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“Ponte in Fiore” fa vedere le stelle

Creato il 18 aprile 2012 da Stukhtra

Durante la tradizionale festa di primavera, il 28 aprile

di Veronica Pozzi

Nella botte piccola c’è il vino buono. Chi avrebbe detto che un paese di 2.300 anime, sperduto in quel della Valtellina, ospitasse l’Osservatorio costruito più in alto in tutta la Lombardia?

“Ponte in Fiore” fa vedere le stelle

Con i suoi 1.238 metri sul livello del mare, l’Osservatorio astronomico “Giuseppe Piazzi” di Ponte in Valtellina, oltre a un panorama invidiabile, può vantare una caratteristica assai ambita: la lontananza dall’inquinamento luminoso, tipico dei centri abitati. “Dopo l’inaugurazione della cupola nel 2009, le amministrazioni comunali dei paesi limitrofi hanno collaborato cercando di contenere questo tipo di inquinamento”, spiega Rino Vairetti, direttore della struttura sita in località San Bernardo, a 15 minuti d’auto dal centro del paese di Ponte.

Quali migliori premesse per decidere di lasciare tutto, anche solo per una sera soltanto? Per abbandonare persino noi stessi all’alchimia sognante e ovattata di un mondo stellato? Per liberare i sensi rattrappiti e riscoprirsi umani, inermi di fronte all’abbraccio ghiacciato avvolgente e a tratti angosciante di un manto color blu cobalto incastonato di una miriade di punti luminosi?

Superare la routine non è un privilegio per pochi. Anzi. La serata del 28 aprile all’Osservatorio “Piazzi” costa soltanto 5 euro per adulto, 3 euro per bambino. Bisogna spicciarsi, però: i posti disponibili sono solo 30 (basta scrivere a [email protected]). Per l’occasione, l’Associazione Astrofili Valtellinesi, organizzatrice dell’evento, terrà una breve conferenza per la prima parte della serata, durante la quale alcuni esperti esporranno la storia e le caratteristiche degli oggetti astronomici che si vedranno successivamente al telescopio. Per gli interessati, dalle 19 e 30 nei locali della colonia estiva sottostanti la cupola dell’Osservatorio l’Associazione Pro San Bernardo organizzerà una cena a base di prodotti tipici valtellinesi. Anche in questo caso la cifra è modesta: 15 euro per adulto, che andranno tutti alla Pro San Bernardo come fondi per la manutenzione della casa usata come colonia estiva.

In questo modo il programma di “Ponte in Fiore” si riconferma ricco. Come tradizione, dal 7 aprile al 13 maggio il borgo valtellinese festeggerà l’arrivo della primavera con mostre, concerti, canti corali ed escursioni paesaggistiche. Nel calendario degli appuntamenti anche quest’anno non potevano mancare serate osservative: oltre a quella del 28, domenica 6 maggio dalle 19 e 30 la sottosezione del CAI di Ponte partirà dal centro paese e, percorrendo antichi sentieri nei boschi, arriverà alla colonia di San Bernardo. Per i partecipanti seguirà un rinfresco o l’osservazione in notturna del cielo.

Due buone occasioni per esplorare tratti del territorio spesso nascosti ma senz’altro affascinanti. Momenti importanti per riflettere. Per abbandonare quel falso preconcetto in base al quale, per un assioma incontestabile, in un paese di 2.300 abitanti non c’è mai nulla di nuovo da vedere e nulla da fare se non annoiarsi.

“Ponte in Fiore” fa vedere le stelle


Raduno degli astrofili dal 18 al 20 ottobre 2012

A ottobre 2012 l’Osservatorio di Ponte in Valtellina ospiterà la seconda edizione del raduno degli astrofili. “L’anno scorso si è tenuto nei giorni 28-29-30 ottobre 2011 e vi hanno partecipato circa 50 astrofili provenienti da tutt’Italia”, ricorda Rino Vairetti, direttore dell’Osservatorio “Giuseppe Piazzi”. “Anche quest’anno organizzeremo attività sia in centro paese sia a San Bernardo. Il venerdì sarà dedicato esclusivamente alle scuole, impiegando un planetario gonfiabile montato nel campo sportivo di Ponte. Per gli esperti, che potranno alloggiare nelle strutture alberghiere e ricettive di Ponte, ci sono in programma conferenze a tema e serate osservative sul campo, nonché una mostra di strumenti vari”.

“Ponte in Fiore” fa vedere le stelle


L’attività didattica con le scuole

Oltre a organizzare una serata al mese aperta al pubblico, i volontari dell’Associazione Astrofili Valtellinesi curano progetti di collaborazione con le scuole locali. “Un modo per arricchire la didattica e stimolare l’interesse nei ragazzi, coinvolgendoli con azioni sul campo ed esperienze reali e umane”, dichiara Gabriele Tura, responsabile della didattica per l’Osservatorio.

Le visite all’Osservatorio avvengono la mattina, anch’esse una volta al mese, salvo richieste di maggior disponibilità: un esperto tiene una breve lezione sul Sole, che gli alunni hanno l’opportunità di vedere in un secondo momento grazie a un apposito telescopio solare. Per ora hanno visitato l’Osservatorio classi delle Medie e delle Superiori tra cui, ad esempio, il liceo scientifico “Donegani” di Sondrio e la scuola “Pinchetti” di Tirano, istituto formativo per geometri o ragionieri.

“Ponte in Fiore” fa vedere le stelle


Gli strumenti dell’Osservatorio

Sul tetto della colonia estiva di San Bernardo, usata per cambi estivi e raduni di boy scout, si erge la cupola dell’Osservatorio astronomico. Si tratta di una cupola in acciaio zincato, di 4,5 metri di diametro, che ruota seguendo gli spostamenti del telescopio, un riflettore con un’apertura di 50 centimetri sostenuto da una montatura equatoriale alla tedesca. Telescopio e cupola sono entrambi made in Italy. Presenti anche un telescopio per l’osservazione del Sole (diametro di 66 millimetri e lunghezza focale di 400 millimetri), un rifrattore di 15,2 centimetri di apertura e un telescopio acromatico che funge da strumento guida, prezioso ausilio per la restante strumentazione.

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La vita di Giuseppe Piazzi, scopritore di Cerere

Un uomo alto e magro, dai lineamenti decisi. Fondatore dell’Osservatorio di Palermo e scopritore di Cerere, l’astronomo Giuseppe Piazzi nasce a Ponte in Valtellina il 16 luglio 1746 e muore a Napoli il 22 luglio 1826. A lui è dedicato l’Osservatorio astronomico del suo paese natale, inaugurato il 24 ottobre 2009. Dai suoi ritratti ci rivolge uno sguardo sottile: si capisce che è un viaggiatore, un curiosone disposto a grandi sacrifici per seguire la sua vera passione.

Penultimo di dieci figli, ancora giovane si trasferisce a Milano, dove entra nell’ordine dei Teatini e diventa sacerdote. Insegna diverse discipline in molte città italiane: ad esempio tiene la cattedra di Astronomia a Palermo e quella di Filosofia a Genova. Dal marzo del 1787 fino al luglio del 1790 visita Londra e Parigi, ammirandone gli Osservatori.

Trascinato dall’entusiasmo, una volta rientrato in Italia chiede e ottiene da re Ferdinando I delle Due Sicilie il permesso di costruire una specola nella torre di Santa Ninfa del Palazzo Reale. E’ la prima pietra dell’Osservatorio di Palermo e Piazzi segue di persona i lavori di costruzione.

Piazzi è tuttavia conosciuto soprattutto come scopritore di Cerere: nei primi giorni del gennaio 1801 l’astronomo scopre quello che una volta era l’asteroide numero 1 e ora è stato promosso al rango di pianeta nano. Piazzi decide di battezzare l’oggetto della sua scoperta con il nome di “Ceres Fernandea”, in onore del re e della dea romana Cerere, protettrice del grano.

L’attività scientifica e di ricerca dell’astronomo valtellinese comprende anche un catalogo che conta 6.748 stelle: pubblicato da Piazzi nel 1803 con il titolo “Praecipuarum stellarum inerrantium positiones mediae inuente saeculo XIX”, il catalogo viene completato e ripubblicato con poche modifiche nel 1814, ottenendo per entrambe le edizioni il premio dell’Accademia delle Scienze di Parigi.


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