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A 50 anni dai 100 punti!

Creato il 02 marzo 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

O gioco o mi alleno“. Più o meno così era iniziata la giornata più irripetibile della storia NBA. Wilt Chamberlain, quel 2 marzo 1962, aveva infatti deciso che la sessione di tiro mattutina con i suoi Philadelphia Warriors era un po’ troppo per lui. D’altra parte se hai un giocatore che viaggia a 50 punti e 25 rimbalzi di media (questi i numeri di quella stagione) tendi a concedergli qualche privilegio, che comunque Wilt si sarebbe preso in ogni caso. Quella sera, contro i New York Knicks (o loro o i Clippers, per i record non ci sono altri campanelli a cui suonare), si capisce subito che è una serata speciale. Secondo i documenti dell’epoca “The Stilt” guida i suoi nei primi minuti infilando 13 dei 19 punti della squadra, segnando tutti e 5 i tiri presi. Alla fine del primo quarto il tabellone indica 42-26 e Chamberlain è già a quota 23 con un insolito 9/9 dalla lunetta, suo grande punto debole. Il difensore di Wilt, il povero Darrall Imhoff (un All Star), ebbe da subito problemi di falli, e rivolgendosi all’arbitro disse profetico: “bravi, continuate così! Fategli fare 100 punti e andiamo a casa!“. Si va negli spogliatoi sul 79-68, i Knicks hanno recuperato terreno ma Wilt è già a 41. Coach McGuire, abituato altre volte a prestazioni da 30-35 punti a metà gara del suo centro, insiste con i suoi ragazzi: “diamo la palla dentro“.
Inarrestabile! “The Big Dipper“, pur triplicato, ne infila altri 28 nel solo terzo quarto, il record personale (78) è vicino. A 7.51 dalla sirena arrivano i punti 78 e 79. I 4.124 testimoni della Hershey Sports Arena iniziano a cantare “Give it to Wilt! Give it to Wilt!” (datela a Wilt). Chamberlain tocca quota 89 a 5 minuti dalla fine. I Knicks fanno di tutto per non entrare nel libro dei record dalla parte sbagliata mandando in lunetta tutti gli Warriors tranne il lungagnone. A 1.19 arriva la schiacciata per il 98esimo punto personale. Wilt, stremato, si mangia un paio di occasioni ma a 46 secondi dalla fine arriva all’incredibile tripla cifra. 200 persone invadono il campo per festeggiare, così la gara viene interrotta per qualche minuto. Il box score racconta di un 36/63 dal campo ed un favoloso 28/32 dalla lunetta. Chamberlain si mette sul cerchio di metà campo e attende la sirena che lo mette ufficialmente nella storia del gioco. A fine partita dichiarerà: “100 suona meglio che 102“. Genio!


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