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79. Quel che resta e quel che manca

Creato il 29 aprile 2011 da Fabry2010
79. Quel che resta e quel che manca

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Cosimo vede tre letti, alla sua destra. Due medici – o infermieri, o portantini? – si sbracciano intorno alla seconda postazione: la soglia tra la vita e la morte è labile, in un posto come questo. E’ il motivo che gli fa sembrare tutto così vero, anche se le immagini che coglie sono indistinte, torbide, sfocate? Lui, abituato a registrare i dettagli più modesti, ora esamina all’ingrosso, identifica macchie di colore disperse nello spazio, il bianco dei letti, il grigio del soffitto, l’azzurro di spalliere e comodini; pensa ai frammenti di racconto che lo hanno inseguito nel viaggio in ambulanza: s’interroga sui protagonisti della trama incoerente e lacunosa, cerca di assegnare un senso al succedersi di gesti e sentimenti, l’irruenza di Viola, l’odio di Vangelis, la nostalgia di Marco; prova a comprendere perché Teodora e Olivia non trovino un punto di contatto, come Cesare possa riaversi dalla depressione che lo insidia e se Cavedagna riesca a mettere un po’ d’ordine nella vita sovraccarica come la sua casa. Confronta gli atti incongrui degli attori improvvisati con la logica spietata dei misuratori di pressione e delle flebo, gli spari e gli amplessi con fibre ottiche, laser e stetoscopi; si domanda se le azioni apparse alla sua mente possano avere la precisione del bisturi, l’infallibilità dei raggi x, l’affidabilità di qualunque presa a terra. I movimenti di medici, infermieri e portantini gli appaiono più veri e necessari delle corse di Cloe, l’angoscia di Amerigo, i dubbi insolubili di Alberto. Lui che cercava nella letteratura un’oasi di senso nella nevrosi di giorni sempre uguali, rivaluta la genuinità della vita quotidiana, la concretezza del dolore autentico, la schiettezza di ciò che si aggira intorno all’ultimo respiro. Le macchie di colore si confondono: il verde dei camici con le foglie di lentisco, il grigio del soffitto con le volte a crociera consumate, l’azzurro di spalliere e comodini con la chiazza mossa del mare.



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