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"A proposito di"...Roger Ebert.

Creato il 12 settembre 2012 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1
Pochi giorni fa, discutevo con alcuni amici riguardo i più importanti critici cinematografici, quelli che in poche parole possono permettersi di dire: <<Ebbene si, io faccio il critico!!!>>, senza dover subire le risatine malefiche e deprimenti di chi ha di fronte (come faccio io, ad esempio).
Dopo aver dedicato un breve articolo a Fernaldo Di Giammatteo, vorrei spostarmi "oltreoceano" e parlare di  Roger Ebert, l'uomo dei Movie Year Book, la penna storica del Chicago Sun Times.
Ebert è un critico e sceneggiatore statunitense, classe 1942. Vinse il Pulitzer per la critica nel 1975 ed è stato il primo critico cinematografico a guadagnarsi una stella nella Walk of Fame di Hollywood (2005). Conduttore di una trasmissione televisiva, dedicata al cinema (ovviamente), e autore di numerosi saggi, Ebert rientra "per merito" nella lista dei migliori critici "viventi".
Avete presente il sistema delle "stellette" che tanto va di moda oggi al fine di valutare un film? Bene, lo ha inventato lui. Ogni recensione di Ebert si conclude infatti con un punteggio in stelle, che va da un minimo di mezza stella a un massimo di quattro. In alternativa, come molti di voi sapranno, il sistema dei Thumbs Up o Thumbs Down (pollici in su/pollici in giù). Anche se, lo stesso critico, ci tiene a specificare che si tratta pur sempre di un concetto di valutazione piuttosto relativo: "Il sistema delle stellette è da considerarsi relativo, non assoluto. Quando chiedete ad un amico se Hellboy è un bel film, non gli chiedete se è un bel film rispetto a Mystic River, gli chiedete se è un bel film rispetto a The Punisher. E la mia risposta sarebbe che, se in una scala da 1 a 4 Superman è 4, allora Hellboy è 3 e The Punisher è 2. Allo stesso modo, se American Beauty è un film da 4 stelle, allora Il delitto Fitzgerald ne merita due".
Pensate che, proprio per i film che vanno da 1½ stella in giù, Ebert ha raggruppato tutte le sue recensioni più sferzanti nel suo Roger Ebert's Most Hated. C'è poi la raccolta in due volumi su quei film valutati "zero stelle", il primo uscito nel 2000, I Hated, Hated, Hated This Movie (tratto dalla recensione del film Genitori cercasi del 1994), e il secondo, pubblicato nel 2007, intitolato Your Movie Sucks, frase conclusiva della recensione di Deuce Bigalow - Puttano in saldoD'altro canto, non manca la lista dei film considerati dal critico i più importanti, sia dal punto di vista tecnico che puramente estetico e visivo, Great Movies. Per i film precedenti al 1961, il sistema delle stellette, ancora non esisteva.
Ma ciò che più mi affascina di quest'uomo è il suo Movie Yearbook (sentite come suona bene...), una raccolta delle recensioni scritte durante l'anno appena concluso.
Arriva in questi giorni poi, la notizia di un film-documentario sulla vita di questo grande critico, ispirato proprio all'autobiografia scritta dallo stesso Ebert (Life itself), diretto da  Steve James e Steve Zaillian, e prodotto dall'amico di vecchia data Martin Scorsese. Questo il pensiero di Ebert sul film: "Dicono di avere una buona idea. Penso che Hoop Dreams di Steve James sia uno dei più grandi documentari mai fatti, e le mie aspettative sono alte. Non ho mai pensato al mio libro come a un documentario. Sto facendo in modo di non essere coinvolto a nessun livello, neanche per la sceneggiatura, perché non voglio essere la terza ruota. Qualunque cosa faranno ne sarò affascinato".
Oltre alla stima per il Roger/critico, c'è quella ancor più grande, più consistente. Quella per il Roger/uomo, un uomo costretto a convivere con una terribile malattia, che riesce ad affrontare tutto con una dose di carattere da vendere. 
"La mia vita è felice. Nessuno sembra perfetto, dobbiamo trovare la pace con il nostro modo di guardare e andare avanti con la vita". (Roger Ebert)

Avevo voglia di dedicare qualche riga a questo grandissimo critico e credo la cosa si ripeterà per tutti quei critici che si rispettino. Il mio sogno non è diventare come loro, sarebbe infantile dire una cosa del genere. Quello che voglio io è imparare tramite loro, crescere seguendo il loro esempio. Proseguire su questa strada credendo che alla fine, forse, un'ambizione può veramente portare lontano...


P.S. E se scrivessi anch'io un Movie Yearbook, lo comprereste?

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