei rifiuti, presentato con il nome di dissociatore molecolare o DM-Energy, che si vorrebbe costruire alla periferia della città di Pontedera in loc. Gello.
Visto il rinvio del progetto, ancora per un anno, avrete più tempo per valutare quale possaessere l’impatto sanitario degli impianti di incenerimento e impostare un piano di gestione
dei rifiuti che comprenda alternative che non mettano a rischio la salute dei vostri cittadini.
Pur non essendo competenti in campo impiantistico, sappiamo infatti che, sulla base dellalegislazione vigente, impianti di questo tipo sono da considerare impianti di incenerimento
a tutti gli effetti. D’altra parte, in linea del tutto generale, si tratta di impianti caratterizzatidallo stesso tipo di materiali in ingresso – i rifiuti – e dallo stesso tipo di prodotti in uscita al
termine del trattamento: scorie, ceneri pesanti, ceneri volatili, residui del trattamento dei fumi ed emissioni in atmosfera di materiale particolato e di gas.
Pertanto, in assenza di prova contraria, che d’altra parte non può esistere trattandosi di impianti sostanzialmente sperimentali, dobbiamo presumere che gli effetti sulla salute della popolazione siano analoghi a quelli conosciuti per gli inceneritori propriamente detti.
Possiamo assicurarvi che esiste una copiosissima letteratura sia nazionale che internazionale sui danni alla salute causati da questi impianti (tumori, malattie disormonali, disturbi dell’immunità, malattie polmonari e cardiocircolatorie ecc).
Ecco allora che per un medico, non per mero ideologismo, ma in nome del giuramento fatto, diventa imperativo interpretare non solo il ruolo professionale di curante ma ancor prima quello di interprete della prevenzione fin dove possibile ( art. 5 del nuovo Codice Deontologico; “il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione e di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva”).
Con l’incenerimento di rifiuti si liberano nell’aria e conseguentemente sul suolo una pericolosa serie di sostanze chimiche inquinanti. Vogliamo ricordare come qualsiasi sostanza inquinante – una volta prodotta – finisca inevitabilmente, pur se con tempi e modalità diverse, nella catena alimentare e che all’apice della stessa si trovano i neonati nutriti con latte materno.
Allo stato dei fatti tutti gli impianti attualmente in funzione sono da considerarsi moderni inceneritori: ebbene, non esiste alcuna prova che essi siano innocui, mentre si accumulano segnali tutt’altro che rassicuranti. Si rincorrono numerose le notizie sugli esiti preoccupanti delle analisi compiute sulle diossine e PCB trovati nei polli, nelle uova, nei pesci e in altri animali nei pressi all’inceneritore di Montale a Pistoia. Impianti di incenerimento sotto inchiesta della magistratura o comunque problematici sono all’ordine del giorno nel nostro paese: da Massafra a Terni, da Pietrasanta a Montale, da Colleferro
a Modugno, fino al “famoso” inceneritore di Brescia – spesso portato ad esempio dai politici – che ha visto numerose aziende agricole dislocate in sua prossimità con il latte fuori norma per i valori di diossine e PCB.
I Sindaci della vicina Versilia si trovano ad oggi nella condizione contraria alla vostra, a dover richiedere una proposta di indagine proprio per valutare se l’aumento di tumori ed eventi ostetrici avversi che si è verificato sul loro territorio negli ultimi anni possa essere messo in relazione all’esposizione delle emissioni del loro inceneritore.
Gli impianti di incenerimento rientrano fra le industrie insalubri di classe I in base all’articolo 216 del testo unico delle Leggi sanitarie (G.U. n. 220 del 20/09/1994,129). La formazione degli inquinanti dipende, oltre che dal materiale combusto, dalla mescolanza assolutamente casuale delle sostanze nei forni, dalle temperature di combustione e soprattutto dalle variazioni delle temperature stesse che si realizzano nei diversi comparti, come è stato descritto anche recentemente, e ciò vale anche per l’impianto che si vorrebbe costruire in questo territorio.
Fra gli inquinanti emessi dagli inceneritori possiamo distinguere le seguenti grandi categorie: Particolato inalabile (PM10), Particolato fine (PM2.5) e Nanoparticolato (inferiore al decimo di micron).
Il nanoparticolato, non essendo trattenuto nè dai filtri degli impianti (per le nanopolveri non esistono sistemi di captazione efficaci), nè da quelli dell’albero respiratorio, si comporta come una spugna per le sostanze inquinanti e, una volta inalato, le veicola direttamente nel sangue determinando reazioni infiammatorie croniche a carico di svariati sistemi come il cardiocircolatorio e il neurologico.
continua
Metalli pesanti, e i temibili VOC. Quand’anche nella fase pirolitica del trattamento queste ultime molecole venissero degradate a composti più semplici, esse si possono riformare nelle fasi successive, a seguito di reazioni secondarie, come è stato dimostrato per altri impianti.I VOC sono in gran parte estremamente tossici (agiscono legandosi ai recettori nucleari e alterando la trascrizione genetica determinano patologie endocrine, riproduttive, immunitarie ed oncologiche) e molti liposolubili (per questo più tossici per le donne e di conseguenza per feti e neonati). Fra questi ve ne è un gruppo denominato Persistent Organic Pollution (POP), cui fanno parte furani, diossine e PCB, tipicamente emessi da inceneritori, che sono estremamente persistenti e bioaccumulabili (con la Convenzione di Stoccolma del 2001 il nostro Paese ha preso l’impegno di perseguire l’obiettivo di
eliminarne o quantomeno ridurne la dispersione nell’ambiente). Le conseguenze esplicate da ciascuno di essi possono essere diverse e più gravi in relazione alla predisposizione individuale e alle varie fasi della vita e sono soprattutto pericolose per gli organismi in accrescimento. Altrettanto preoccupante è la presenza dei metalli pesanti nelle emissioni di questi impianti. Anche il recente studio ” Patos” della regione Toscana – che ha raccolto e tipizzato il particolato atmosferico di diverse centraline dislocate nel territorio – attribuisce la maggior variabilità di metalli pesanti riscontrata a Montale, territorio rurale, proprio alla presenza di un impianto di incenerimento per varie tipologie di rifiuti. Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo, Nickel, sono cancerogeni certi (IARC 1) per polmone, vescica, rene, colon, prostata; Mercurio e Piombo sono classificati con minor evidenza dalla IARC (livello
2B) ed esplicano danni soprattutto a livello neurologico e cerebrale provocando difficoltà dell’apprendimento, riduzione del quoziente intellettivo (QI), iperattività nei bambini. L’impianto previsto, non solo non farebbe eccezione, ma costituirebbe anzi una sorgente emissiva di metalli pesanti in particolare per la presenza, tra i rifiuti trattati, di car-fluff. Sotto questo profilo, il trattamento termico operato dall’impianto rischia di rendere maggiormente biodisponibili e quindi più pericolosi per la salute i metalli pesanti presenti
nei materiali d’ingresso. L’enorme dimensione di questo inceneritore neutralizza eventuali migliorie di abbattimento degli inquinanti e per tale motivo la massa dei tossici aerodispersibili probabilmente
supererà di gran lunga gli inceneritori più anacronistici ma più piccoli. Considerare l’incenerimento come pratica virtuosa per smaltire i rifiuti vuol dire mistificare la realtà e ignorare studi allarmanti sull’alta incidenza tumorale nelle aree prossime ad inceneritori che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra («Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères» 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex; “The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008). A questo proposito si segnala l’ennesimo recentissimo studio condotto nell’area di ricaduta dell’inceneritore di Besancon dove si osserva una correlazione statisticamente significativa fra concentrazioni seriche di sostanze diossino-simili e PCB ed insorgenza di linfoma Non- Hodgkin. Studi di cui sarete sicuramente a conoscenza e per i quali rimaniamo a disposizione per fornivi il materiale se vi necessita. Inoltre Vi invitiamo per il noto “principio di precauzione” ad un uso prudente ed il più possibile informato del vostro potere decisionale (il testo della Costituzione Europea all’art. 111-233 puntualizza “tutte le situazioni in cui si identifichi un rischio ma non vi siano prove scientifiche sufficienti a dimostrarne la presenza o l’assenza, o a determinare adeguati livelli di protezione”). E’ qui necessario ribadire che il “principio di precauzione” non si basa sulla disponibilità di dati che provino la presenza di un rischio, bensì sulla mancanza di dati che garantiscano l’assenza di tale rischio (tale principio vale ancor di più se le evidenze epidemiologiche esistono e sono numerose come nel nostro caso). Una buona occasione per fare Prevenzione Primaria è, a nostro avviso, quella di scegliere metodi di gestione dei rifiuti alternativi all’incenerimento, evitando di costruire
impianti che emettono pericolosi inquinanti. Del tutto recentemente questo concetto di semplice ed immediato buon senso è stato con forza ripreso dal Prof. David Kriebel della Health Environment School del Mussachussets, che sulla rivista Occup. Environ. Med. commentando un’indagine condotta da ricercatori dell’Università di Lione, in un’area in cui sono attivi 21 inceneritori (indagine che ha evidenziato rischi statisticamente significativi di gravi malformazioni urogenitali fino quasi a sei volte l’atteso in relazione all’esposizione a diossine emesse dagli impianti)
letteralmente ha affermato: “ Lo studio Cordier suscita serie preoccupazioni in relazione ai rischi per la salute dovuti alle emissioni di impianti urbani di incenerimento di rifiuti. Questo dato, combinato con
l’evidenza di altri effetti negativi di questa tecnologia, dovrebbe essere di per sé determinante nella scelta della gestione dei rifiuti. Infatti oltre ad essere molto pericolosi per la salute, tali impianti:
1) provocano la produzione di ceneri pesanti e scorie tossiche comunque da smaltire;
2) contribuiscono al riscaldamento globale;
3) ma soprattutto impediscono la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio, poiché una volta che questi impianti costosissimi sono stati costruiti, i gestori vogliono avere garantita una sorgente continua di rifiuti per alimentarli”. Noi, in qualità di medici curanti, possiamo limitarci a tentar di contenere i danni, tagliando i rami dell’albero delle patologie mediate dagli inquinanti, in molti casi senza riuscirvi, voi dovreste agire sulle sue radici, evitando che tali patologie insorgano. E noi siamo qui a ricordarvi che solo agendo sulle radici, potremo sperare di arginare le patologie che devastano le vite di tutti noi e dei nostri cari. Sotto questo profilo appare moralmente inaccettabile creare le condizioni per esporre la popolazione a rischi assolutamente evitabili. Non vogliamo ulteriormente dilungarci sul descrivere le alternative all’incenerimento dei rifiuti basate su processi di trattamento a freddo e su processi che limitino i conferimenti in discarica, i qual riteniamo dovranno costituire l’unica strada da perseguire fin da subito. Potreste commettere un grave errore “amministrativo” con conseguenze sanitarie incalcolabili per i prossimi decenni, mettendo a rischio un territorio, il nostro, con ampie aree dedicate all’agricoltura e all’allevamento. Ciò comporterebbe una fonte di rischio alimentare ulteriore sia per la popolazione della zona sia per la popolazione distante che facesse uso di prodotti locali. Battersi per un’etica dell’ambiente – oggi più di ieri – significa salvaguardare la propria e l’altrui vita, sollecitare nuove e più importanti idealità di sviluppo solidale e sostenibile e soprattutto rispettare le generazioni future. L’etica della responsabilità che ci spinge a scrivere questa lettera deve essere la stessa che vi guida verso una irrinunciabile difesa degli interessi della salute della comunità senza cedimenti inopportuni alle logiche finanziarie. Rivolgendoci alle S.V. come Amministratori e Sindaci, “primi responsabili della salute dei cittadini”, ma anche come padri e madri di famiglie residenti nella Valdera, abbiamo voluto chiarire le motivazioni scientifiche e deontologiche che ci hanno indotto alla sottoscrizione di questa lettera. Febbraio 2011
AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PISA
Andrea Pieroni
AI SINDACI DELL’UNIONE VALDERA
Corrado Guidi Sindaco di Bientina
Roberto Serafini Sindaco di Buti
Thomas D’Addona Sindaco di Crespina
Francesca Mancini Sindaco di Chianni
Giorgio Vannozzi Sindaco di Casciana Terme
Lucia Ciampi Sindaco di Calcinaia
Filippo Fatticcioni Sindaco di Capannoli
Ivan Mencacci Sindaco di Lari
Fabio Tedeschi Sindaco di Lajatico
Alberto Falchi Sindaco di Palaia
Silvano Crecchi Sindaco di Peccioli
Alessandro Ceccarelli Sindaco di Ponsacco
Simone Millozzi Sindaco di Pontedera
Maria Antonietta Fais Sindaco di Terricciola
David Turini Sindaco di Santa Maria a Monte
Umberto Marvogli Sindaco di Castelfranco
Per conoscenza:
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA
Enrico Rossi
AL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI PISA
Antonio De Bonis
AI SINDACI DEI COMUNI LIMITROFI A QUELLI DELL’UNIONE VALDERA
Moreno Franceschini Sindaco di Cascina
Marco Filippeschi Sindaco di Pisa
Carlo Carli Sindaco di Fauglia
Lorenzo Bacci Sindaco di Collesalvetti
Bruno Possenti Sindaco di Calci
Osvaldo Ciaponi Sindaco di Santa Croce
Alessandra Vivaldi Sindaco di Montopoli
Juri Taglioli Sindaco di Vicopisano
Paolo Panattoni Sindaco di San Giuliano Terme
Elenco dei 165 medici firmatari della lettera appello contro l’inceneritore
(in ordine alfabetico)
1 ARAGOSA ANTONIO Medico di famiglia Pontedera
2 ARMILLOTTA NICOLA Radiologo Pontedera
3 AZZARELLI ANDREA Cardiologo Gello
4 BALDACCI CHIARA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
5 BALDACCI MASSIMO Medico Generico Ponsacco
6 BALDI PATRIZIA Anestesista AUOP
7 BARTOLOTTO ALESSANDRA Diabetologa Pisa
8 BASSI AGOSTINO Medico di famiglia Castelfranco
9 BATTINI LORELLA Ginecologo Fornacette
10 BERNARDI FRANCESCA Ginecologo e Medico prenatale Pontedera
11 BIGLIAZZI GUIDO Medico oculista Treggiaia
12 BIMBI SAURO Medico di famiglia Castelfranco
13 BIVER PASCAL Neonatologo Pisa
14 BOCCI SERGIO Medico DEU USL 5
15 BOLDRINI ANTONIO Direttore Neonatologia Pisa
16 BONUCCELLI ALESSANDRO Ginecologo S. Lucia
17 BOTTONE PIETRO Ginecologo AOP
18 BULLERI ALESSANDRA Radiologa Pisa
19 CADUTO JOSAFAT Medico di famiglia Castelfranco
20 CALDERAZZI ANDREA Professore Associato di Radiologia Pisa
21 CAPPELLI NICOLA Professore Associato di Ginecologia ed Ostetricia Pisa
22 CAPRAI SILVIA Pediatra Pontedera
23 CARAMELLA DAVIDE Direttore Radiologia Pisa
24 CARMIGNANI ARIANNA Ginecologo AOP
25 CARUSI ALESSIA Odontoiatra Ponsacco
26 CARUSI FILIPPO Odontoiatra Ponsacco
27 CASTELLANI CECILIA Ginecologo S. Lucia
28 CECCHETTI RICCARDO Reumatologo Gello
29 CECCHI MARTINA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
30 CELA VITO Ginecologo AOUP
31 CETANI FILOMENA Endocrinologa Pisa
32 CHATZIANAGNOSTOU KYRIAZOULA Diabetologo CNR Pisa
33 CHIARADIA PAOLO Specialista in Medicina Interna USL 5 – S.Lucia
34 CIARDELLI MASSIMILIANO Neonatologo presso AOUP
35 CINI STELLA Pneumologo Lari
36 COMITE CLAUDIO Anestesista Pisa
37 COSIO STEFANIA Ginecologo oncologo Pisa
38 CUBEDDU ALESSANDRA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
39 CUTTANO ANTONIO Pediatra presso Neonatologia di Pisa
40 D’ACUNTO ANTONIO Ginecologo Pisa
41 DANI LUCIA Nefrologa Pontedera
42 DE PASQUALE LUCIANA Neuropsichiatra Pisa
43 DE RUGGERO ALESSANDRO Ginecologo AOUP
44 DEL SARTO GIULIANA Medico di famiglia Castelfranco
45 DEL TACCA MARIO Direttore Farmacologia Università di Pisa
46 DERI FABIO Medico di medicina generale Pontedera
47 DI BERNARDINO OLGA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
48 FACCHINI VIRGILIO Ex Direttore II Divisione Ostetricia Pisa
49 FALASCHI MANOLA Medico di base Collesalvetti
50 FORNARI LETIZIA Ginecologo AOP
51 FRESCHI LETIZIA Medico presso clinica ostetrica Pisa
52 FRUZZETTI FRANCA Ginecologo AOUP
53 FULCERI ANSELMO Ginecologo AOP Fornacette
54 FUSTAINO LOREDANA Chirurgo Oncologia della mammella Pisa
55 GADDUCCI ANGELO Direttore Oncologia Ginecologica AOUP
56 GAFFORIO LUCA Ginecologo Ponsacco
57 GALEOTTI ELSA Anestesista Pontedera
58 GAMBACCIANI MARCO Ginecologo AOUP
59 GARETTI GIAN LUCA Medico di base – ISDE
60 GARGINI ANTONIO Ginecologo Calci
61 GARIBALDI SILVIA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
62 GENAZZANI ANDREA Direttore della Clinica Ostetrica I Pisa
63 GERBI NICOLA Medico generale e specialista in Medicina del lavoro – Cascina
64 GHIADONI LORENZO Internista presso Clinica Medica Pisa
65 GHILLI MATTEO Pediatra Neonatologia Pisa
66 GHIO ALESSANDRA Diabetologa Pisa
67 GHIRRI PAOLO Neonatologo Pisa
68 GIACONI CLAUDIA Radiologa Cascina
69 GIANNINI ANDREA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
70 GIUNTINI ARIANNA Ginecologo Capannoli
71 GIUSEPPE RUGGERO Medico di Medicina generale Ponsacco
72 GIUSTARINI SANDRA Medico di Medicina generale Pontedera
73 GIUSTI GIULIANO Professore Associato Ginecologia Università Pisa
74 GRANA MARIA Direttore Anestesia e Rianimazione AOUP
75 GRANCHI MARCO Pediatra convenzionato Gello
76 GRENCI ROBERTO Medico di medicina generale Ponsacco
77 GUAZZELLI GIORGIO Direttore Ginecologia e Ostetricia Pontedera
78 GUERRINI LAURA Pediatra neonatologo AOUP
79 GUIDI ALESSANDRA Nefrologa San Miniato
80 LACARIA EMILIA Diabetologa Pisa
81 LAMBARDI ALESSIO Medico DEU Ponsacco
82 LAZZERESCHI MICHELE Radiologo Pontedera
83 LEVANTI SALVATORE Ginecologo Pisa
84 LIUT MARTINA Ginecologo Pontedera
85 LOPRIENO GREGORIO Tossicologo dell’ambiente e spec. di Igiene e med. prevenzione
86 LORENZETTI FULVIO Chirurgo plastico AUOP
87 LUTI LAURA Oncoematologa pediatrica AOUP Pontedera
88 MACELLONI ROBERTO Geriatra Gello
89 MAGGIORE GIUSEPPE Direttore della Pediatria II Pisa
90 MAGNANI AMERIGO Odontoiatra S. Lucia
91 MAGNANI ROBERTO Odontoiatra S. Lucia
92 MASI FRANCESCA Psicologa Ponsacco
93 MASSEI PIETRO Medico Convenzionato – Reumatologo Ponsacco
94 MASULLO MARIAGRAZIA Radiologa Pisa
95 MAZZANTIN GIUSEPPE Guardia medica Ponsacco
96 MENICHINI ELISABETTA Odontoiatra Ponsacco
97 MENICHINI GIOVANNI Dermatologo Cenaia
98 MERLINI SARA Medico Peccioli
99 MONICELLI ANTONIO Odontoiatra Vicopisano
100 MORETTO CARLO Chirurgo Addominale Cisanello Pisa
101 MORGANTINI GIOVANNA Medico psicoterapeuta Gello
102 MORINI PAOLO Ginecologo AOUP
103 NACCARATO GIUSEPPE Professore associato di Anatomia Patologica Pisa
104 NARDINI VINCENZO Direttore Anatomia Patologica III AOUP
105 NINNI ELENA Odontoiatra Ponsacco
106 NINNI FILIPPO Medico presso clinica ostetrica AOUP
107 ONETTO FEDERICA Geriatra Livorno
108 ORSINI STEFANO Medico di medicina generale Ponsacco
109 PAGANO CALOGERO Guardia Medica Ponsacco
110 PALATRESI RICCARDO Medico di medicina generale Vinci
111 PAOLICCHI ALESSANDRO Radiologo AOUP Pontedera
112 PARAGLIOLA TERESA Medico DEU e Geriatra Pisa
113 PARDELLI ISABELLA Anestesista AOUP
114 PARDOSSI ROMANO Medico di famiglia Pardossi Calcinaia
115 PAZZAGLIA MICHELA Geriatra Latignano
116 PECENCO SILVIA Dermatologa Cascina
117 PELLEGRINETTI GRAZIELLA Neonatologa Pisa
118 PENNO GIUSEPPE Diabetologo Pisa
119 PERRINI VITO Medico presso anestesia e rianimazione AOP
120 PERUTELLI ALESSANDRA Ginecologo AOUP Pisa
121 PIAGGESI LAURA Ginecologa Ospedale Pontedera – S. Lucia
122 PICCINI FRANCESCA Anestesista AOUP
123 PISANESCHI SILVIA Medico presso Clinica Ostetrica
124 PISTOLESI SONIA Medico di famiglia Pontedera
125 POLITI SABINA Diabetologa Pisa
126 PUGLIESE MARCO Pediatra Convenzionato
127 RAGONI EDO Medico di Medicina generale Fornacette
128 RAVAGLI SUSANNA Specialista in Psichiatria c/o Sert Pontedera – Cascina
129 RICCERI WALTER Medico di distretto
130 ROCCHI VALERIA Reumatologa Pisa
131 ROMANI MAURIZIO Medico omeopata Firenze
132 RONCELLA MANUELA Direttore Chirurgia oncologica mammella Pisa
133 ROSSETTI ELENA Chirurgo oncologia della mammella Pisa
134 ROSSI ANNA MARIA Cardiologa Gello
135 RUGGERO GIUSEPPE Medico di Medicina generale Ponsacco
136 SALERNO MARIA GIOVANNA Direttore Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia II Pisa
137 SALVADORI TIZIANA Medico Chirurgia Estetica Cenaia
138 SANSONE ENZA Ginecologo AOUP
139 SARDI MANUELA Medico di Medicina generale Cenaia
140 SCACCIATI FABIO Medico convenzionato immunoematologo Gello
141 SCARPELLINI PIETRO Psichiatra Cenaia
142 SCAVELLO ANGELA Anestesista AOUP
143 SIGALI EMILIO UMBERTO Neonatologo AOUP
144 SIMI GIOVANNA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
145 SIMONCINI TOMMASO Professore associato Ginecologia Università di Pisa
146 SPINETTI ADRIANA Ginecologa Livorno
147 SPIRITO NICOLETTA Medico presso ginecologia Pisa
148 SPISNI LAURA Direttore DEU Ospedale Lotti Pontedera
149 SQUARCINI GIULIANO Cardiologo Pontedera
150 TAPONECO FABIO Ginecologo AOUP
151 TAVELLA NICOLA Medico convenzionato SSN specialista in Ginecologia Pontedera
152 TEDESCHI ANNA UO diabetologia e malattie metaboliche Cisanello
153 TERRANOVA GIUSEPPINA UO Governo clinico e UO Medicina legale USL5
154 TESI MASSIMO Medico di famiglia Montopoli
155 TOGNARELLI PAOLO Anestesista Gello
156 URBANI CLAUDIO Endocrinologo Cisanello – Castelfranco
157 URBANI PAOLO Medico di Medicina generale e del Lavoro Castelfranco
158 VALENTINO VALERIA Ginecologo Pisa
159 VANNI GLORIA Medico di Medicina generale Pontedera
160 VESTRI SIMONA Medico di base Cascina
161 VIGOTTI MARIA ANGELA Ricercatrice CNR ISDE Pisa
162 VIRDIS AGOSTINO Cardiologo presso Clinica Medica Pisa
163 VOLPE LAURA Diabetologa Pisa
164 VUERICH MARCO Neonatologo AOUP
165 ZANCA GIULIA Medico presso Clinica Ostetrica Pisa
STUDI SCIENTIFICI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI SUI RISCHI SANITARI DA
INCENERITORI
Studi riguardanti i rischi sanitari da inceneritori nella letteratura scientifica sia italiana che
internazionale relativamente all’aumento, nelle vicinanze degli inceneritori, di Linfomi Non
Hodgkin, tumori polmonari, neoplasie infantili, sarcomi dei tessuti molli, etc…
Di seguito riportiamo alcuni di questi studi con il relativo link web:
1) Floret N.et al- Dioxin emissions from a solid waste incinerator and risk of non Hodgkin
lymphoma- Epidemiology (2003);14( 4):392-98
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12843761
2) Floret N. et al – A municipal solid waste incinerator as the single dominant point source
of PCDD/Fs in an area of increased non –Hodgkin’s lymphoma incidence – Chemosphere
(2007) Jul; 68(8): 1419-26.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17524454
3) Cordier S. Maternal residence near municipal waste incinerators and the risk of urinary
tract birth defect. Occup Environ Med 2010;67 493-9
http://oem.bmj.com/content/67/7/493.abstract
4) Kriebel David. Commentary: Incinerators, birth defects and the legacy of Thomas
Bayes
Occup Environ Med 2010;67:433-434
http://oem.bmj.com/content/67/7/433.extract
5) Biggeri A et al. Mortality for non Hodgkin lymphoma and soft-tissue sarcoma in the
surrounding area of an urban waste incinerator. Campi Bisenzio (Tuscany, Italy) 1981-2001
Epidem Prev (2005) May-Aug;29(3-4):156-9
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16454407
6) Biggeri et al. Mortalità per linfoma Non Hodgking nei comuni della regione Toscana
dove sono stati attivi inceneritori di rifiuti solidi urbani nel periodo 1970-1989 Epidemiol Prev
2006; 30(1): 14-15
http://files.meetup.com/330164/biggeri3.pdf
7) Minichilli F. et al. A study on mortality around six municipal solid wastelandfills in
Tuscany Region Epidemiol& Prev (2005) Sep-Dec;29(5-6 Suppl):53-6
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=16646263
Bianchi F: et al. Mortality for Non Hodgkin lymphoma in the period 1981-2000 in 25
Italian municipalities with urban solid waste incinerators. Epidem.& Prev (2006) Mar-
Apr;30(2):80-1
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16909953
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80” in J. Epidem. Community Health (1997);51:151-159
http://jech.bmj.com/content/51/2/151.abstract?sid=19ed7d5e-d393-4a89-9cef-4042f5f16cb3
10) Gilman EA, Knox EG “Geographical distribution of birthplace of children with cancer
in the U.K”, in Br. J. Cancer (1998); 77842-49
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2149963/pdf/brjcancer00081-0164.pdf
11) Knox EG et al” Childhood cancer, birthplaces, incinerators and landfill sites” in Int. J
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http://www.bvsde.paho.org/bvsacd/cd37/391.pdf
12) Knox EG “ Childhood cancers and atmosferic carcinogens” in Jour. of Epidemiology
and Community Health (2005); 59: 101-105
http://jech.bmj.com/content/59/2/101.abstract
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Epidemiol Community Health 1998;52:716-26
http://jech.bmj.com/content/52/11/716.abstract
14) Viel JF et al “Soft-tissue sarcoma and Non Hodgkin’s Lymphoma clusters around a
municipal solid waste incinerator with high dioxin emission levels” in Am. J Epidemiol.
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http://aje.oxfordjournals.org/content/152/1/13.full.pdf+html
15) Comba et al “Risk of soft tissue sarcomas and residence in the neighbourghood of an
incinerator of industrial wastes” Occup.Environ.Med (2003); 60: 680-683
http://oem.bmj.com/content/60/9/680.abstract
16) Zambon, P et al. – Sarcoma risk and dioxin emissions from incinerators and industrial
plants: a population based case-control study (Italy), Environmental Health (2007) Jul 16;6:19
http://www.ehjournal.net/content/6/1/19
17) Tessari R e al, Environmental pollution from dioxins and soft tissue sarcomas in the
population of Venice and Mestre: an example of the use of current electronic information
sources, Epidemiol & Pre., (2006), May-Jun;30(3):191-8
http://www.ulss12.ve.it/docs/file/pubbl_utenti/sarcomi_diossine_ve_me.pdf
18) Etude d’incidence des cancers a proximitè des usines d’incineration d’ ordures
menageres Institut de Veille Sanitaire, Sant Maurice Fabre P. (2008)
http://www.invs.sante.fr/publications/2008/rapport_uiom/rapport_uiom.pdf
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