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70. Per nessun motivo

Creato il 26 maggio 2012 da Fabry2010

Pubblicato da fabrizio centofanti su maggio 26, 2012

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- Conosce questa scritta?
Gli occhi hanno lo stesso colore dell’acqua: ci si possono vedere barche che vanno alla deriva o il muschio che si abbarbica al bordo estremo e smozzicato della banchina grigia. Sotto la balaustra, le foglie secche si spostano ogni tanto al passare del vento. Sulla strada, in fondo, le macchine procedono in due file, in processione verso dèi sconosciuti e ostili.
- Certo, la conosco.
Lo guardi negli occhi, e guardi il fiume. Non sai cosa succeda, ma hai sempre aspettato un momento come questo. Senti le parole del don, mentre fuma la Marlboro: impara dai gatti, sono semplici, com’è semplice la vita, se la prendi dalla parte giusta.
- Non riesco a leggerla.
Le foglie secche hanno una vita propria: si muovono allo stesso modo dei ricordi, non sai che direzione prenderanno. Ti chiedi che rapporto ci sia fra i tuoi pensieri incerti, le macchine che vanno chissà dove, le foglie che si spostano ora a destra ora a sinistra; vorresti interrogare l’uomo dagli occhi azzurri, che certamente la sa lunga.
- Ci sono scritte che appaiono negli attimi cruciali della vita: quando brancoli in un vicolo cieco, o l’abitudine rischia d’ingoiarti, o il panico per una vita buttata via ti fa rabbrividire.
- Sembra un nome strano, non l’ho mai sentito.
Perché il tempo e lo spazio si sono dati appuntamento proprio qui? Come mai vi siete ritrovati sullo stesso ponte, senza averlo programmato? Vi ha portati il vento, come le foglie, o un destino cieco, come quello che spinge le auto in fila sulla strada?
- C’è un nome che ignoriamo e si rivela solo quando siamo pronti. Allora diventa tutto chiaro, come quando scorgi la città dall’angolo più adatto, e ne indovini l’anima. Sei mai stato a Venezia?
Le nuvole disegnano in cielo l’ala di un uccello: una colomba? Un’aquila?
- Ho sognato di andarci: mi appariva dal ponte, avvolta in una specie di foschia.
L’ala si muove, come le foglie, come l’universo, in cui tutto corre verso chissà dove.
- Ci sono città dove le parole nascono dal nulla: scritte che noti quando meno te lo aspetti, all’improvviso; sono quelle che cercavi e non avevi mai trovato.
Nemmeno gli alberi si rassegnano a restare immobili: si slanciano, come per volare; vogliono essere nuvola, aquila, colomba.
- E qui cosa c’è scritto?
Forse il segreto è essere quello che si è, scoprirsi felici senza nessun motivo, per qualcosa che è accaduto prima, e continuerà ad accadere, nei secoli dei secoli.


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