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36 Antefatti - In cerca d'informazioni 1681

Da Blanquita @Blanquita

 Port Royal, Isla Giamaica, agosto 1681 Era stato avvisato dai suoi informatori che Anna Harrison si era trasferita alla villa di Garth con la famiglia. Con la speranza di scoprire dove la Gatta fosse stata mandata in esilio, Jeremy Hudson aveva fatto rotta per la Giamaica: non ci tornava dalla notte della fuga, quando Blanca gli aveva aperto il passaggio segreto, dimostrando più cuore di quanto lui avrebbe mai immaginato. Dopo di allora c'era stato l'arresto, sir Morgan aveva cercato in tutti i modi di mandarla sulla forca con l'accusa di tradimento, ma alla fine la sentenza era stata commutata in esilio e, adesso, a Jerry premeva recuperare la donna che, nonostante gli innumerevoli imbrogli, gli aveva salvato la vita. Per mesi si era dannato, credendola spacciata, aveva rischiato d'impazzire e la ciurma l'avrebbe abbandonato, se Mathias Wilton non fosse stato fermo nel proposito di lasciargli tempo per rinsavire. Quante volte Hudson si era sentito in colpa, per non averla portata con sé, la mattina della fuga? Blanca gli aveva detto che non correva alcun pericolo, che l'ammiraglio Edwards l'avrebbe aiutata, che lo avrebbe raggiunto dopo aver contrattato con Morgan e lui, stupido illuso ci aveva creduto. Nonostante i pattugliamenti l'aveva aspettata oltre Punta Forca, si era aggirato nelle acque attorno a Spanish Town, ma lei non si era più rivista. Jerry aveva passato giorni annebbiato dall'alcool, l'equipaggio si era affidato al quartiermastro e alla fine erano stati costretti ad allontanarsi. Voleva parlare con Anna Harrison, la sorella di Blanca, che si era insediata a Port Royal con il marito, giacché la signora Garth era sparita nel nulla: certamente lei sapeva! Mentre camminava nei vicoli del porto, Jeremy notò che Morgan aveva quadruplicato la guardia ma, per sua fortuna, le sue vesti non destavano mai attenzione e, grazie alle monete che distribuiva senza parsimonia, in qualsiasi bottega, casa o bordello, lui era il benvenuto. Decise che non si sarebbe recato immediatamente alla villa, e per studiare la situazione affittò una stanza al Sella di Seta. Durante quei giorni diverse ragazze vennero a tentarlo, ma Jeremy scelse la castità. Era la prima volta che rifiutava un giro di giostra, ricordava bene i tempi in cui faceva il galoppino per Barrancas, quando nelle case di tolleranza lui aveva la prima scelta, quando gli riservavano le ragazze migliori e solo perché lavorava per conto di Richard Hudson. Ricordava anche gli sguardi spaventati di coloro che lo temevano come una tempesta. Questa volta però non voleva distrazioni, si disse, anche se forse la causa di quel rifiuto stava nelle finestre rivolte a sud-ovest, proprio in direzione del forte. Aveva scelto quella sistemazione per studiare le mosse di Morgan e degli ufficiali, perché non voleva far la fine del topo agendo con leggerezza, ma al tempo stesso era ossessionato dal pensiero che, forse Blanca era ancora in una di quelle celle. Come impazzito, non pensava ad altro, rammaricandosi di non potersi avvicinare. Il giovedì decise infine di muoversi e salì l'altura, diretto alla villa. Sapeva che Cate ed Eve si trovavano ancora nella casa di Garth, anche se la Rossa era l’ultima persona che avrebbe voluto incrociare, poiché, a causa sua, a momenti si giocava ogni possibilità di fuga, in quella notte maledetta e indimenticabile. Se invece alla porta avesse trovato la Bionda, avrebbe avuto più opportunità di venir convocato alla presenza della nuova padrona di casa. Era metà mattino e sperava che Anna Harrison credesse alle fandonie che avrebbe inventato per farla parlare. Era eccitante l’idea di incontrare la sorella di Blanca, tutto ciò che la coinvolgeva era per lui motivo d’entusiasmo e anche se non aveva grandi aspettative sui coniugi Harrison, sapeva di avere abbastanza fascino per farsi rivelare tutte le informazioni utili. Quando bussò alla porta e si trovò davanti Salvador, Jeremy rimase agghiacciato: non aveva pensato che proprio il suo carceriere, in veste di domestico anziano, venisse ad aprire la porta d'ingresso. Era pur vero che era salito sull’Ibisco, avvertendolo dell’arresto di Blanca ma Jeremy non poteva fidarsi di lui. Si fissarono per un lungo istante, Jerry strinse la pistola che impugnava sotto la giacca gettata sulle spalle e il servitore inspirò profondamente e, cosa assai bizzarra, sembrò sollevato: -Buongiorno, signore! -, gli disse con voce neutra e addirittura ospitale. Jerry raggelò, ma Salvador spalancò la porta, in un invito muto. -Sono il signor Strafford, un amico dei Garth... -, azzardò a dire Hudson, guardandosi attorno con diffidenza. Salvador fece un bel sorriso: -Certo che siete voi, signore! Entrate, la signora Harrison sarà felice di conoscervi. È la sorella della padrona.-, specificò alzando le sopracciglia. Jeremy varcò la soglia, ricordando che, l'altra volta, era stato lo stesso Salvador a dargli un colpo in testa e portarlo nelle celle sotterranee.  Il domestico andò in un'altra stanza, lo udì confabulare, e poi gli fece segno di accomodarsi, con un leggero inchino. Levandosi il cappello, Jerry prese fiato e fece il suo ingresso nella grande sala, che si affacciava sul giardino. L'unica persona nella stanza era una donna, in piedi presso le grandi finestre: -Buongiorno. Salvador mi ha detto che eravate socio di mio cognato.-, disse con voce dolce e gentilissima. Jerry fece un cenno con la testa, avanzando: -Sono davvero dispiaciuto per... l'inconveniente che ha allontanato vostra sorella, signora Harrison.-, e quando Anna lo guardò in faccia, Jerry rimase sbalordito. Anna Mackenzie era simile a Blanca ma conservava in sé tutta la fragile femminilità che nell'altra difettava: vestiva con eleganza e l’abito azzurro chiaro non smorzava lo splendore dell'incarnato. A differenza della sorella, lo sguardo non era aggrottato e diffidente ma luminoso e affabile. Sembrava Blanca, avevano gli stessi capelli scuri, la fronte ampia, il naso piccino e la bocca invitante… ma Anna Mackenzie aveva gli occhi turchesi, di un'incredibile tonalità che stordiva, sormontati da ciglia nere che ombreggiavano quelle profondità marine. Per un attimo confuso, Hudson distolse lo sguardo ebete che, vagando nella stanza, incontrò il ritratto che troneggiava sopra il camino: ritraeva una giovanissima Blanca, vestita di chiaro, in netto contrasto con il verde scuro dello sfondo. Nel ritratto la Gatta sembrava giudicarlo, con gli stretti occhi neri, o forse era la sua coscienza che rimordeva, a fargli sembrare vagamente assassino lo sguardo della donna ritratta. Colto da un brivido, Jeremy tornò in sé: doveva ricordare a se stesso che Anna Harrison e suo marito Zach non avevano una buona reputazione, e che lui si trovava alla villa per motivi ben precisi. Ricomponendosi rivolse la sua attenzione alla giovane signora che, splendida e gentile, gli fece segno d’accomodarsi.    24 febbraio 2011 AmeliaKalbi.Anna Anna Mackenzie Harrison copyright Amelia Kalbi

Pubblicato da blanca.mackenzie | Commenti (5) Tag: un conto da saldare 1679-1692
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