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392 modi per dirti: l’e’ morta!

Creato il 20 dicembre 2010 da Tnepd
392 modi per dirti: l’e’ morta! Ricevo un commento da speradisole al post Dragomira ce la deve dare!, un post novembrino dai toni pastello in cui si parlava di informazione. Sopraffatto dalle doti prosaiche di Dragomira, nel post sostenevo che a questo mondo ci sono troppe fonti inutili di notizie inutili e che una ragione ci dev’essere. Portavo l’esempio emblematico di Google News. Dateci un’occhiata anche ora e ne avrete conferma. Esempio: Automobilista distratto investe vecchina con cane Tutte le notizie (392) >> Oh... povera vecchina... Centinaia di redazioni al lavoro per ripetere su centinaia di pluridecorate testate giornalistiche on line che la vecchina e’ morta. Uno ti dice che veniva da destra, l’altro dice da sinistra, l’altro che c’era la nebbia, pare che l’autista fosse un terrorista, o un tossico, poi vien fuori che la vittima era una fan di Lady Gaga e nonostante l’eta’ navigava su Facebook e via andare fino a 392. Machissenefrega! Va bon, l’e’ morta, mettiamoci il cuore in pace. Ora che me l’avete detto, ci mancherebbe, dispiace che la vecchia sia morta ma, con tutto il rispetto, chissenefrega di notizie del genere! E mica una. Centinaia di “notizie” del genere ripetute centinaia di volte. Speradisole sull’argomento lascia un commento ricco di spunti ma un po’ frettoloso, a mio modo di vedere. Eccolo sforbiciato solo dei saluti: Primo: le persone leggono e leggere è già un impegno, vuol dire cercare di capire. Secondo: ritrasmettono, significa o che condividono la notizia o che pensano che altri possano trarre spunti di originalità dal loro "riscrivere". Con questo voglio dire che più si legge meglio è e più si informa è ancora meglio. Eh si’. Leggere e’ un impegno. E’ vero. O no? Sei hai sedici anni e un tomo di chimica sul cuscino sono d’accordo con te, e’ un gran brutto leggere. Ma se hai passato i venti e l’argomento lo scegli tu, allora leggere - o in senso lato apprendere - non puoi considerarlo un impegno. Apprendere e’ un impegno? Ma siamo matti? Apprendere significa perfezionarci. E’ il sale della vita. Mica l’Unieuro. [Apro una parentesi: non si puo’ essere contemporaneamente poeti e spacciatori di elettrodomestici. O l’uno o l’altro. E l’ottimismo e’ la virtu’ degli oppressori (Milan Kundera). Chiudo.] C’e’ gioia piu’ grande dello scoprirsi in qualche modo migliori di quanto fossimo prima? Sempre sul punto uno, non sono ottimista sulla fondatezza dell’equazione leggere = cercare di capire, ma ci arriviamo poi. 392 modi per dirti: l’e’ morta! Sul secondo punto e’ necessario precisare che la nostra feroce invettiva si rivolse allora - e tuttora – al giornalismo redazionale asettico, alla fiumana di notizie di cronaca spicciola, al gossip, ai redazionali pluricopincollati che ti pilotano dritto in farmacia o in concessionaria, alle vecchiette col pincher nano stirate per la strada e via discorrendo. Questo notiziume e’ irrispettoso per i lettori e per la vecchietta. E’ tutta roba che non si puo’ umanamente ‘condividere’. Se qualcuno riesce a provare empatia per un tamponamento sulla Salerno - Reggio Calabria, diciamocelo, e’ da ricovero. Okay, va bene, e’ pur sempre un’arteria autostradale dall’alto appeal mediatico, ma come fai a condividerla?! Puoi condividere un’opinione. Quella si’. Soprattutto se e’ non comune. Il problema e’ trovarla sotto alla coltre d’incondivisibile pattume in cui e’ sepolta. L’opinione dei cento blogger privi di mecenati che giustamente reclamano ammenda (in natura) da Dragomira non ci finisce mai in home page di Google News perche’ non ci sono quattrocento redazioni copincollatrici che la scaraventano all’attenzione del passante distratto. Non ci sono scuse, c’e’ troppa roba inutile. Le edicole non vendono – come presumo ci si aspetti da loro - consapevolezza quotidiana a basso costo, bensi’ spacciano dosi massicce di cellulosa rettificata al solo scopo di ottenebrare le volonta’ dei facenti uso e il taglio e’ pure pessimo. Google News – che e’ il crocevia da cui passano quasi tutti i consumatori di notizie on line – e’ la bancarella del “fuori tutto!” su cui espongono migliaia di ripubblicatori di mestiere che ripetono ogni giorno, con grande professionalita’, centinaia di notizie indegne di questo nome; se copincolli ci sei, altrimenti ciccia. Le prime tre pagine delle ricerche di Google Blog, ultima spiaggia mucillagginosa in cui si tenta un approdo, ormai sono una lista di copincolla (nel senso piu’ stretto del termine) di Grillo e Travaglio, senza volerne ad entrambi gli autori. 392 modi per dirti: l’e’ morta! Non e’ normale che sia cosi’, il bombardamento a cui siamo sottoposti non ha nulla a che vedere col pluralismo dell’informazione per una ragione intuitiva: perche’ e’ palesemente nocivo. Tutto questo frastornante Circo Barnum non giova ai lettori. Nessuno si strapperebbe le vesti o scenderebbe in piazza a protestare se da domani trovasse cinquanta opinioni dignitose in piu’ e cinquemila copincolla di cronaca spicciola in meno. Allora... se non giova al consumatore, deve giovare a qualcun altro, perche’ tutto questo apparato di generatori e replicatori di entertainment – in gran parte inconsapevoli del male che fanno - costa una vagonata di soldi. Ops, mi e’ scappata. E allora, visto che ci siamo arrivati, facciamola breve: Tutto ‘sto pandemonio non e’ informazione, e’ intrattenimento!    Te ne accorgi perche’ ne esci esattamente come ci sei entrato. Non ti da’ nulla, non ti lascia nulla, non t’impara nulla guaglio’. - Vabbuo’, so’ uscito senza danni Magari. In realta’, in cerca di qualcosa di sostanzioso da leggere, hai vaporizzato preziose ore della tua vita a fare lo slalom tra tamponamenti multipli e vecchiette. Questo il primo giorno. In seguito, un po’ alla volta, ci hai fatto il callo a quei tamponamenti, in special modo a quelli sulla Salerno - Reggio Calabria, un’autostrada che lo fa sempre il suo share, ed hai cominciato ad apprezzare le differenti sfumate tra un copincolla e l’altro. Quando poi, sopraffatto da tanta maestria sigillata dalle firme piu’ altisonanti, arrivi persino a sollazzarti degli spunti di originalita’ del loro riscrivere, beh, a quel punto la cottura e’ ultimata, e’ ufficiale, sei da ricovero. Ma insomma, se il costoso apparato del quarto potere e’ diventato un frastuono nocivo ai suoi uditori ci sara’ una ragione. Se la comunicazione, persino nel web, segue un corso contrario a qualsiasi algoritmo di buonsenso, economia di mercato e buon gusto non puo’ essere un caso, a qualcuno deve pur giovare, altrimenti fallirebbero tutti per assenza di clienti, e’ il mercato baby. Chi finanzia il regresso del giornalismo? Chi intralcia la trasmissione della conoscenza? A chi fa comodo una societa’ di rincoglioniti plurititolati in cui la banalita’ fa notizia? Ai rincoglioniti? No. E allora a chi giova? Cui prodest? A chi prode? Forse a Scilipoti, a me no. A me prude.
p.s.
 Ah... so che ci tenevate a saperlo. Il cane sta bene. La notizia e’ confermata da 151 fonti. Fossero schiattati, lui e la vecchia, sulla Salerno – Reggio Calabria, le fonti sarebbero state sicuramente di piu’. Peccato. Prossima volta andra’ meglio. Wikio392 modi per dirti: l’e’ morta! OkNotizie

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