Domenica sera con gli inaspettati (o quasi) stop di Inter e Torino si è conclusa la terza giornata di Serie A. Ecco il nostro consueto pagellone:
Voto 0 al Torino post coppia del goal Immobile-Cerci: l’ottima passata stagione è ormai nel dimenticatoio. Altro che Europa, quest’anno la compagine di Ventura dovrà lottare per restare nella metà nobile della classifica. Pesantissima la sconfitta casalinga rimediata contro il Verona: troppa difficoltà per trovare spazi, nessuna intesa tra le due ex punte bianconere (Amauri e Quagliarella). Un palo e un rigore concesso nel finale avrebbero potuto evitare ai granata la figuraccia, ma El Kaddouri spreca per ben due volte l’opportunità di agguantare il pareggio. 1 solo punto rimediato da inizio stagione, e ad oggi il Toro è ultimo: mai così male durante l’era Cairo dal 2006-’07.
Voto 1 a Christian Maggio, per il grossolano errore di marcatura che portato l’Udinese al goal della vittoria: in area si dimentica Danilo, che insacca e dà ufficialmente l’avvio ad un inizio stagione da dimenticare per gli azzurri. Ora il posto da titolare è a rischio.
Voto 2 all’atteggiamento del Chievo: sul vantaggio temporaneo rimediato contro il Parma grazie alla rete di Izco, i gialloblu si sono ritirati nella propria metà campo, lasciando l’iniziativa agli avversari. Ma si sa, Cassano da solo può risolvere una partita: con il preziosissimo supporto dei neo entrati Galloppa e Coda, Fantantonio dopo un’ora di gioco rimedia una doppietta e rovescia il risultato. Il 2-1 è messo a segno proprio da Coda, giocatore chiave del match, e a nulla vale la rete di Paloschi rimediata nell’ultima manciata di minuti. Una grande occasione sprecata.
Voto 3 a Michu: sarebbe generoso definire difficile l’inizio di stagione del neoacquisto partenopeo. Il rendimento fino ad oggi è stato semplicemente disastroso. Anche contro il Chievo Verona è stato impalpabile. Doveva essere il migliore colpo piazzato dell’estate di calciomercato: per ora è un flop. E a De Laurentiis costa una marea di critiche.
Voto 4 a El Shaarawy: il Faraone sta ancora attraversando un momento buio della sua carriera. In 90’ minuti da titolare con la Juve, non si è mai messo in luce. La squadra avversaria era di alto livello, ma cononscendo le doti del giocatore, la prestazione è stata eufemisticamente opaca.
Voto 5 al Milan visto nel match contro i campioni d’Italia: due vittorie su tre partite disputate, eppure questo sabato a San Siro i rossoneri erano irriconoscibili. Impauriti, confusionari, affrettati. Squadra congestionata nella propria trequarti, con il solo Ménez in grado di superare la difesa bianconera sfruttando una bella ripartenza. Sull’incornata di Honda, unica vera occasione del Diavolo, il match sembrava pronto a infiammarsi. Fu un fuoco fatuo: nonostante lo scarso margine (1-0), i bianconeri hanno sciupato parecchie occasioni: dal palo di Marchisio alla conclusione di Llorente su Abbiati da distanza ravvicinata. Comando del gioco costantemente in mano agli ospiti. La strada per tornare tra le grandi è ancora molto lunga.
Voto 6 all’Inter: dopo l’inspiegabile svista di Vidic che ha regalato l’assist del vantaggio palermitano dopo appena 3’, i nerazzurri sono riusciti a riacciuffare il pareggio, grazie alla giovane promessa croata, Kovacic. Senza (clamorose) sviste arbitrali, il risultato sarebbe stato rovesciato, pur con qualche ulteriore rischio nel primo tempo: ma l’ingiustificato annullamento del goal di Icardi nel finale ha vanificato l’impresa.
Voto 7 ai viola di Montella: con una vittoria molto sofferta rimediata contro un’agguerrita Atalanta dopo un match non brillantissimo, la Fiorentina ha conquistato finalmente i 3 punti, per la prima volta da inizio stagione. Con Pepito Rossi sempre fuori e Gomez ancora un po’ spaesato e nuovamente infortunato, è un ottimo risultato.
Voto 8 a Cassano, capace di evitare una sconfitta quasi assicurata con una magica doppietta. Cinico sotto porta, spettacolare nelle conclusioni. Per Fantantonio è stata una giornata da incorniciare.
Voto 9 a Tévez: anche quest’anno, l’Apache si sta rivelando determinante per la Juventus. Quattro goal in quattro partite, tra campionato e Champions. L’ultimo ha deciso la sfida contro i rossoneri. Un goal da 3 punti. Del Piero rimarrà sempre il leader indiscusso, ma il numero 10 sulla maglia ormai è meritatissimo.
Voto 10 alla Roma: i giallorossi hanno dominato anche contro il Cagliari, infliggendo un secco 2-0 all’ex tecnico Zeman e raggiungendo immediatamente i bianconeri in vetta alla classifica di Serie A. Molto bella l’esultanza di Florenzi, che, andato a segno, si è fiondato in tribuna per abbracciare la nonna 82enne, rimediando pure un’ammonizione.