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a lezione di capitalizzazione del dolore da un cantautore

Da Tinynoemi
io non lo sapevo che l'avesse scritta bersani.non sapevo nemmeno che fosse una lezione di capitalizzazione del dolore di lucio dalla.ma pensare che una categoria professionale possa diventare l'ossessione di un furto d'amore, questo si, lo capisco bene.c'è chi odia gli agenti immobiliari e chi preferisce le macumbe alle medicine pur di non entrare in farmacia. ma d'altronde l'imponderabilità delle dinamiche selettive dei sentimenti è oscura e brutale.io non avrei mai lasciato un samuele bersani, così come non avrei mai lasciato andare nemmeno me, diciamolo. per quanto mi renda conto che siano scelte opinabili, mi sembra anche legittimo dissentire. ma poi, dopo una canzone del genere, come si fa a non tornare in modalità attinia?
vero è che io non ho scritto canzoni, se non "materassi di parole scritte apposta per lui"- per lo più mai inviati - e post petulanti, ne prendo atto, quindi allo stato dell'arte il paragone non regge. (mi si perdoni la compulsione all'identificazione, ma pare che l'arte serva anche per questo, dare pensieri a parole ben fatti a chi non li trova, quindi facciamole fare il suo lavoro).
ad  ogni modo, non essendo nelle condizioni di scrivere una canzone di successo per beneficiare della mia temporanea disattitune, mi drogo delle capitalizzazioni di un cantautore bolognese.poesia pura.

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