A qualcuno piace caldo, il racconto di Tony Curtis

Creato il 29 novembre 2013 da Fidelio

A qualcuno piace caldo è un film che amo alla follia, l’ho visto milioni di volte e ne parlerei all’infinito e, infatti, lo scorso anno vi avevo già svelato qualche retroscena. Scrivere di nuovo quanto Marilyn Monroe sia stata adatta al ruolo di Zucchero è ripetitivo, ricordare che il film di Billy Wilder rimarrà una delle migliori commedie americane di sempre è scontato ma ribadire quanto siano stati fondamentali i due interpreti maschili è sacrosanto, soprattutto dopo aver letto quanto è successo durante la fase di produzione del film. Ecco cosa si sono inventati i due attori per rendere più credibili i personaggi di Josephine e Daphne, vi lascio alle parole di Tony Curtis: “Stavamo lavorando negli studi e la nostra parte maschile sembrava non creare problemi. Era invece la parte femminile a preoccuparmi. Billy arrivò con un attore avvezzo a recitare ruoli femminili, affinché si mettesse al lavoro con me e Jack e ci spiegasse varie cose, per esempio, come mettere le mani. Avevamo dovuto depilarci gambe e braccia e sfoltire di parecchio le sopracciglia, nonché provare vari trucchi con tanto di rossetto e rimmel e un buon numero di parrucche. Il reggiseno non fu facile trovarlo, sappiate che come misura io porto una terza. Eravamo seduti nel mio camerino e dissi a Jack: “Per il set forse possiamo andar bene, ma nella vita reale? Perché non lo verifichiamo? Andiamo nei bagni delle signore”. Partimmo a grandi passi, entrammo nel bagno e andammo filate davanti allo specchio. Io presi subito il mio rossetto e cominciai a ripassarlo senza perdere d’occhio le donne che entravano e uscivano. Le signore si mettevano di fianco a noi due e non ce ne era una che ci rivolgesse una seconda occhiata. Jack mi disse: “Bene, ce l’abbiamo fatta!”, “Affatto - riposi io – siamo così brutte che non ci degnano di un secondo sguardo”. Così tornammo dai nostri truccatori per migliorare il nostro aspetto, ci misero un po’ più d’ombretto e di mascara e ci fecero indossare scarpe con 9 cm di tacco, anziché quelle con il tacco di 6 cm. A me aumentarono leggermente il seno, mentre Jack lo strinsero in vita. A quel punto tornammo nella toilette delle donne, non facemmo in tempo ad entrare che una ragazza mi guardò dicendo: “Ciao Tony!”. “Andiamo pure” dissi a Jack. Avevamo capito alla perfezione quale dei due trucchi fosse il migliore”.


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