Una 20esima giornata di Serie A “spezzatino” si è finalmente conclusa con il posticipo del Monday Night tra Napoli e Genoa. Ecco il nostro pagellone.
Voto 0 al gesto di Philippe Mexès. Il francese, autore di una gara da dimenticare, tenta di rifarsi nel finale di gara, trasformandosi in wrestler e aggredendo il capitano biancoceleste Mauri. Un gesto folle, quello del difensore classe ’82 di Inzaghi, che infanga il nome della società, si aggiunge ai tanti che l’hanno visto protagonista e viene giustamente punito dal giudice sportivo con quattro giornate di squalifica.
Voto 1 al Milan. Nel pre partita, Inzaghi parlava di un Milan con voglia di vincere e che, di conseguenza, sarebbe sceso in campo con la Lazio con la bava alla bocca, ma, trovato il vantaggio col solito Ménez, la bava si è asciugata e il Diavolo è caduto in balìa degli avversari, resistendo fino al primo gol di Parolo per poi sciogliersi completamente.
Voto 2 al Parma, inevitabilmente destinato a salutare la Serie A. Il Cesena, come Penelope, fa e disfa tutto, ma Rodríguez regala ai suoi una fondamentale vittoria per continuare a sperare. Parma ultimo con 9 punti, Cesena che sale a 12 e spera di raccogliere qualche altro punto per raggiungere Chievo, Cagliari ed Empoli, distanti rispettivamente sei e sette lunghezze.
Voto 3 alla clamorosa svista di Cervellera in Sampdoria – Palermo. Il pallone calciato da Morganella, dopo aver colpito la traversa, entra in porta, superando nettamente la linea, ma direttore di gara non vede il gol e l’arbitro di porta, ben posizionato – sicuramente meglio dell’arbitro –, non convalida.
Voto 4 all’Inter che anticipa mentalmente il rientro negli spogliatoi e cade al 94’, colpita dalla zuccata di Moretti. Il terzo posto in Serie A si allontana e i nerazzurri sono sulla stessa barca dei cugini rossoneri. La Milano del calcio piange.
Voto 5 alla Roma, come il numero di pareggi nelle ultime sette partite. La squadra di Garcia, afflitta dalla “pareggite”, perde ulteriore terreno dalla vetta e torna a subire troppo l’avversario nel primo tempo. Sorvolando sulla Coppa Italia, i giallorossi confermano la tendenza ad andare sotto nel primo tempo e ad aggiustare o ribaltare la situazione nella ripresa.
Voto 6 al Cagliari che, sotto la guida di Zola, sembra aver ritrovato quell’equilibrio e quella convinzione spariti durante Zemanlandia.
Voto 7 a Javier Saviola. Contro l’Atalanta El Conejo parte titolare e ricambia la fiducia di Mandorlini con il gol-vittoria (il primo in Serie A) e tante altre opportunità (non concretizzate). Che diventi ora l’arma in più per il suo allenatore e la “spalla” di Toni?
Voto 8 all’impresa del Torino, che, dopo 21 anni, torna a battere l’Inter fra le mura amiche. Moretti regala un’inaspettata gioia a compagni e tifosi proprio allo scoccare del 94’ e ultimo minuto di recupero.
Voto 9 alla Lazio di Pioli. Sotto di un gol, i biancocelesti non si disuniscono e riescono a pareggiare e completare la rimonta, grazie all’indemoniato Parolo (seconda doppietta al Milan per lui) e al solito Miro Klose, che perde il pelo ma non il vizio di segnare.
Voto 10 a Paul Pogba, giovane dal talento immenso e che sta facendo la fortuna della Juventus. Partite come quella col Chievo sono molto insidiose e, solitamente, solo una prodezza può sbloccarle. Ecco, appunto, la magia del Polpo Paul: dribbling secco su Cofie, sassata (di mancino, non il suo piede preferito) che non dà scampo a Bizzarri e sesta marcatura per lui in questa stagione 2014-15 di Serie A.
Tags:campionato,inter,Italia,juventus,Lazio,milan,napoli,palermo,pogba,roma,Saviola,Serie A,torino,Zola