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7 SU SETTE - Vento di cambiamento… di Paese!

Creato il 19 dicembre 2010 da Calcisulcalcio
7 SU SETTE - Vento di cambiamento… di Paese!Mai mi era capitato, come in questa settimana, di desiderare sul serio di abbandonare l’Italia. Perché? Provate a fare un giro sul nostro blog e sull’articolo in merito alla violenza provocata, attuata in prima persona e poi repressa dalle forze dell’ordine durante le manifestazioni di studenti, docenti, lavoratori e terremotati. Tutto passato, ovviamente, sotto il silenzio stampa. Poi, se vi capita, soffermatevi un momento su alcuni manifesti, a firma dell’On. Micheli, che riportano qualcosa come “100 agenti di Polizia feriti, bisogna dire basta!” Ora, non so su che pianeta viva l’Onorevole del PDL, ma credo che, anche una faccia di tal consistenza, dopo aver visto le foto che il suddetto articolo riportava, possa far stampare manifesti del genere soltanto provenendo da Marte. Passiamo ora, invece, alle parole che Emilio Fede ha proferito subito dopo il voto alla fiducia del governo Berlusconi, del tipo “I criminali che manifestano, gente che andrebbe messa in galera, accuse infondate al nostro presidente, perseguitato da un’opposizione che ha tentato il (colpo di stato,non l’ha detto ma l’ha lasciato intendere, ndr…) votata la fiducia a stragrande maggioranza (314 voti contro 311 ?!?)” Ne ha dette di peggio, ma non le ricordo tutte, tant’è la rabbia che mi hanno suscitato. E questo, ovviamente, senza che nessuno si fosse permesso di ricordare al direttore del Tg4 che il codice di deontologia del giornalista impone il rispetto del principio di verità sostanziale dei fatti, senza commenti opinabili e senza l’espressione di giudizi. O che il tacere informazioni rilevanti ai fini della comprensione adeguata da parte del pubblico di una data notizia, equivale alla manipolazione della stessa, o che l’inserire elementi di natura opinabile non strettamente connessi o comunque non necessari alla trasmissione della notizia implica palesemente una distorsione della medesima. Tutte cose estremamente gravi per un giornalista, figuriamoci per un direttore di telegiornale… In ultimo, vorrei menzionare una e-mail di approfondimento pervenutami da InformationGuerrilla, che spiega per benino come mai persone che veramente meriterebbero di stare e restare in galera, si trovino invece ben insediate all’interno dei vari settori della pubblica amministrazione romana. Che cretino che sono, se invece di studiare fossi andato in giro con passamontagna e spranga di ferro, forse ora avrei un posto fisso in comune. Non parliamo poi di un’altra informativa, riguardante le ultime assunzioni all’AMA… E io che avevo fatto ben otto ore di fila all’ufficio di collocamento, per presentare la domanda quando uscì il bando di assunzione. Anche qui, scudetto italiano sulla spalla e anfibio bene in vista credo che avrebbero pesato molto più delle mie esperienze professionali, nel curriculum… Comunque, il mio look è sempre stato restio al paramilitare, per cui anche qui, niente posto fisso. In conclusione, se questo è il modo in cui la libertà di manifestazione, di opinione, di informazione ed il diritto al lavoro trovano spazio in questo paese, credo proprio che l’unica soluzione rimasta per vivere decentemente sia andare il più lontano possibile.
di Andrea Mariani

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