Windward Passage, dicembre 1679 Dopo il pasto serale Blanca scese al ponte inferiore, per portare gli avanzi alle capre. Era una delle sue mansioni e, come spessissimo capitava, si trovò di fronte il capitano. Quasi non ne fu sorpresa, piuttosto l’avrebbe sbalordita il contrario, comunque era sempre uno spavento, averlo vicino. Come il solito, la ragazza gli rivolse lo sguardo più atroce che avesse, per ricordargli tutto il biasimo che provava per lui e per le sporche attenzioni che le riservava. Solitamente Jeremy Hudson sghignazzava della sua faccia stizzita, poi si allontanava canzonandola, ma quella volta no. Brancandola per le spalle, le fece volare la bacinella piena di bucce e avanzi e, prima che lei potesse reagire, la spinse nel buio del corridoio, gettandola poi nel magazzino delle vele, preventivamente spalancato. Soffocando un grido di sgomento a causa della mano che le bloccava la bocca, Blanca cercò di scalciare, ma lui la fermò baciandola e lei, sopraffatta da un’ondata di panico, pensò che quell’attacco potesse presagire soltanto una cosa... Aggrappandosi agli stipiti, era riuscita a non cadere, ma era difficile resistere, con un bestione che ti spinge all’interno, frugando fra le gonne e ovunque potesse mettere mano. Lei cercò di trattenerlo, e l’ebbe vinta per un po’, ma le unghie conficcate nel legno si piegarono indietro e infine cascarono insieme in mezzo alle vele, stipate nel piccolo stanzino. Blanca lanciò un grido, e prese a menare calci: che passassero certi baci rubati, le battutine irriverenti, ma questo no! No, no e poi no! Jerry si rialzò in fretta, serrando la porta con le chiavi che aveva con sé, poi si voltò a osservare la sua paura, mentre in un tintinnare di metallo slacciava le cinture, sogghignando e torreggiando su di lei che, più cercava di mettersi a sedere e più affondava i gomiti nelle vele, quegli stessi maledetti velacci che aveva piegato assieme ad altre cinque persone in quel pomeriggio! Era certa che a quel balordo fosse venuto in mente proprio in quel frangente, di sorprenderla e condurla nell’angusto stanzino! Alzando gli occhi notò che il lume, appeso al gancio, era immobile, segno che si trovava appeso lì da prima, e che il capitano la aspettava da qualche tempo, al ponte inferiore. Non ci fu spazio per altri pensieri, perché Jerry le fu addosso. La lotta non durò molto, la gonna era già sollevata e certo una signora non indossava brachesse, come quella volgarissima Eve Richter! -Come osate avanzare certe pretese?-, protestò Blanca prendendo fiato, puntandogli le mani sul petto e lui alzò la testa, immobilizzandosi. Nella penombra non poteva scorgere la sua espressione, ma sembrava disposto a ragionare e in lei si accese una speranza stranamente debole, quasi simile alla delusione. -Ma sta zitta!-, replicò invece Hudson, e in modo spazientito, riprendendo a frugare nelle sottogonne. La ragazza cercò invano di trattenergli i polsi, lo strattonò nuovamente, rifiutò i suoi baci, perché mai e poi avrebbe ceduto come la volta precedente! Che poi era stato solamente uno stupido riflesso, figuriamoci se gli avrebbe mai permesso di prender ciò che non gli apparteneva! Che pena, ricordava le innumerevoli volte che aveva sorpreso suo padre con le amanti, appoggiati al muro nella cantina del Grillo Alegre, e anche se Hudson conosceva i luoghi dov’era cresciuta, Blanca mai avrebbe permesso che la trattasse alla stregua di Muso di Scimmia, Sally o Palomita! Blanca Mackenzie non si lasciava usare proprio da nessuno! Ed era davvero intenzionata a tener strette le ginocchia e a impedirgli di sopraffarla. Non era la pedina di nessuno, lei, poteva scorticarsi le mani con i lavori da uomo, ma non avrebbe scaldato nessun letto, nossignore! Contrastandolo con rabbia, gridò: -Non vi vergognate, a fare questo a me? Io conosco il Governatore della Giamaica, le signore fanno a gara per invitarmi a casa loro, per passeggiare nel mio giardino!- -Ma è ciò che voglio fare anch’io!-, replicò lui con ironia, baciandole il collo. -Siete peggio degli animali, Hudson, e mi fate schifo! Toglietevi dalla testa di fare con me quella cosa disgustosa, o di trattarmi come le vostre donnacce. Sapete benissimo che provo repulsione al solo avervi accanto, come potete sperare che voglia concedervi le mie grazie? Sono vedova, ma non certo affamata! Se sapeste, quanti galantuomini ho rifiutato, da quando mio marito è morto! Che cosa credete di ottenere? Smettetela! Ho già gridato, verranno a salvarmi! Oh, e anche se siete il capitano e la vostra ciurma vi serve fedelmente, troverò il modo di farvi impiccare! Conosco gente influente, starò in prima fila alla vostra esecuzione e vi guarderò scalciare, con le mani legate dietro la schiena e il cappio attorno al collo! Non potrete neanche supplicare, perché non vi ascolterò, lurido mascalzone figlio di puttana! E adesso apritemi la porta!- Ecco. Era questo che avrebbe dovuto dirgli, prima che uscisse dalla cala delle vele portandosi via il lume e lasciandola al buio, pensò Blanca abbassando le gonne, rassettando il vestito e attendendo che l’affanno si placasse. Ecco! Avrebbe dovuto dirgli tutto quanto, invece l’aveva lasciato fare. E le scappò un sorriso. 29 aprile 2011 foto dal web
Pubblicato da blanca.mackenzie | Commenti Tag: vita a bordo 1679 - 1680