e nè che occhi aveva il ragazzo,
ma mi ricordo quel sapore in gola
e l’odore del mare come uno schiaffo. A Pà.
A Pa’ per ricordare il poeta inquieto, lo scrittore delle periferie, il regista neorealista, l’intellettuale profetico e per tanti versi ancora attuale. Pier Paolo Pasolini, la cui morte non è mai stata definitivamente chiarita, ha ancora tanto da insegnarci, anche se Pietralata, non lontana da casa mia, non è più una borgata e l’Acqua Bullicante adesso è un luogo di supermercati e centri fitness, ma ragazzi di vita siamo tutti, in senso letterale o traslato…
E c’era Roma così lontana,e c’era Roma così vicina,
e c’era quella luce che li chiama,
come una stella mattutina. A Pà. un quadro di mio padre
A Pa’ per ricordare il mio Papà, in questi giorni di memorie dedicate a quelli che ci hanno lasciato. A te, Pa’, che hai sempre pensato che ti volessimo meno bene che alla mamma. Per la morte di lei, giovane, siamo rimasti tutti schiacciati, quella partenza annunciata dalla sua malattia cardiaca, all’epoca incurabile, diventata poi un commiato improvviso, lacerante. Ricordo che in quell’occasione mi dicesti che avresti voluto essere tu a morire, così noi figlie avremmo sofferto meno. Ecco, Pa’, non era vero. Artista sensibile e timido, tu hai avuto l’occasione di iniziare ad invecchiare sotto il peso di un dolore per la perdita della donna che amavi e te ne sei andato quando siamo riusciti a dirci tutto, quelle confidenze e quelle segrete cose che rendono gli ultimi giorni della vita tristi ma anche meravigliosi. Come quando sono riuscita infine a dirti “Ti amo”, quelle due parole trattenute sempre dal tuo ritegno…dal mio timore.
E voglio vivere come i gigli nei campi,come gli uccelli del cielo campare,
e voglio vivere come i gigli dei campi,
e sopra i gigli dei campi volare.
A Pa’, per la mia amica Pa’, che in questi giorni lotta strenuamente e che è sempre nei miei pensieri: non può iniziare il nuovo ciclo di terapia per via di una strana febbre e di una tosse che le toglie il respiro. Ma non sarà sempre così, Pa’, ci sono tante cose da fare, tante strade da percorrere ancora intorno alle rovine della Villa Adriana, tanti discorsi da intavolare, tanti piatti da cucinare ancora, tante risate da condividere insieme…e restarti vicina, pensarti, pregare il dio sconosciuto è quello che tanti fanno per te. forza, Pa’,
Tutto passa, il resto va.A Pa’.
Un bacio a tutti dal vostro angelo