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Poi, come vi avevo annunciato, ecco un'altra tappa del Victorian Project. Non è l'ultima, perchè nell'ultima sarete tutte protagoniste, ma non vi anticipo nulla... questa è invece una tappa tutta dedicata alla prossima Festa che ci attende: l'Epifania. Visto che ho moltissimo materiale a riguardo, inizio oggi con un dolce per il quale serve un certo anticipo... e nei prossimi giorni pian piano vi narrerò altro... Buona Lettura!!!!
La dodicesima notte, tra il 5 e il 6 gennaio, viene celebrata da tanto tanto tempo… anche se nel medioevo si cristallizzò nella notte che vide arrivare i tre magi da Gesù Bambino. Ma molto molto prima, quando l'uomo era giovane e la terra incantata, questa notte era abitata da una dolce figura femminile: Frau Holle (che significa La Gentile - la Dea Holla), portatrice di fertilità, abbondanza e giustizia. Il folklore germanico la immaginava percorrere la terra su una slitta trainata da cani nei 12 giorni che seguono il solstizio, distribuendo doni e fortuna... in compagnia di un magnifico corteo. Durante questi dodici giorni le Dee quali Frau Holle, la Berchta e altre affini, vagavano di casa in casa esaminando gli arcolai delle donne (sono tutte dee strettamente collegate all’arte della filatura e ai lavori femminili). Se le donne avevano filato con cura e maestria, se avevano tenuto bene in ordine la casa, sarebbero state premiate (magari con matasse di lino o di lana che non si sarebbero mai esaurite, o con Buona Fortuna); se invece il lavoro fosse risultato sciatto e mal fatto, allora i fili sarebbero stati ingarbugliati e le pigre donne punite. Erano figure legate all'inverno, coloro che facevano nevicare e proteggevano gli animali delle foreste... quindi amiche occhio: riordinate i lini e le matassine, lucidate gli aghi e ripulite le forbici, che tutto sia in ordine in queste notti d'incanto....
Con il tempo la figura pagana di Holle svanì, lasciando la scene alla Befana che tutti conosciamo… e nell'immaginario religioso invece arrivarono i Re Magi. In questo giorno di festa si preparava un dolce chiamato The Twelfth Night Cake. Anticamente era un impasto abbastanza semplice contenente, tra le varie cose, un fagiolo secco e un pisello secco. Chi avesse avuto la fetta di torta con il pisello sarebbe stata Regina per tutta la sera, chi avesse trovato il fagiolo sarebbe stato Re. Il gioco era esteso a tutti gli abitanti della casa, dal proprietario ai servi e il decreto della torta rispettato con onore. La tradizione legata a questo splendido e coreografico dolce risale quindi al medioevo, tempo in cui i festeggiamenti del Natale avevano poco di religioso e molto di goliardico (una sorta di Carnevale che permetteva la rivalsa dei subalterni sui padroni) ma la prima ricetta ufficialmente stampata fu quella che vi propongo, di John Mollard, datata 1803.
Questa spettacolare torta glassata era fondamentale nei festeggiamenti dell'Epifania. Tradizionalmente in epoca vittoriana si dava una grande cena in questo giorno per celebrare la fine dei 12 dodici giorni sacri, iniziati a Natale. Ogni partecipante alla cena interpretava un personaggio particolare per tutta la sera, scelto estraendo da un mazzo di carte speciali la propria carta: c'erano il Re, la Regina, la duchessa di Puddle Dock e moltissimi altri personaggi comici. La cena terminava con il taglio della torta, sempre decorata con due corone di zucchero o marzapane e con altri decori rappresentanti i vari personaggi della cena, così come accadeva nel Medioevo con la versione più semplice contenente il pisello e il fagiolo secchi.
RICETTA DEL 1803: Prendere Kg 3,175 di farina e metterla a fontana sulla spianatoia, aggiungere 1 cucchiaio da cucina abbondante di lievito e un pochino di latte tiepido. Iniziare ad impastare aggiungendo poi 450 gr. di burro a pezzetti, 600 gr di zucchero. Lasciar lievitare e solo dopo un'oretta aggiungere 2 kg di uvetta, 15 gr di cannella in polvere, 10 gr. di chiodi di garofano sempre in polvere, canditi a piacere. Porre l'impasto in una teglia ben imburrata e cuocere (ndr: ormai dovreste aver capito che nelle ricette vittoriane non si usano i tempi di cottura e nemmeno i gradi del forno, io quindi vi consiglio i canonici 180°C. per un po' di tempo, provate con uno stecchino per testare la cottura). Una volta cotta la torta, sfornare, lasciar raffreddare e ricoprire con glassa colorata o bianca e con corone di zucchero (ndr: oggi potreste creare delle coroncine con il marzapane che si compra in pacchetti in qualsiasi supermercato o talvolta la Twelfth cale viene ornata anche con una corona di carta, magari potreste farla intagliare dai vostri bimbi…)From John Mollard, The Art of Cookery. (London 1803). Tradizioni assai simili a questa esistono anche in Italia, ad esempio in provincia di cuneo di cucina la Fugassa della befana, che contiene una fava nera e una bianca. Per altre ricette vi rimando al sito della mia Associazione, qui: CLIK mentre se desiderate sapere di più di Frau Holle, vi lascio al mio articolo dello scorso anno: CLIK
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