A Roma come altrove

Ero impegnato, ieri sera, a cercare un parcheggio in un quartiere non centralissimo, ma neppure troppo periferico, di Roma. Si tratta di un’impresa ancora sostenibile in questi ultimi giorni di agosto. Tuttavia, per assicurarmi un posteggio non troppo distante dal luogo di destinazione, sono dovuto entrare in una via il cui manto stradale presentava non poche buche. Ora, l’atavico problema delle buche sulle strade romane è questione pressoché risaputa. Gli ultimi sindaci – Francesco Rutelli e Walter Veltroni – sono stati spesso criticati dai cittadini per aver messo in piedi eventi costosissimi trascurando, invece, la riqualificazione delle aree che (ancora oggi) necessitano di interventi. Poco è cambiato con l’insediamento di Gianni Alemanno. Le buche sono sempre lì, vengono rattoppate di tanto in tanto ma un acquazzone è generalmente sufficiente per trasformare le strade in un campo minato. Andrebbero rifatte daccapo, le strade. Ma non ci sono i soldi. Una volta l’ho sentito dire pure dal presidente di un consiglio municipale: “Le casse sono vuote”. E così le strade, anche le più dissestate, restano tali e quali. Soldi a parte, Alemanno ha però lanciato molte proposte in questi due anni: casinò, Formula 1, grattacieli. L’ultima idea è quella di demolire il quartiere popolare di Tor Bella Monaca, in una situazione di totale degrado, per ricostruirlo secondo criteri più moderni e funzionali. La volontà del progetto è stata annunciata dal sindaco sul palco di Cortina Incontra (magari è solo uno spot…) e in città se ne sta parlando molto. Favorevoli e contrari, come sempre. E come sempre a Roma e nel resto d’Italia si interviene, anche a parole, a distanza di anni.