9 maggio: è la giornata europea, mondiale, internazionale ecc. di parecchie cose, tra queste anche quella per il web accessibile.Ma domani è anche un mio anniversario: il 9 maggio 2002 venivo investita, in una mattina piena di sole e di luce, da un demente virtualmente pieno di sé e concretamente distratto. Ancora, da quel giorno, aspetto un risarcimento, ma niente, grazie ai tempi biblici dei tribunali italiani, nonostante abbia perso tutto nel corso degli anni che seguirono quel 9 maggio.
E quella mattinata a Roma, piena di sole e di luce, per colpa di un demente così virtualmente sicuro di sé nella sua reale retromarcia, si è trasformata per me in un buio eterno, interrotto ogni tanto da flash di luce in cui però non vedo quella realtà che tutti gli altri vedono e che ho visto anch'io fino a quel drammatico momento.
Sono passati 10 anni: un decennio di trasformazioni e rinascite, dopo tante morti dovute alle umiliazioni, agli ostacoli, alle ingiustizie subite e che subisco ancora in quanto disabile in terra italica. Ho reagito si, ma che fatica! L'età che avanza, i miei 51 anni e mezzo di oggi sono paragonabili ai 1.500 di una persona "normodotata", e se penso che quel 9 maggio ne avevo solo 41 e mezzo, e comunque belli vissuti e non uscivo certo da un convento di orsoline, non sto bene per niente, infatti cerco di non pensarci mai.
Ma devo pensare per forza a dove sono finita dopo quel volo allucinante e non mi piace per niente, avrei preferito rimanere in quella luce accecante, di durata indefinibile, che vidi mentre morivo. Stavo bene in quella luce, ma capivo che stavo morendo. Sono atterrata in un posto che non è come tutti vedono, Matrix forse è stato un film che voleva dire questo? Ciò che mi circonda è un gran deserto dove tutto brucia e frana e dove ogni cosa bella è finta.
Domani per me è l'Uno, 9+5+2+0+1+2= 1: si ricomincia, con le illusioni degli altri, che poi saranno delusioni, che creano vortici di energie buie e gelide. Mi chiedo sempre: ma perché sto ancora qui? Non potevo rimanere in quella Luce, in quella leggerezza, in quel benessere? Boh? Qualcuno m'ha detto: "Stai qui forse per portare un messaggio", vabbè.., quale? Dico io. Forse sto qui ancora per portare un messaggio dall'Oltre, a nome di tutti quelli che, a differenza mia, non sono tornati dopo un incidente stradale, ma che sento nell'aria sempre più numerosi? E cos'altro dire se non che qui quasi tutti sono stati contagiati dalla distrazione, finzione, illusione e virtualità, e che nessuno sa più qual'è la realtà? Possibile che dovevo diventare cieca poi per portare questo messaggio, e quindi costretta alle tecnologie per sopravvivere, a differenza di chi vive il suo tempo e la sua vita solo tramite demenzialità informatiche, Facebook ne è l'esempio più lampante, nonostante abbia la fortuna di poter vedere il viso di un figlio, di una madre o, per rimanere in tema di virtualità e finzione, un quadro, o un film al cinema???
Un trailer, finto, ma almeno rende l'idea di quanto dico e lo fa con satira, perché ci rido sopra alla distrazione e all'illusione che ha annientato quasi tutte le menti terrestri: è il trailer di "ContagiOFF"




