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“1984″ – George Orwell

Creato il 03 gennaio 2012 da Temperamente

“1984″ – George Orwell Era il 1948 e George Orwell scriveva il suo romanzo più famoso, il cui titolo nasce dalla semplice inversione degli ultimi due numeri degli anni in cui viveva: 1948 diventa 1984, la realtà diventa letteratura.

Questo libro l’avrete sicuramente letto, o almeno sfogliato, e quasi certamente l’avrete studiato. Il classico libro che ti impone il prof di inglese, e che anche se magari lì per lì non ti va molto giù, anche il più riottoso e poco sensibile alle belle arti studente sente il magnetismo e l’imponenza di quest’opera – non fosse altro che perché questo libro ha ispirato quello (spaventoso e) super quotato reality show che è Grande Fratello.

Se dovessimo misurare la grandezza di un libro per quanti sono i suoi epigoni, 1984 non ha da lamentarsi: riduzioni cinematografiche, canzoni (la splendida 2+2=5 dei Radiohead, che consiglio), adattamenti teatrali, ancora libri, tra cui l’ultimo romanzo pubblicato in Italia di Murakami Haruki, dal titolo 1q84. Ma come già detto altre volte, i classici sono tali perché riescono a parlare in ogni epoca, perché la loro voce viene narrata e declinata nelle diverse arti e funge da ispirazione.

George Orwell si ispirò ai totalitarismi storici di cui era stato testimone e vittima (subì le persecuzioni staliniste durante la guerra civile spagnola) per descrivere la società asfissiante di 1984. Una società militarizzata, perennemente controllata dal Grande Fratello e le sue spie, in cui si inneggiano slogan assurdi come “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza” o “la guerra è pace”. La genialità di Orwell consta nell’aver individuato nella lingua e nella sua depauperazione uno dei punti di forza e di controllo della dittatura: nel mondo di 1984 la neolingua, ‘newspeak’ come la chiama Orwell, sottolineando l’accezione semplicistica di ‘speak’: parlare, ha sostituito la lingua vera, imponendo parole prive di sfumature, termini non parole, con significato preciso e non modificabile. Controllare il linguaggio significa controllare il pensiero (ah, se le parole sono importanti) e in questo modo il Partito sa di poter tenere a bada i pensieri delle persone, rendendoli incapaci di ragionamenti, deduzioni e astrattismo.

1984 è il romanzo distopico per antonomasia, il suo successo l’ha reso un longseller e un punto fermo della nostra cultura contemporanea. Un libro che si leggerà a scuola, all’Università, in Biblioteca e per strada, sui mezzi o a casa, sempre e più volte, perché è un libro che sedimenta all’interno del lettore, attaccandosi alla sua coscienza e spingendolo a confrontarsi con la sua realtà, i suoi dogmi, le sue fobie e la sua libertà. Monito perenne a mantenersi svegli e a cambiare canale (o anche a spegnere direttamente) o mezzo di comunicazione quando esso atrofizza il cervello, e a rimanere ancora più reattivi quando le parole diventano termini, o i politici dei tecnici.

Azzurra Scattarella

George Orwell, 1984, Mondadori, € 9.50


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