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8 Marzo, un falso storico.

Creato il 08 marzo 2011 da Silvanocavallina @Soc1000Blog

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8 Marzo, un falso storico.
L’8 marzo si tinge di giallo. Ma non per il colore della mimosa che ne è divenuto il simbolo, bensì per il mistero intorno alle origini di questa giornata dedicata alla donna. Eh sì, perché l’8 marzo è un falso storico, è un’invenzione. Non c’è cronaca che registri la morte delle 129 operaie in un incendio causato molto probabilmente da un uomo, il padrone della fabbrica dove lavoravano queste donne. Non c’è traccia nemmeno della presunta mozione con la quale Clara Zetkin avrebbe scelto, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne socialiste del 1910 svoltasi a Copenaghen, questa data per ricordare le rivendicazioni dei diritti delle donne. Ed a scoprirlo sono state proprio due femministe storiche, Tilde Capomazza e Marisa Ombra, che alla fine degli anni Settanta, un po’ per gioco un po’ per caso, si misero alla ricerca delle origini dell’8 marzo. Volevano ritrovare il senso di una tradizione, le sue ragioni storiche, ma trovarono solamente fotomontaggi ed attribuzioni sbagliate. Le  hanno pubblicate in un libro: 8 Marzo. Storie, miti e riti della Giornata Internazionale della Donna.

Personalmente trovo la Giornata Internazionale della Donna un po’ triste, perché mi sembra che voglia fare passare il messaggio che la donna sia inferiore o quantomeno diversa e che quindi abbia bisogno di una festa dedicata a lei quasi come fosse un modo per farla sentire apparentemente importante e contemporaneamente dichiarare la sua diversità/inferiorità. C’e’ bisogno di una festa???? Mah, forse si e quindi andiamo avanti e poco importino le origini storiche della festa; anche se inventato, ormai, l’8 marzo è diventato il giorno dedicato alla donna. Si aprano i musei con gli ingressi gratuiti per le donne, si organizzino incontri nei quali discutere tutti insieme della condizione femminile e degli aspetti che la riguardano; si parli dei diritti della donna, del posto che occupa nella vita politica del nostro Paese ( ehm … forse questo non è il caso di farlo … ), del ruolo che svolge nella famiglia, nel lavoro e nella società tutta. Si ricordino le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, le discriminazioni e le violenze cui esse sono state e sono ancora fatte oggetto. Parliamone a scuola, nei luoghi di lavoro, in famiglia, in palestra, al bar. E sia!

La cosa che mi fa sempre molto ridere è che dopo anni di lotte e conquiste , rivendicazioni e manifestazioni, la maggior parte delle donne stasera uscirà con altre donne, e andranno ad ubriacarsi e a fare cose di cui forse si pentiranno domani, in qualche locale di strip maschile. Magari molte di loro erano in piazza a protestare il 13 Febbraio! Diceva il buon Pertini: “Coerenza è comportarsi come si è , e non come si è deciso di essere”.

Fonte: http://www.vitadamamma.com


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