da qui
La chiesa è avvolgente, con gli archi a tutto sesto, le nicchie di marmo, l’immagine della Madonna benedicente col bambino in grembo. La cupola è un invaso di luce, i finestroni a volta sono bocche da cui entra il bacio irresistibile del cielo. Nathane osserva da studioso, passa in rassegna colonne e capitelli, i vuoti e i pieni delle conchiglie di pietra sparse dappertutto – simbolo di verginità? – i posti marmorei della sede e quelli lignei del coro, la tradizione è indispensabile, ma può essere viva come allora? Eleazar si perde nell’incrociarsi dei pensieri e degli stili, l’accavallarsi di candele, tappeti, pavimenti, l’essenziale è l’ordine, rimettere ogni tessera al suo posto, altrimenti la gente si confonde. Le lampade pendono dall’alto come alieni, forieri di un’altra civiltà; Yehochoua ha lo sguardo ispirato, le labbra accennano a un sorriso; si accorge di un uccello che passa al di là di un finestrone, un attimo, è l’attimo che conta, mettere insieme la pesantezza della pietra col frullare d’ali, il lavoro certosino del mosaico con lo scatto, la virata, il planare sui tetti rossi di Yerushalaim. Nathane ha qualcosa da ridire, sembra facile, il popolo si aggrappa alle forme che vede tutti i giorni, l’arco della porta, l’ovale con le grate, le colonnine tortili del balcone al piano superiore. Eleazar si spazientisce, mettetevi d’accordo, è questo che fa perdere la fede, sentire che ognuno ha una sua idea, e mancano maestri che la pensino nello stesso modo. Pellegrini in maglietta bianca accarezzano la Pietra dell’Unzione , altri si segnano, ruotando lo sguardo da un angolo all’altro del santuario, i ceri accesi espirano volute di fumo che svaniscono, lasciando un gusto acre nei polmoni. Pesantezza e leggerezza, stasi e movimento condividono la stessa origine; occorre trovare il punto in cui s’incontrano, il contatto tra la mano sudata della donna messicana e la lastra fredda su cui venne adagiato, dicono, il corpo del Mashiah. Sull’arco si succedono immagini di santi, una giovane velata accende un cero, la fiamma sembra esplodere improvvisa nel buio della navata.