![29/2011 – Tutti insieme i brividi del mondo 29/2011 – Tutti insieme i brividi del mondo](http://m2.paperblog.com/i/52/521936/292011-tutti-insieme-i-brividi-del-mondo-L-y6DcML.jpeg)
Li cantava Anna Oxa anni fa, li sente tutt'ora L'incertain regard ogni qualvolta dal finestrino dell'aereo intravede le frastagliate coste islandesi avvicinarsi. Dark su dark come in un quadro del suprematista russo Kazimir Severinovič Malevič...
Non è usuale, dalle nostre parti, sentir parlare di Islanda, un paese abitato da 320mila anime in tutto e relegato nelle estreme e fredde propaggini settentrionali del continente europeo. Eppure gli islandesi meriterebbero più attenzione da parte dei media, visto che sono stati i primi europei a sviluppare una risposta di massa alla gestione della crisi da parte dei governi locali e delle istituzioni economiche internazionali.
Ora ad Atene e a Dublino sono in molti a chiedersi: se un piccolo e debole paese come l'Islanda ha saputo dire di no ai ricatti dell'Fmi e dell'Ue, perché non fare lo stesso anche altrove?
Dal suo più recente viaggio nell'ultima Thule, L'incertain regard ha appreso che nel frattempo il movimento di protesta non è scomparso, ma ora punta a una profonda riforma delle istituzioni del paese. Anche grazie a un uso socialmente e politicamente orientato di Internet - un paese di soli 320mila abitanti se lo può permettere - si è riusciti a imporre l'elezione di un'assemblea costituente composta da 25 cittadini senza tessera di partito. L'obiettivo esplicito: varare una nuova Carta Magna che porti il paese fuori dalla crisi, ristabilisca la sovranità nazionale e rafforzi la democrazia reale.
La nuova costituzione islandese nasce su Twitter e con il fondamentale apporto delle reti sociali. Se passerà il vaglio del parlamento, la bozza consegnata venerdì dovrà essere sottoposta a referendum. Il testo è stato redatto per impulso di un'Assemblea costituente composta da 25 membri della «società civile» - giornalisti, avvocati, studenti, economisti - che hanno raccolto i suggerimenti del resto della popolazione, soprattutto attraverso internet. Un progetto che ha preso corpo dopo la caduta del governo, sull'onda della crisi finanziaria del 2008 e della pressione popolare. I 25 sono stati eletti su 522 persone che si sono presentate alla votazione e che avevano come unico vincolo per la candidatura quello di non essere iscritti ad alcun partito, di essere maggiorenni e di aver ottenuto le firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea ha iniziato a lavorare a febbraio e ha presentato un progetto denominato Magna Carta in cui hanno trovato sintesi tutte le proposte su cui si è raggiunto un consenso nel corso di numerose assemblee popolari svoltesi in tutto il paese e tramite internet. Nel progetto di nuova costituzione, il presidente non potrà rimanere in carica per più di tre mandati, il 15% dell'elettorato potrà inviare disegni di legge al parlamento, e il numero dei ministri non dovrà superare i 10. Le risorse naturali saranno dichiarate proprietà pubblica. Centrale anche il tema dei diritti delle generazioni future.