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50. Che ti tocca fare

Creato il 03 maggio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su maggio 3, 2012

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Si è fissata con il mare. Da quando è andata a Cuba si è irrigidita su posizioni estreme, pensa che il comunismo debba affermarsi con la forza, che i borghesi non si convinceranno mai a parole, che la democrazia è il pretesto per favorire i ricchi, che i morti di fame non sanno ribellarsi: l’utopia viaggia, per lei, sui barconi zeppi di anime dannate, perché l’inferno non è in qualche tempo dopo il tempo, ma prospera dove ti trattano di merda, dove solo chi ha un conto pingue in banca può permettersi d’insultare a titolo gratuito: imparino cosa vuol dire non avere un pezzo di pane da dividere coi figli.
Fatichi a tradurre i suoi pensieri, a disporli in fila sulla schermata bianca che cerca di opporre resistenza, perché non riesci ad aderire di slancio, ma se non l’assecondi, la perderai per sempre.
Ho imparato dal mare, dal viaggio sulla schiuma vergine dei sogni realizzati, tra onde destinate a flagellare i nostri scogli: che aspetti a convertirti? Se vuoi che ti ami, rinuncia alla scrittura che ammuffisce nei salotti impomatati di una società impotente.
Che si sia accorta che il crucco non funziona? Puoi prenderla da qui, dalla sua faccia infuriata.
Perché non me lo hai detto? E ho lasciato Amerigo! Era fantastico l’amore sulla spiaggia, non riusciva mai a sfilarmi il costume troppo stretto; sto pensando di tornare in Rue Berthollet numero 20, ne farò uno scrittore comunista, a costo di vederlo torturare dal padre di Mattea, che ha bisogno di sfogarsi, dopo anni di prigione.
E non è una tortura scrivere di lei che torna a braccia tese come la Winslet sul Titanic, e sei costretto a riconoscere che solo l’uomo dal nome improponibile potrebbe salvarla dal tarlo dell’ideologia? Come metterli in contatto? C’è un concerto di Vasco alla Cité de la Musique. Non mancherebbe per nessun motivo, ma lui? Ce lo vedi uno che si chiama Fofner a intonare Albachiara con quanto fiato ha in corpo?
Gli facciamo sorbire tutto il materiale propagandistico della Rivoluzione, inchiodato alla sedia come Malcolm McDowell in Clockwork Orange; me lo rigiro come voglio e me lo tolgo io il costume troppo stretto: vedrà come amano le pasionarie, alla faccia del crucco che voleva fare il furbo e non gli funzionava.
E’ l’idea migliore: sta già andando al botteghino; bisogna fare in modo che Fofner prenda il posto accanto al suo – ma guarda che ti tocca fare.


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