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1963. Gli ultimi veri valori espressi da un politico

Creato il 08 ottobre 2011 da Lapulceonline

1963. Gli ultimi veri valori espressi da un politicoIn un mondo reso zoppo dalla crisi economica, costretto a correre per il continuo consumismo, c’è forse ancora spazio per valori non scaturiti dal gelido materialismo?

Riprendo un discorso molto bello e affascinante, fatto da Robert Kennedy (Fratello di J.F. Kennedy), tre mesi prima che morisse il 22 novembre 1963 a Dallas. “Non troveremo mai un fine per la nazione nè una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammasssare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale nè i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carnificine del fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto nè della giustizia nei nostri tribunali, nè dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura nè la nostra arguzia nè il nostro coraggio, nè la nostra saggezza nè la nostra conoscenza, nè la nostra compassione nè la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”

Può dirci tutto sull’Italia, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere italiani. Questo viaggio nel tempo, spero possa mostrare e dar voce a valori trasandati, mutilati dal sistema capitalistico. E’ vero non si mangia coi sogni, ma con il pane. Ma come si può vivere senza un ideale?


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